Goodmorning Brescia (269) Gioele racconta una bella storia di asfalto e di amore.

In «Andavamo a mille», rappresentato nel tardo pomeriggio in assoluta anteprima al Teatro Sociale, per un selezionato pubblico di rappresentanti dell’informazione bresciana e di addetti ai lavori, si narra naturalmente della 1000 Miglia, certamente, ma non solo di questo.

Così, dopo il tributo della ritmata cantilena iniziale, in cui, in rapida successione, sono elencate una dopo l’altra le tappe della storica quanto suggestiva manifestazione automobilistica, si rimane sul percorso della Freccia Rossa ma, allo stesso tempo, alla rievocazione degli anni ruggenti si affianca una dolcemente malinconica rivisitazione storica che abbraccia circa mezzo secolo di vita italiana, tra note di costume, citazione di personaggi caratteristici, di saporiti aneddoti e di canzoni.

E sono proprio le canzoni, insieme al sempre brillante e mai banale interloquire di Gioele Dix con il pubblico, che scandiscono tempi e ritmi dello spettacolo. Si comincia ricordando Gorni Kramer, il leggendario direttore d’orchestra virtuoso di fisarmonica che accompagnò i giorni dorati del boom economico quando, per le famiglie italiane, tutto si riteneva possibile e nessun obbiettivo si considerava precluso o irraggiungibile.

Si va da «Op! Op! Trotta cavallino» tormentone cantato dalla voce morbida e ruffiana di Natalino Otto

Natalino Otto – Op! Op! Trotta cavallino (youtube.com)

alla solo apparentemente nostalgica «Torpedo blu» cantata da un Giorgio Gaber all’epoca in pieno divenire sulla strada dell’impegno civile, sociale e politico, oltre che grande artista/ cantante/ inclito e colto imbonitore.

Giorgio Gaber – Torpedo blu (youtube.com)

Uno spettacolo godibilissimo, con un Gioele Dix in grandissima forma, sempre più avanti sulla strada dell’ironia e dell’autoironia di chi, pur sapendo bene di essere un’eccellenza nel panorama artistico nazionale, riesce comunque a non prendersi mai troppo sul serio.

Insinuante affabulatore che non pretende di essere un comico e che sa di non essere un cantante con la “C” maiuscola, una star da X Factor, ma solo (e non è affatto poco) “uno che canta”, semplicemente uno di noi dalla voce più intonata ed educata della media, dotato di grande empatia, che fa piacere ascoltare proprio in quanto tale, accompagnato dal suono di una chitarra o di un pianoforte in occasione di una riunione tra amici.

Ovviamente i compagni che Dix ha scelto perché lo accompagnassero in questo vero e proprio viaggio nel tempo e nei ricordi, sono tutti professionisti di grandissimo valore. Dalla sua ormai abituale, deliziosa e frizzante partner, la bravissima attrice/trasformista Valentina Cardinale, ai quattro musicisti che lo accompagnano con i loro strumenti: Savino Cesario (chitarra, nonché autore delle musiche originali), Massimo Carrieri (pianoforte e arrangiamenti), Sandro De Bellis (percussioni) e Caterina Crucitti, che abbiamo lasciato per ultima per l’unica ragione di avere occasione di rilevare (e rivelare) che, oltre a essere una virtuosa del basso, è dotata da Madre Natura e da un approfondito percorso di studio di una voce davvero cristallina.

Girovagando per il foyer, dove era stato allestito un elegante buffet, ho avuto di modo di carpire dalle parole di molte colleghe e colleghi giornalisti, che l’impressione di assoluto gradimento provata da me era stata largamente condivisa dalla maggior parte di loro.

Nel nutrito e variegato cartellone del C.T.B. relativo alla stagione 2024/2025 lo spettacolo andrà in scena dal 26 novembre al primo dicembre al Teatro Sociale.

Negarsene la visione sarebbe davvero un peccato capitale imperdonabile, molto ma molto vicino a quello dell’accidia.

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