Romeo & Giulietta tra passato, presente e futuro

Mettere in scena un musical, con un nutrito cast di attori-cantanti, danzatori e performer non è mai facile. Tantomeno lo è confrontarsi con l’opera di un grande cantante compositore come Riccardo Cocciante né (a maggior ragione) con il più grande drammaturgo di tutti i tempi, un tipo conosciuto anche come Grande bardo che (sempre che sia esistito realmente, perché c’è qualcuno che anche di questo dubita) di nome e cognome fa William Shakespeare.

Per imbarcarsi in un’operazione del genere, tanto vale dirlo, bisogna essere o molto coraggiosi o molto incoscienti.

Non so in quale delle due fattispecie umane appena indicate possa identificarsi Carlo Hasan, già favorevolmente conosciuto dai frequentatori di questo blog come co-regista e interprete di un riuscito e fortunato allestimento scenico del dramma «Diciannove + Uno», scritto da Patrizio Pacioni, ma so di certo che non ci ha pensato due volte nel decidere di mettersi in gioco con l’allestimento (con la Compagnia New coat of Theatre) di questo spettacolo ispirato all’omonimo lavoro del già citato Cocciante, «Romeo e Giulietta – opera popolare».

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La trama :

Verona, 1990. In un mondo in cui lo scontro domina senza ragione, un incontro improvviso innesca il sentimento, il sentimento diventa amore fino a bruciare di passione e desiderio. Illuminato solo dalla luce della luna e dell’alba, Il cuore dei due giovani innamorati spinge alla ribellione sfidando non solo le rispettive famiglie, ma anche il proprio destino. Eppure, «Romeo e Giulietta» non è solo uno spettacolare viaggio tra le vorticanti emozioni dell’animo umano, ma è anche il simbolo delle eterne contraddizioni della società odierna. Modernità e tradizione, consuetudine e progresso, libertà e pregiudizi, il velo di speranza e sacrificio che nella mano dei folli diventa motore di scelte con conseguenze inevitabili.

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Lo spettacolo :

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Quella scelta per questa ennesima rivisitazione dell’immortale storia dei due più sfortunati e adorati amanti della Storia è una chiave di lettura improntata a una rispettosa fedeltà al testo immortale di Shakesopeare ma al tempo stesso non priva di una certa originalità nell’interpretazione delle contraddizioni (e delle sfide) che ancora oggi turbano l’animo umano: il conflitto tra consuetudine e progresso, l’individualità opposta al sociale e la rivendicazione della libertà di amare in un mondo saturo di pregiudizi. In palcoscenico si alternano nove attori, sei ballerine e quattro spadaccini: una squadra resa coesa e appassionata in ogni suo elemento dal lavoro della regia della, consapevolmente contravvenendo alle “regole della casa, ci piace in questa specifica occasione elencare e nominare in ogni singolo elemento:

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Giulietta: Lucia Bertino
Romeo: Pierlorenzo Molinari
Benvolio: Jan Tononi
Mercuzio: Marco Paderni
Frate Lorenzo: Andrea Bosis
Principe di Verona: Silvano Mazzoli
Papà Capuleti: Nicola Maffi
Tebaldo: Claudio Olivari
Nutrice: Tiziana Salvini

Corpo di ballo:
Erica Serlini
Sara Serlini
Silvia Petrone
Michela Alfano
Rebecca Rosella
Angiolina Fusari

Spadaccini:
Andrea Maldini
Giordano Moreni
Gianni Radici
Federico Bianchi

Co-regia: Chiara Petrone e Carlo Hasan
Coreografie: Chiara Petrone

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Ciò doverosamente premesso, non resta che sottolineare la perfetta gestione di tempi e spazi messa in scena dalla regia sullo sfondo di una scenografia che, ben coadiuvata in questo da un gioco di luci fantasioso ed ,esente da imperfezioni, riesce a unire armoniosamente una ricercata essenzialitàe una potente forza di suggestione capace di esaltare la prestazione di tutto il cast.

Ribadendo l’assoluta eccellenza del lavoro di equipe, e valutabile su livelli adeguatamente elevati sia il livello medio della recitazione che quello dell’interpretazione musicale, costantemente su buoni livelli anche la qualità dei movimenti di contorno e delle coreografie.

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Sia durante che al termine dello spettacolo, decisamente soddisfacente il riscontro tributato dal pubblico che, per tutte le repliche, ha gremito ogni posto disponibile della sala della Comunità di Marone.

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