Goodmorning Brescia (218) – Rivisitare il passato per costruire il futuro

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Presso Palazzo della Loggia si è tenuta stamattina la conferenza stampa per la presentazione della II edizione di Storie bresciane, che prende il nome di “1945-1963: la ripartenza” che si terrà al Sancarlino di Brescia per sei lunedì, dal 7 febbraio all’11 aprile.

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«Dopo il successo della prima serie di Storie bresciane, “1945-1963: la ripartenza” è la seconda di una rassegna di conferenze sulla storia locale» dichiara la presidentessa del C.T.B. Camilla Baresani Varini, per aggiungere subito dopo «È molto importante sapere da dove veniamo, soprattutto per i giovani. Tanto più che, a pensarci bene, anche quella che stiamo vivendo attualmente (un post covid che non è ancora definitivamente “post”, purtroppo) ha i caratteri di una ripartenza

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Conclude il suo intervento ricordando che, oltre alle lezioni di storia (tenute da Mario Avagliano, Emanuele Scarpellini, Giulio Sapelli, Elena Pala, Maurizio Tira e Roberto Chiarini), ci saranno letture teatrali (a cura degli attori Daniele Squassina, Giuseppina Turra, Silvia Quarantini e Luciano Bertoli) presso il Teatro Sancarlino con ingresso gratuito fino a esaurimento posti.

Roberto Bondio (consigliere della Provincia di Brescia) ricorda che si tratta di un ciclo di eventi organizzato nell’ambito del più ampio progetto nazionale “L’Italia riparte”: un omaggio per donne e uomini che, in condizioni proibitive dopo la conclusione della guerra, hanno lottato per riconquistare prosperità e libertà. «Se i nostri nonni hanno trovato la forza e il coraggio di superare quei tempi cupi, anche noi, con razionale ottimismo e con la giusta consapevolezza ce la possiamo fare. Sei incontri-lezione su diversi argomenti per il quale ringraziamo gli altri partner che sostengono questo progetto.», conclude.

Molto stringato l’intervento di Ambrogio Paiardi in nome della Fondazione Provincia di Brescia Eventi, che si limita a salutare e ringraziare i partner del progetto (C.T.B., Comune, Provincia, in collaborazione  con la Università degli Studi, il Centro Studi RSI, l’Associazione Bruno Boni, la Fondazione Padre Ottorino Marcolini) e a ricordare il contributo fornito con la messa a disposizione, per questi incontri del lunedì, dello spazio del Sancarlino.

È poi la volta del professor Roberto Chiarini coordinatore scientifico dell’iniziativa. «La Storia, solitamente, si limita a raccontare dei principali protagonisti, cioè di coloro che prendono le decisioni al vertice, senza soffermarsi abbastanza sul popolo, il che è esattamente ciò che ci ripromettiamo di fare in questo ciclo di incontri» fa notare, prima di far notare che «Il livello locale (ma non localistico, badate bene) ci consente di ricordare e riattivare emozioni che sono state suscitate nella gente comune e che sono state realmente state vissute» aggiunge, prima di un ultimo e stimolante invito alla riflessione: «Spesso la lotta al covid è stata definita in termini bellici; allora, che dopoguerra vogliamo dopo la pandemia? Ricordo a tutti come le due forze fieramente antagoniste che si trovarono a confrontarsi sulle macerie provocate dal secondo conflitto mondiale, a partire dal 1945, èer forza o per amore, si trovarono a operare insieme».

La conclusione è affidata al “padrone di casa”, il sindaco Emilio Del Bono. «Un particolare ringraziamento va al CTB che sta collaborando per sollecitare una crescita culturale cittadina generalizzata e non limitata soltanto al Teatro. Sono d’accordo con il professor Chiarini nell’intento e nella volontà che anima tutti noi di individuare e far conoscere le peculiarità della ripartenza nel nostro territorio che, pur inserita in quella generale nazionale, ha avuto un suo percorso distinto e autonomo.» Due figure, ricorda poi il Sindaco, giganteggiano nel periodo storico bresciano preso in considerazione: «Bruno Boni, “sindaco per sempre”, che firmò la rinascita bresciana e Padre Ottorino Marcolini (straordinario artefice della diffusione di proprietà immobiliare tra i cittadini, compresi anche quelli non provvisti di solide disponibilità, in un periodo in cui, pur in presenza di una situazione di grande complessità e difficoltà, la popolazione della città raddoppiò.

La conferenza termina poi con il doppio e coinvergente richiamo che Emilio Del Bono e Camilla Baresani fanno ai tanti “nuovi bresciani” che vanno aiutati, per favorirne l’integrazione e l’inclusione, ad acquisire una precisa identità di Territorio.

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