Goodmorning Brescia (129) – Teatro da leggere, al San Carlino

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In questo tardivo e pigro avvento di autunno che è una vera e propria primavera del Teatro bresciano, ecco che tornano le letture sceniche di Teatro aperto, rassegna derivata da precedenti esperienze francesi (e torinesi) e portata in città da quella autentica innamorata del palcoscenico che risponde al nome di Elisabetta Pozzi.

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È Gian Mario Bandera ad aprire, come al solito, i lavori della conferenza stampa di presentazione, dichiarandosi più che soddisfatto del consuntivo della rassegna dello scorso anno.

«Teatro aperto si è rivelata una sfida che ci ha ripagato soprattutto in termini di incremento quantitativo e qualitativo del rapporto che intratteniamo con il nostro pubblico. Tanto più che Apologia, la pièce che più della altre ha riscontrato il favore dei tanti appassionati che hanno gremito tutti gli appuntamenti al San Carlino, verrà messa in scena a maggio, nell’ambito del cartellone della stagione 18/19»

Specificando poi che la rassegna si articolerà su due focus: il primo dei quali, a novembre, concentrato sugli autori italiani, il secondo, in primavera, sui drammaturghi di altri paesi.

«Inutile dire quanto possa farmi piacere il fruttuoso consolidamento del rapporto di collaborazione tra il CTB ed Elisabetta Pozzi» aggiunge, prima di passare la parola a Patrizia Vastapane.

«Anche questa seconda edizione della rassegna, come la precedente, è nelle salde mani di Elisabetta Pozzi, con il coordinamento di Silvia Quarantini» ricorda la Consigliera, facendo presente come, a suo parere, ciò che è stato più apprezzato da parte del pubblico è stata la possibilità di partecipare attivamente alla valutazione dei testi, attraverso l’utilizzo delle schede di valutazione che saranno riproposte anche per la stagione 18/19.

Nel suo intervento, Ambrogio Paiardi (Capo di Gabinetto della Presidenza della Provincia) informa che non solo l’utilizzo
del San Carlino sarà garantito alla rassegna anche in questa edizione, ma che si cercherà con convinzione di far diventare lo spazio una risorsa stabile a disposizione del CTB.

«Queste carte sono il sintomo tangibile di quella irrequietezza che appartiene al Teatro e a chi  nel Teatro opera e del Teatro fruisce» dichiara infine Elisabetta Pozzi, rovesciando sul tavolo una gran quantità delle schede compilate lo scorso anno dagli spettatori delle letture.

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«Apologia, la pièce scritta da Alexi Kaye Campbell che ha riscontrato il maggior favore andrà in scena, come anticipato dal Direttore del CTB, per la regia di Andrea Chiodi, che ha firmato già la messa in scena  di Una bestia sulla luna , in partenza per una tournée che la porterà in diverse regioni»

Dopo aver rivelato che, a riprova del crescente successo dell’iniziativa, hanno proposto testi per la lettura anche drammaturghi affermati come Carlo Longo, Elisabetta Pozzi, aggiusta il tiro su quanto si attende da qui in avanti:

«Siamo alla ricerca di testi che possiedano un livello di scrittura, un linguaggio di livello che non sia quello ormai imperante delle sit-comedy. Orientiamo e orienteremo sempre più le nostre scelte su testi la cui lettura possano essere correttamente percepita da parte del pubblico presente, tra cui vorremmo fosse presente il maggior numero possibile di “addetti ai lavori”».

Dopo avere assicurato, con il conforto di Gian Mario Bandera, che si sta ponendo rimedio ad alcune criticità tecniche rilevate nel corso della prima edizione della rassegna, migliorando la fruibilità acustica del San Carlino, conclude così, in modo piuttosto tranchant:

«Teatro Aperto è un’iniziativa che non ci farà diventare ricchi e famosi ma che, senz’altro, completerà e arricchirà l’offerta teatrale del CTB, e che, pur augurandomi di condurre ancora a lungo, vorrei andasse avanti anche dopo di me».

«Sei davvero contenta , oltre che della quantità, anche della qualità delle schede di valutazione lasciate dagli spettatori?» le chiedo, nel question time che segue la conferenza.

«Assolutamente sì» mi risponde senza esitazione alcuna.

«Vorremmo magari un giudizio più centrato sul testo, piuttosto che sulla recitazione degli attori. Ci piacerebbe avere un pubblico ancora più centrato e critico sul testo, ecco».

Si parte sabato 3 dicembre, alle 16,30, con la lettura scenica di L’attimo di Bernini, del già citato Carlo Longo.

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   Bonera.2