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Il potere all’immaginazione: si può riassumere in queste quattro parole lo spirito della rassegna organizzzata e realizzata anche i questa difficile stagione dall’inesauribile Elisabetta Pozzi, attrice di altissimo livello beniamina dei teatrofili bresciani.
Teatro aperto è una serie di letture sceniche, divise più o meno a metà tra autori domestici ed esteri che dal 2017 propone alla visione e al giudizio del pubblico letture sceniche scelte ed effettuate con grandissima professionalità dalla stessa Elisabetta e da una serie di altri interpreti scelti tra professionisti già affermati e giovani talenti emergenti.
Il Direttore Gian Mario Bandera apre la conferenza stampa ribadendo quanto il CTB tenga a questa rassegna, giunta alla quarta edizione. Prima di passare la parola agli altri intervenuti, però, si sofferma sulla (bella) notizia comunicata in queste ultime ore che vede un solo contagiato da Covid sui circa 350.000 spettatori che hanno frequentato le sale teatrali nazionali in questo triste periodo di pandemia. «Il Teatro è un luogo sicuro, grazie certamente a una normativa prudente e accorta, ma anche al nostro costante impegno nella sua costante, rigorosa e attenta applicazione, con il duplice scopo di impedire il contagio e di fare assistere gli spettatori agli spettacoli nel modo più tranquillo possibile.» Chiude poi la sua introduzione sottolineando con soddisfazione come il DCPM di ieri sera non abbia toccato per il momento l’attuale limite di capienza del Teatro Sociale, fissato a 240 posti.
Il consigliere del Centro Teatrale Bresciano Luigi Mahony rileva come il grado di fidelizzazione attraverso abbonamenti e spettacoli dimostri la serenità e l’intatto interesse del pubblico bresciano nei confronti dell’offerta artistica del CTB.
«Una risposta di grande soddisfazione e conforto che premia le nostre scelte.» è la conclusione del suo sintetico ma incisivo intervento.
«Questo progetto a noi della Fondazione continua a piacere molto, come momento di ricerca a e sperimentazione collettiva nell’interesse del pubblico bresciani e delle prospettive di sviluppo artistico del CTB, dunque continueremo a sostenerla in futuro.» assicura Felice Scalvini, a nome della Fondazione ASM, tradizionale sostenitrice della rassegna.
Elisabetta Pozzi, impegnata in Calabria, interviene in video conferenza.
«Credo che questo progetto equivalga a una vera e propria dichiarazione d’intenti effettuata da un gruppo di persone che vogliono ribadire la loro disponibilità e volontà di fare teatro. Di necessità virtù, vedo il lato positivo di questa emergenza, quindi mi piace molto l ‘idea che le letture abbiano quest’anno come sede la più maestosa location del Teatro Sociale.»
Scende poi nel dettaglio dei testi selezionati.
«Due delle opere sono recuperate dai testi già in programma per la scorsa stagione, ma non letti a causa delle restrizioni imposte dal virus. Si tratta di Un uomo in fallimento e Matria, situazioni paradossali “ai confini della realtà”. La barbona e il pappagallo è un ironico quasi-monologo opera di Vittorio Franceschi un navigato drammaturgo che stimo profondamente per la sua coerenza e la continua, ostinata presenza ai massimi livelli della produzione nazionale. Il testo della catalana Lluïsa Cunillé (centrata sulle difficoltà e su una severa messa in discussione del teatro contemporaneo) richiama i testi di Ibsen (che viene anche evocato in scena). L’opera di Milos Kazantzakis, pazientemente e tenacemente tradotta dal greco antico da Nicola Crocetti (oltre 33.000 versI) è un inno alla vita vissuta, all’esplorazione dell’animo umano, una esortazione alla libertà individuale, una celebrazione della lingua greca. Ne è stato tratto anche un libro, edito da Feltrinelli nell’ambito di una riproposizione globale di tutta la produzione dell’artista.
Prima di congedare i giornalisti, Bandera aggiunge qualche ulteriore e significativo dettaglio: «Questa é la prima parte di Teatro Aperto, cui seguirà una ripresa nella primavera del prossimo anno. Abbiamo aperto una casella di posta elettronica speciale dove gli spettatori potranno postare le proprie riflessioni e valutazioni in modo del tutto tranquillo e meditato. Quest’anno, per la prima volta, due degli appuntamenti bresciani saranno ripresi anche presso il Teatro comunale di Varese.»
Buono, molto buono a sapersi.
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