Goodmorning Brescia (39) – Da Mario gli antichi sapori d’Iseo

Il ristorante, l’Antica Osteria del Castello, è un angolo di armonia in un’incantevole cittadina affacciata sul meraviglioso Lago d’Iseo.

  

L’Oste (al secolo Mario Venni) è uno dei punti fermi della ristorazione bresciana dell’ultimo ventennio, già conduttore, (insieme al gemello Pietro) del mitico Quartino di via Zadei.

 

  

In un pigro dopopranzo, prolungato nell’ameno giardino che promette deliziose serate estive consacrate al buon cibo e al buon vino, non ho potuto fare a meno di sottoporlo a una breve e sintetica (ma spero significativa Intervista).

Mario, da quanto tempo operi nel settore della ristorazione?

Dal 1981. Trentacinque anni di “mestiere” vissuti con grandissima passione, sempre alla ricerca di nuovi stimoli, di nuove sfide, di nuove soluzioni. Al punto che questi trentacinque anni mi sembrano essere passati sin troppo velocemente.

E adesso?

Adesso si parte per una nuova sfida, resa possibile anche grazie al supporto e alla preziosa collaborazione dell’amico Enrico Longhi, che mi fa da compagno in questa avventura…

   … e sono certo che centreremo l’impresa.

Un bel salto passare dal gestire un ristorante nella cittadina Brescia a farlo nella vacanziera e lacustre Iseo. Cosa cambia, per te?

Cambia molto e cambia poco. Molto è cambiato, anzi migliorato, nel personale: quando si è materializzata la possibilità di rilevare la gestione dell’Antica Osteria, mi è venuta l’idea di venire ad abitare nei paraggi. Verde, lago, tranquillità assoluta e vicinanza al posto di lavoro, wath else? Senza contare che i serizi e le attrazioni della città, a ben vedere, restano a un quarto d’ora di automobile. Per quanto riguarda il lavoro, invece, non ci sono grandi differenze con il “prima”: certo, operando qui (dove si averte ancora, per fortuna, la positiva influenza dell’effetto-Christo)  si deve tenere conto di una certa stagionalità (il top dell’affluenza è tra Pasqua e ottobre). C’è da dire però, a questo proposito, che conto sui tanti amici-clienti che da tempo mi seguono con affetto per riempire il locale (che esercita una certa attrattività sul vasto bacino lago-Brescia-Bergamo)… anche fuori-stagione.

Parliamo di cibo.

Il cibo, certo. Per questo mi sono affidato allo chef Giorgio Lovati (al centro nella foto, tra Mario l’Oste e l’aiuto cuoco Giorgio Orizio). Un autentico fuoriclasse, coscienzioso al limite dell’ossessione nella scelta degli ingredienti, un appassionato della buona tavola che persegue con meticolosa applicazione e grande passione un ideale di valorizzazione delle tradizioni locali rivisitata alla luce di una creatività sempre fresca e fantasiosa. Una particolare attenzione è poi riservata, attraverso l’uso diffuso dell’abbattimento della temperatura e del sottovuoto,  a un utilizzo per quanto possibile parsimonioso dei condimenti più pesanti (come il burro) e, dunque, a una più sana e digeribile alimentazione. 

 

Dal mitico Quartino in poi, uno degli elementi caratterizzanti delle tue gestioni è stao il largo spazio sempre concesso ad attrazioni per così dire “collaterali” alla semplice alimentazione. Ti ripeterai anche qui all’Antica Osteria del Castello?

Nel mio locale non mancheranno mai musica dal vivo, karaoke, intrattenimenti vari e …  

(indica, ammiccando, tre “loschi figuri ben conosciuti dai frequentatori di questo blog, vale a dire -foto sotto- Annabruna Gigliotti, Patrizio Pacioni e Massimo Pedrotti, componenti della Compagnia delle Impronte)

… cene con delitto. Primo appuntamento venerdì 16 giugno con la rappresentazione di «Uno specchietto per tre allodole»! 

  

Per concludere: quanto ti manca la presenza, in questa nuova avventura, del tuo gemello Pietro?

Mi manca molto, inutile dirlo: abbiamo lavorato insieme per  più di venti anni e…

(si ammutolisce un attimo, seguendo un pensiero)

Sappi però che c’è un certo progetto comune in ballo che…

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Bene. Di più lui non dice e io non mi sorprendo: con i terribili Gemelli c’è sempre qualcosa… che bolle in pentola!

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  Bonera.2

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