Cardona

Stamattina presso la sala Giudici di Palazzo della Loggia si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del DUENDE – Festival di arti performative e nuove tecnologie che si terrà a Brescia dal 1 al 10 dicembre p.v. nelle sedi del Teatro Sociale del Cinema Nuovo Eden e in altri luoghi della città e che, praticamente, chiuderà l’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della cultura.

Già, Bergamo Brescia Capitale: un grande appuntamento ricco di preziosi stimoli, significati reconditi ed eventi trascorso talmente in fretta che, così come il ‘900 è stato definito !”il secolo breve”, per noi bresciani e per i cugini bergamaschi, ora che volge fin troppo rapidamente al termine, può con fondata ragione, ahinoi, definirsi un anno (troppo!) breve” che ricorderemo a lungo con nostalgia.

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Apre l’incontro, secondo tradizione, il Direttore del CTB Gian Mario Bandera, che sottolinea l’importanza di questo progetto speciale finanziato dal Ministero della Cultura. «Si tratta di un’operazione che giudichiamo particolarmente importante, anche perché , oltre a rappresentare uno sguardo diverso sul “fare teatro”, soprattutto vuol essere, nelle intenzioni, anche un approccio nuovo e a trecentosessanta gradi  su come i giovani vedano il Teatro e un nuovo modo di fruizione degli spettacoli, con particolare focus su un coinvolgimento che può assumere caratteristiche diverse per ogni singolo spettatore» aggiunge, concludendo poi con la comunicazione di servizio che è previsto uno sbigliettamento “calmierato” per gli spettacoli di prosa e cinematografici, mentre gli altri appuntamenti l’accesso del pubblico sarà gratuito.

Nadia Busato (cinema Nuovo Eden), dopo la proiezione del trailer di lancio postato sulla pagina Instagram del Festival, spiega che si tratta di un’iniziativa suggerita (se non imposta) dall’accelerazione digitale in corso, oltre che dalla comunemente avvertita necessità di un impatto ecologico meno pesante anche nel mondo dello spettacolo. «All’alba di un tumultuoso sviluppo di una nuova serie di contenuti digitali più coinvolgenti e immersivi, viene spontaneo interrogarsi su quali sviluppi possano avere queste nuove tecnologie» dichiara, precisando subito dopo che, essendo il ciclo di eventi organizzato dal CTB, è perfettamente logico e conseguente che ne occupi lo spazio più importante lo spettacolo di prosa, in particolare curato da compagnie già portatrici di nuove tecnologie. Si cercherà poi di coinvolgere gli alunni delle scuole superiori e accademie d’arte, con incontri in cui saranno approfondite alcune particolari tematiche.

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«Questa iniziativa ci permette di disegnare proettive future attraverso l’arte e il Teatro, attraverso la trattazione di argomenti come la sostenibilità sociale e ambientale» fa presente il sindaco Laura Castelletti. «S’intende, tra l’altro, liberare la creatività delle nuove generazioni alle prese con problematiche devastanti (pandemia, degrado ambientale, difficoltà economiche e guerre. Per crescere insieme, che è uno dei principali frame per approcciare la cultura»

L’intervento successivo è di Chiara Boffelli, in rappresentanza di Francesca Bazoli che non è potuta intervenire alla conferenza stampa, a portare i saluti di Brescia Musei. «Con Nadia Busato abbiamo studiato e predisposto un  palinsesto specifico con la proiezione  di film molto interessanti e l’intervento con la presentazione di una serie di cortometraggi curata da Francesco Cara, attivista del clima già esponente del Team Climate Reality Project guidato dall’ex vice presidente e premio Nobel per la pace Al Gore e coautore del volume “Ecologie digitali” ».

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Camilla Baresani Varini conclude l’incontro esprimendo tutto il suo orgoglio per la visione istituzionale dell’Ente che presiede, che non si preoccupa solo di soddisfare le aspirazioni e le esigenze del pubblico già consolidato ma anche e soprattutto di crearne di nuovo. «Sposare e promuovere le tecnologie che inviterebbero a restare in casa per sollecitare (con proposte di Teatro formativo e connettivo) la gente a uscire e riunirsi FUORI di casa, è davvero il massimo. Abbiamo incluso a tal proposito, per sollecitare ancora di più l’interesse delle nuove generazioni, una festa a sorpresa finale ispirata in qualche modo a un rave party»

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