Goodmorning Brescia (249) – Nella Capitale (della cultura)… nasce un Mondo nuovo.

Quello dei cinquant’anni (mezzo secolo, ce ne rendiamo conto?) è sempre un anniversario che va ricordato e celebrato nel migliore dei modi.

Sì, ma cinquant’anni… da quando, da che?

Per chi non lo ricordi (e mi auguro che siano tanti, perché vorrebbe dire che l’età media di chi ha la bontà e la pazienza di seguire gli articoli di questa mia rubrica non è poi così decrepita) vado a spiegarlo nelle prossime righe: nell’ormai remoto 1973 da un manipolo di coraggiosi, capitanati da Renato Borsoni e forti dell’esperienza della gloriosa Compagnia della Loggetta partì l’avventura del Centro Teatrale Bresciano giunta, appunto, alla cinquantesima stagione di prosa.

Uno di quegli avvenimenti, insomma, che segnano la storia di un movimento culturale e di una città, in questo caso Brescia.

Ecco, è in un contesto temporale di questo genere che, ieri sera, in un Teatro Sociale tirato a lucido ed esaurito in ogni ordine di posti, si è svolta l’annuale evento di presentazione della nuova stagione teatrale per la quale si è scelta l’evocativa denominazione di «Il mondo nuovo». Un appuntamento importante, reso ancora più rilevante dalla coincidenza con l’anno che vede Bergamo e Brescia Capitale della Cultura Italiana, come sottolinea il sindaco Laura Castelletti, il presidente del C.T.B. Camilla Baresani Varini e i fondatori e partner che si avvicendano sul palco, condotto con brio da Gioele Dix in collaborazione con la giovane e talentuosa Valentina Cardinali.

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Un ormai consolidato tandem artistico, in cui si combinano alla perfezione l’esperienza, la versatilità e il perfetto controllo dei tempi di Gioele con la studiata fresca ingenuità di Valentina, che nell’occasione ha modo di sfoggiare le sue non trascurabili doti canore. Di loro si occupò nello scorso dicembre, in occasione di uno spettacolo ispirato alla vita e alle opere di Dino Buzzati e sempre su queste pagine web, GuittoMatto. Per chi volesse andare a leggere o rileggere il post, ecco il link che permette di farlo agevolmente:

Serata organizzata alla perfezione, dunque, nel corso della quale (e qui veniamo alla ciccia, come diceva mia nonna, è svelata la lunga e articolata serie di spettacoli all’insegna di un armonico mix tra tradizione, sperimentazione e contaminazione (tra i quali le produzioni casalinghe ammontano al riguardevole numero di venti) che faranno compagnia al pubblico bresciano dalla seconda metà di ottobre al maggio del prossimo anno. Tra i tanti spettacoli in programma, suddivisi nelle quattro rassegne Stagione di prosa, Altri perocorsi, Nello spazio e nel tempo e Oltre l’abbonamento, tutti degni di attenzione e di curiosità, per motivi di sintesi, ne abbiamo individuati e vi segnaliamo quelli che, sul momento, ci hanno colpito di più:

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  • Il caso Kaufmann con Franco Branciaroli – regia di Giovanni Grasso) (17-22 ottobre);
  • Franciscus. Il folle che parlava agli uccelli con Simone Cristicchi che ne cura anche la regia (7-13 novembre);
  • Le memorie di Ivan Karamazov con Umberto Orsini e Luca Micheletti che ne cura anche la regia (22-26 novembre);
  • Casta diva, di e con Lucilla Giagnoni (1-3 dicembre);
  • Ma per fortuna che c’era il Gaber di e con Gioele Dix (28-30 dicembre più spettacolo della notte di San Silvestro);
  • L’ispettiore generale (con Rocco Papaleo e regia di Leo Muscato (7-11 febbraio 2024);
  • Assassinio nella cattedrale di Thomas Stearns Eliot con Moni Ovadia. Regia di Guglielmo Ferro; (27 febbraio – 3 marzo);
  • La mia vita raccontata male con Claudio Bisio, per la regia di Giorgio Gallione (6-10 marzo);
  • Ladies Footnall Club di Stefano Massini, con Maria Paiato. Regia di Giorgio Sangati (19-24 marzo)
  • La casa dei Rosmer di Henrik Ibsen con Elena Bucci e Marco Sgrosso che ne sono anche i registi (2-7 aprile);
  • I maneggi per maritare una figlia con Tullio Solenghi che ne cura anche la regia (16-21 aprile)
  • Cuore di burattino con Lella Costa. Regia di Gabriele Vacis. (2-12 maggio)

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Ancora qualche appunto.

L’evento è stato concluso dagli interventi di Marco Archetti e di Fausto Cabra e dal saluto finale del direttore del C.T.B. Gian Mario Bandera.

Il primo, tra l’altro, ha parlato dell’attesa e ormai prossima inaugurazione e apertura del nuovo Teatro Borsoni, nella zona di via Milano (di cui già aveva fatto cenno la prima cittadina, concludendo con il sentito invito «Il Teatro cresce, cresciamo insieme»). A proposito di citazioni, c’è anche una frase di Archetti, che mi ha particolarmente colpito: «Teatro e democrazia sono nati insieme». Quando l’ho sentita, la mia reazione è stata, lo confesso, piuttosto amara: «Visto i tempi che corrono, speriamo che la stessa sincronia non si verifichi anche in occasione di un eventuale decesso della seconda».

Fausto Cabra ha illustrato il duplice evento denominato Le città invisibili. Il futuro è un dovere che si terrà nella location straordinaria dell’Hangar 68 di cui ha riferito pochi giorni fa Bonera.2 in questo articolo:

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«Tutto ciò che è nell’essere umano tende alla felicità» ha ricordato Gian Mario Bandera, prima dei saluti e dei ringraziamenti di rito, rifacendosi al titolo della trascorsa stagione (Questo cuore umano). Aggiungendo subito dopo: «L’augurio è che questa prossima serie di appuntamento, che abbiamo curato con amore e attenzione, sia per tutti causa di riscoperta di un mondo tutto nuovo e fonte di continuo stupore»

Per gli abbonamenti, si comincerà il 7 settembre.

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Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è PatrizioPress0623.jpg      Patrizio Pacioni