Goodmorning Brescia (67) – Carla Boroni e il Grand Tour… alla bresciana

Non sarà il famoso “Gran Tour”, ma insomma.

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Intanto vediamo cos’era davvero, questo Grand Tour : due parole con le quali s’indicò, a partire  dal XVII secolo, il lungo viaggio attraverso l’Europa, con partenza e arrivo generalmente nello stesso luogo, intrapreso dai giovani rampolli dell’aristocrazia europea nell’intento di perfezionare le proprie conoscenze scientifiche e, soprattutto, umanistiche. Grazie al Tour, infatti, i viaggiatori (impiegando il tempo disponibile in visite culturali, giri turistici e acquisti) avevano occasione di approfondire le conoscenze acquisite attraverso gli studi sulla politica, la cultura, l’arte e le antiche tradizioni dei maggiori Paesi europei.

L’Italia, naturalmente, grazie alla eredità storica lasciata da Roma antica, ai tanti e meravigliosi monumenti, era una delle tappe più ambite. Oltre alla Città Eterna il Veneto delle ville palladiane, Napoli del neoclassicismo e dei cimeli di Pompei ed Ercolano, ancora la Campania con il Vesuvio e i Campi Flegrei, la Sicilia con l’Etna e i meravigliosi tesori greci e barocchi, Firenze, le sontuose e operose città di Lombardia… 

La Lombardia, già.

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Con un articolo apparso nei giorni scorsi sul Corriere della Sera, Carla Boroni proprio di Lombardia e di viaggi si occupa, prendendo spunto dalla recensione del bel libro, ricco di illustrazioni, «Viaggiatori stranieri in Lombardia», firmato da Valeria Bellazzi e Valeria Cantone per le stampe di De Ferrari Editore.

«Solo un paesaggio messo in forma da uno sguardo può essere raccontato, perché anche la narrazione necessita un punto di vista. Gli scrittori, i pittori, i poeti, i viaggiatori in genere mettono in forma il mondo, e ciò che vediamo non sarebbe lo stesaso senza il loro contributo» premette Carla Boroni,

Per poi ricordare come nel libro si parli, tra l’altro, anche della parte “bresciana” della Lombardia, parte che, ovviamente, più la interessa.

Oltre al capoluogo Sirmione, Orzinuovi, Palazzolo, Lonato, Desenzano, il Lago di Garda, visti attraverso gli occhi degli insigni viaggiatori di ogni tempo  che si sono avvicendati in zona dal XII al XX secolo. Gente come Edith Wharton, Ezra Pound, John Ray, Thomas Coryat, Philip Gibbs, Jo Rusckin, tanto per citare qualche nome.

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     La Super Prof  Carla Boroni

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«Gli sguardi dei viaggiatori stranieri sul territorio lombardo che via via sono andati accumulandosi nel corso del tempo» conclude Carla Boroni,  «concorrono a formare oggi un’immagine della Lombardia sempre più articolata e affascinante. E confermano, esemplarmente, come la genesi di ogni idea di territorio sia sempre da attribuire al contributo, nello spazio e nel tempo di diversi sguardi».

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Titolo: Viaggiatori stranieri in Lombardia

Autori:  Valeria Bellazzi e ValeriaCantone

Prefazione: Carla Boroni

Anno: 2017

Editore: De Ferrari

Collana: Ancora

Pagine: 233

Prezzo: 18, 90  €

ISBN: 978-88-6405-832-0

Esiste un filo conduttore che si snoda attraverso le pagine, rappresentato da quell’insieme di stupore e curiosità, attrazione e pregiudizio che viviamo ogniqualvolta giungiamo in un paese straniero. Il senso della scoperta e della conferma risuonano nelle parole di questi viaggiatori che, in qualche momento della loro vita, hanno percorso le strade lombarde. Diventiamo, di volta in volta, compagni di viaggio dei pellegrini medievali, attraversiamo al fianco dei turisti settecenteschi i disagiati valichi alpini, avvistiamo con sollievo la Pianura Padana, visitiamo estasiati con i poeti romatici le grandi opere del Rinascimento e corriamo su una traballante Balilla lungo il Naviglio Pavese.

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   Bonera.2