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Si è tenuta stamattina presso la sede Del Centro Teatrale Bresciano la tradizionale conferenza stampa per la presentazione di 《Delirio a due – anticommedia》 di Eugène Ionesco.
Dopo i saluti di rito, il Direttore del Centro Teatrale Bresciano Gian Mario Bandera spiega che 《Delirio a due》 sostituisce uno spettacolo a sua volta entrato in cartellone, nella scorsa travagliata stagione, dal titolo 《Prima della pensione》 che resta comunque una produzione del CTB in cui sia lui che Elena Bucci e Marco Sgrosso credono molto e che si troverà comunque il modo di inserire in una delle prossime stagioni.
«Prosegue, si conferma e sempre più si rafforza la scelta del CTB di mettere in scena le proprie produzioni, che va intesa anche come sollecito agli Enti interessati a non lasciarci soli.» ricorda la consigliera Patrizia Vastapane, per poi aggiungere che «con Elena e Marco, particolarmente cari al pubblico bresciano, si va sul sicuro sia che si parli di temi sentimentali, drammatici e satirico-grotteschi (come in questa occasione) si va sempre sul sicuro.»
«Una delle prime qualita che riconosco al CTB è il coraggio (che ha confermato ad abundantiam anche in occasione della devastante pandemia, che è riuscita a mettere in ginocchio parecchie altre realtà anche importanti del panorama teatrale italiano) e la coerenza con cui ha saputo e sa rispettare gli impegni presi ante-Covid con gli artisti che godono della sua stima e della sua (reciproca) fiducia.» sottolineando la comune attenzione e l’impegno nello stimolare nel pubblico pensieri che aiutino a vivere anziché limitarsi a sopravvivere. Una coppia chiusa in casa a causa di un non meglio specificato pericolo esterno. Uscire dai meccanismi abituali di relazione ci invita con delicatezza per aiutarci a vedere rischi e opportunità di qualsiasi situazione per quanto minacciosa e terribile.» conclude infine, entrando nel merito della pièce che sta per andare in scena.
«Tra i danni causati dal cataclisma del Covid (e non tra i meno importati) mi ha colpito particolarmente l’attitudine della situazione emergenziale a minare alla base i rapporti interpersonali tra le persone sorprese e atterrite dal dilagare del grave contagio.» mette in risalto Marco Sgrosso., riconoscendo subito dopo (in linea con quanto già dichiarato dalla Bucci) come il CTB abbia scelto di andare avanti sì, ma privilegiando la qualità di quanto proposto al pubblico, a differenza di altri player nazionali che, nascondendosi dietro la scusa dell’emergenza, hanno “sporcato” l’offerta con produzioni di dubbia validità. «La storia raccontata da Ionesco (autore e genere -assurdo- non da tutti amato) è emblematica, anche se scritta quando neanche si poteva lontanamente immaginare una possibile pandemia. All’interno una interrogazione sull’identita (i personaggi si chiamano Lui e Lei) e sulla natura e le modalità di sviluppo del rapporto di coppia.» aggiunge, scendendo anche lui nel merito dello spettacolo, per poi preannunciare una scenografia semplice ma molto vivace e colorata, («Quindi da striscia di comics», suggerisce la Bucci) e un accompagnamento sonoro molto presente.
«Il teatro è un luogo in cui si può interloquire con passato presente e futuro ed entrare in una relazione più empatica con gli altri.» conclude Marco, con Elena che aggiunge: «Ricordate che anche il grottesco può diventare poetico.»
E adesso non resta che aspettare, con curiosità, il debutto di lunedì (fino all’11 ottobre di scena al Teatro Sociale).
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Bonera.2