Il maestro È Margarita

.

Il collegamento al quale ammicca il titolo di questo articolo è ovviamente con «Il maestro e Margherita» (in russo  «Мастер и Маргарита») ovvero quello che è universalmente considerato il capolavoro di Michail Bulgakov, scritto e riscritto in più riprese tra il 1928 e il 1940 e pubblicato, post-mortem, a cavallo tra  1966 e 1967. Considerate le origini del personaggio oggetto e soggetto di questa intervista e le sue capacità didattiche (oltre che teatrali) mi sono permesso di giocare un po’ con le parole.

.

.

.

Margarita Smirnova, ovvero “Dalla Russia con amore” (sia nei confronti del teatro che nei riguardi del marito, il musicista romano Paolo Gatti). Quali sono le motivazioni alla base di questa tua non facile scelta?

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Smirnova2.png

Le motivazioni principali vengono dalla ricerca di nuove emozioni e di nuovi stimoli. Andare via dalla Russia prima della famigerata “perestrojka” fu un notevole atto di coraggio, sia contro il nuovo regime che prendeva il posto del vecchio, sia contro me stessa, visto che, all’epoca, avevo appena finito di girare (in quella che allora era ancora la Russia socialista) due film importanti

.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è GuittoCirc.png

Quali sono le opportunità che ti si sono presentate e le difficoltà che hai dovuto affrontare  nel passaggio tra due realtà geografiche, culturali e sociali così diverse tra loro?

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Smirnova2.png

Le opportunità sono state quelle della conoscenza diretta di una cultura classica, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, come quella italiana. La più grande difficoltà (non ancora risolta, onestamente) è invece quella della pronuncia: con due lauree alle spalle non ho mai preso (mi vergogno di ammetterlo, ma è così!) una sola lezione seria in materia di lingua italiana. Devo confessare che però, per essere una “autodidatta”, sono abbastanza soddisfatta dei progressi sin qui conseguiti.

.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è GuittoCirc.png

Il Petrolini è un teatro piccolo ma ricco di tradizione e di suggestioni, a partire dal riferimento con il nome di uno dei più grandi attori romani di tutti i tempi. Raccontaci qualcosa di più sulle modalità di gestione, sulle scelte artistiche e sugli obbiettivi che vi prefiggete nella conduzione del locale tu e tuo marito.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Smirnova2.png

La regola numero uno (valida per me e per la mia famiglia, dal momento che ora del Teatro Petrolini, oltre a me e mio marito, si occupa anche nostro figlio Ielizar) è: “metti amore in tutto quello che fai”. Per onestà intellettuale voglio sottolineare che prima di essere un lavoro, la gestione del teatro, in particolare di questo nostro teatro, è una forma di forte passione, di voglia di affrontare ogni giorno che viene, ogni nuova compagnia e ogni testo, come un bellissimo viaggio… E che viaggio!

(ndr: al Teatro Petrolini, l’8 e il 9 febbraio p.v. sarà di scena «Marzia e il salumiere – il fiore reciso», dramma scritto da Patrizio Pacioni e prodotto dalle “Ombre di Platone” per la regia di Mario Mirelli, con Massimo Pedrotti e Chiara Pizzatti)

.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è GuittoCirc.png

Margarita Smirnova, attrice, insegnante, regista . Partiamo dalla tua attività recitativa: fra tutti gli spettacoli ai quali hai partecipato come interprete, ce n’è uno che ricordi con più piacere e orgoglio degli altri? E perché?

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Smirnova2.png

Ricordo con grandissimo affetto tutti e sette gli spettacoli che ho realizzato con Fiorenzo Fiorentini, mio suocero, in quanto patrigno di mio marito, notissimo attore romano scomparso nel 2003. Avere condiviso il palcoscenico con un grande interprete come lui è stato un dono che custodisco e custodirò gelosamente sempre nel cuore.

.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è GuittoCirc.png

Tantissimi aspiranti attori che hai aiutato prima a prendere confidenza con il palcoscenico, poi a perfezionarsi, avvalendoti del famoso metodo Stanislavskij. Cos’è, esattamente, che ti sforzi di trasmettere ai tuoi allievi e, soprattutto, quand’è, al termine di un corso, che ti senti veramente soddisfatta della tua attività di docenza?

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Smirnova2.png

Sono trascorsi dieci anni di insegnamento, ho insegnato a quasi trecento allievi… trecento nomi, trecento anime, a volte complicate, incomprese, conflittuali. Ancora non mi rendo conto di quanto possano essere tanti gli spettacoli (trenta) che ho messo in scena per due terzi con loro e insieme a loro e per il resto con la mia Compagnia Stabile del Teatro Petrolini di Roma in dieci anni di attività italiana: ognuno di essi è nato ed è cresciuto come un bambino che ho curato e amato come si cura e si ama un figlio.

