È già la struttura del C.A.R.M.E (Via delle Battaglie 61/A) a trasmettere suggestioni e vibrazioni particolari e a suggerire ai presenti che si è testimoni e partecipi di qualcosa di nuovo.
Di dare il benvenuto a rappresentanti di stampa e media convocati in occasione della partenza dell’attesa rassegna Duende – Festival di Arti Performative e Nuova Tecnologia (finanziata dal Ministero della Cultura) s’incarica, con la consueta feconda brillantezza espositiva, Nadia Busato. «Ricordo che la rassegna sarà chiusa domenica 10 dicembre con una grande festa a sorpresa che si terrà in una location che al momento abbiamo deciso di tenere segreta.» annuncia, prima di passare la parola al direttore del Centro Teatrale Bresciano.
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Gian Mario Bandera rimarca la singolarità di questa rassegna e l’importanza di questo evento che si colloca perfettamente all’interno dell’anno che vede Brescia e Bergamo capitali della cultura, con una particolare attenzione a tutto ciò di innovativo c’è nelmondo dello spettacolo, sia con il tecnologico che con l’individuazione e il rilancio delle principali esigenze che dal mondo civile premono sul Teatro. «Ma si tratta anche e soprattutto» sottolinea con decisione «…di un convinto tentativo di approccio e acquisizione del nuovo pubblico, in particolare giovanile, ovviamente in aggiunta a quello già fidelizzato»
Ancora più articolato l’intervento di Andrea Poli, assessore comunale al Turismo, Innovazione sociale ed economica e alla Transizione ecologica.
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Dopo essersi dichiarato estremamente felice della propria presenza a questa inaugurazione ufficiale della rassegna, passa in rassegna il tema dell’innovazione come messaggio abilitante utile ad accompagnare nel modo migliore (anche tramite l’utilizzo della realtà aumentata e dell’intelligenza artificiale) il processo di sviluppo della Città, con particolare attenzione a cultura e turismo. «Ogni processo innovativo non può essere che trasversale» è la sua riflessione finale «Siamo in presenza di un’occasione pressoché unica per cercare di individuare, e dunque accompagnare nel migliore dei modi, il futuro di Brescia».
A conclusione dell’incontro, Nadia Busato introduce agli ospiti alcune suggestive installazioni, tra le quali particolare interesse hanno suscitato quella di realtà virtuale “spaziale” basata su video forniti dalla NASA e l’altra (denominata Atto Primo) sull’importanza del respiro inteso sia in senso fisico che culturale.
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Ricordo che della rassegna ci occupammo una prima volta lo scorso 17 ottobre (n° 252 di questa stedssa rubrica). Questo il link per chi volesse approfondire: https://cardona.patriziopacioni.com/wp-admin/post.php?post=16819&action=edit
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