Goodmorning Brescia (179) – Tre miti per recuperare e valorizzare un pezzo importante della Città

Ed ecco che, dopo poco più di un anno, andiamo a riprendere dai nostri ormai consistenti archivi un articolo pubblicato a inizio del luglio 1919 che, se volete, potete ritrovare qui:

https://cardona.patriziopacioni.com/miracolo-in-via-milano-limprovvisazione-non-simprovvisa/

Come consolidata tradizione, è Gian Mario Bandera ad aprire la conferenza stampa di presentazione della prima sessione del workshop «La città dei Miti – prove condivise» avviato nell’ambito delle azioni di rilancio dell’area di Via Milano promosse dal Comune di Brescia attraverso il bando Oltre la strada. Produzione del Centro Teatrale Bresciano con la collaborazione artistica di Teatro dei Borgia e il sostegno e la partecipazione al progetto sociale di Cooperativa La Rete.

«Riprende il lavoro dello scorso anno nella zona di via Milano, con i miti calati nella realtà, soprattutto nelle situazioni più difficili della comunità, non solo per creare spettacolo ma anche nell’ottica di creare occasione di consolazione e ristoro mentale e spirituale ai componenti delle aree sociali più svantaggiate.» sono le parole del Direttore del C.T.B.

«Per me, che sono di formazione essenzialmente sociale, è stato, lo scorso anno, partecipare alla “idea” di via Milano si è rivelato un onore e un piacere.» dichiara Domenico Bizzarro, Presidente della Cooperativa La Rete.

«Ho subito capito che calare la figura del mito nella realtà locale, oltre ad avere un’alta valenza artistica e spettacolare, avrebbe potuto stimolare la riflessione degli operatori addetti al Sociale fornendo anche nuovi spunti operativi e occasione di manutenzione degli strumenti già a disposizione. Ovvio che tra i tanti risultati ricavabili attraverso una simile iniziativa, il principale per me resta quello di migliorare la vita di quelli che abitano a via Milano.» aggiunge, prima di ricordare che la sede del laboratoriò e degli spettacoli (a invito) sarà il Bistrò Popolare.

«Questa è una storia che, come purtroppo altre belle storie, con la nota crisi legata al Covid ha corso il rischio di interrompersi.» fa notare Gianpiero Borgia. «Amo da sempre Brescia, non solo per i suoi tesori artistici e architettonici, ma anche per l’impegno sociale e civile che la città sa esprimere e che da molto tempo la rende unica. È un progetto di Arte messa in opera per alimentare un dibattito pubblico. Un saccheggio (in senso buono) delle esperienze dei nostri operatori che ci porta a raccontare storie di gente comune filtrate e temperate dalla nostra sensibilità in una dimensione teatrale non frontale ma collaterale di grande intensità e coinvolgimento con gli spettatori
Poi, prima di passare la parola, anticipa che si conta di portare in scena, nella primavera del prossimo anno, una rappresentazione della trilogia “mobile”, itinerante cioè nei luoghi stessi del disagio.

«La Loggia ha puntato molto sul Teatro per promuovere e coadiuvare un convinto percorso di riqualificazione urbana, nel quale il CTB si è rivelato un alleato formidabile.» dichiara con forza il vicesindaco Laura Castelletti. «Con il passaggio di quest’anno si tenta di andare ancora più in profondità con una lettura nuova seppur graduale, della riconversione e della restituzione al cittadino anche dei siti più problematici

L’ultima parola spetta a Elena Cotugno. Di lei, nel citato articolo dedicato alla recensione di «Medea in via Milano», GuittoMatto scrisse così:

«È brava Elena Cotugno, (coautrice del testo -ideato e diretto da Gianpiero Borgia– insieme al drammaturgo “di casa” del CTB, Fabrizio Sinisi) anzi bravissima, sia nella totale immedesimazione nel personaggio, che per un po’ continua baloccarsi in una finta euforia utilizzata come fumogeno per nascondere le irrimediabili fratture che gli hanno spezzato irreparabilmente l’anima, sia nella capacità di coinvolgere il suo pubblico (cioè non giornalista)  attraverso ripetute quanto accorte provocazioni. È brava Elena Cotugno, anzi bravissima, nel veicolare il il parto doloroso delle proprie ossessioni, che come scarafaggi escono fuori dai punti oscuri del passato fuoriesce dai suoi occhi una memoria come una bottiglia di, no, anzi come una bottiglia di lacrime. È brava, Elena Cotugno, a far sorridere e a far commuovere, a mostrarsi al tempo stesso dura e fragile come prezioso cristallo

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«Stiamo portando avanti questa straordinaria osmosi dei laboratori artistico-sociale con impegno, entusiasmo e assoluta concentrazione.» dice, e questo suo sintetico saluto finale è già di per sé una garanzia di qualità.

Non resta, a questo punto, che ricordare le date degli eventi: 3/4/5 settembre alle 18 «Eracle l’invisibile» (con Christian Di Domenico), alle 19,30 «Filottete dimenticato» (con Daniele Nuccitelli) e alle 21,15 «Medea per strada» (appunto con Elena Cotugno). Drammaturgia di Fabrizio Sinisi, collaborazione alla drammaturgia Gianpiero Borgia ed Elena Cotugno.

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Bonera.2