.

.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è GuittoCirc.png

Mi sembra di capire che la regia va acquistando, nella tua attività artistica, una parte sempre più importante. È così? C’è un genere teatrale che, in particolare, preferisci portare in scena rispetto ad altri?

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Smirnova2.png

I grandi classici russi, naturalmente! Un campo di azione immenso ma ancora, a mio avviso, troppo poco conosciuto qui in Italia. Adoro tradurre personalmente un inedito Checov, un mai tradotto (o mal tradotto) Kuprin, Puškin, e poi vedere il risultato in scena. Amo smodatamente i sublimi, sensazionali e immortali Tolstoj, Gogol e Dostoevskij.

.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è GuittoCirc.png

L’ultima domanda, come d’uso in interviste di questo genere, guarda al futuro. Quali sono i progetti più prossimi e più importanti di Margarita Smirnova?

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Smirnova2.png

Prima di ogni altra cosa, voglio continuare a insegnare il più a lungo possibile: per i giovani che si avvicinano al teatro (e non solo per loro) è essenziale imparare, imparare e ancora imparare! Nel corso degli anni i miei allievi sono diventati sempre più numerosi e hanno bisogno di sempre più cure, sempre più attenzione e sempre più amore. Vorrei tanto trasmettere loro la passione che nutro per la recitazione e l’inesauribile energia che anima il mio lavoro in palcoscenico. Desidero condividere con loro la voglia di crescere e l’amore per il teatro classico. Nel prossimo futuro ci sono le due commedie brillanti «Divorzio al peperoncino» e «Un Natale molto… molto intimo», con Salvo Buccafusca, Lella Perrone, Caterina Boccardi, Maria Pia Cardinali, Feder ico Giovannoli, Paola Barzi, Vito Garofalo, Dario De Vecchis, Paolo Maniscalco. Un’altra produzione di prossima realizzazione (alla quale tengo particolarmente) è «La vita di Giacomo Puccini» con importanti cantanti lirici e con Gabriella Arcangeli.

.

.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è MargaritaSmirnova.jpg

Margarita Smirnova, nata a San Pietroburgo ( ex Leningrado ) nel 1966, nel 1988 si laurea in Arte Drammatica presso la prestigiosa Accademia della città. Nella sua formazione anche un master di regia presso il Teatro Classico Russo. Trasferitasi a Roma lavora come modella. Come attrice va in scena in sette spettacoli del grande Fiorenzo Fiorentini. Con il marito Paolo Gatti, noto e affermato musicista romano, in qualità di direttrice organizzativa da venti anni tiene le redini dello storico Teatro Petrolini e, da dieci anni, conduce la Scuola Metodo Stanislavskij di Margarita Smirnova. Da regista, presso il Teatro Petrolini, ha diretto sino a questo momento trenta spettacoli. È docente di “Alta Moda” presso l’agenzia milanese “New Faces and Stars” di Milano “-in cui insegna portamento e galateo.

.

.

.

Il Teatro Petrolini nasce a Testaccio in via Romolo Gessi 8. Venne inaugurato il 18 gennaio 1994 da Paolo Gatti e Fiorenzo Fiorentini in occasione della prima di “Petrolini…Bravo…Grazie!” commedia di Fiorenzo Fiorentini e Ghigo De Chiara. Il teatro prese il nome di Sala Petrolini in onore del celeberrimo Ettore, attore romano dei primi del ‘900. La sala venne ricavata dai locali del Centro Studi Petrolini di cui Fiorenzo Fiorentini era direttore artistico e Paolo Gatti direttore organizzativo.

Dal 2003 (anno della scomparsa di Fiorenzo Fiorentini) il teatro viene affidato a Paolo Gatti (virtuoso di chitarra classica che per molti anni ha lavorato con Fiorentini) che ne diviene il direttore artistico mentre la direzione organizzativa è affidata a Margarita Smirnova (attrice che ha recitato nella compagnia di Fiorentini).

Ricordiamo che proprio presso il Teatro Petrolini, nel prossimo febbraio, andranno in scena alcure repliche del dramma «Marzia e il salumiere – Storia di un fiore reciso», prodotto dalle «Ombre di Platone», scritto da Patrizio Pacioni per la regia di Mario Mirelli e l’interpretazione di Massimo Pedrotti e Chiara Pizzatti.

.

.

GuittoMatto