Goodmorning Brescia (157) – Poche storie… rigorosamente bresciane

È in partenza la nuova e ambiziosa iniziativa promossa dal Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con il Centro Studi RSI: «Storie bresciane», ciclo di quattro appuntamenti finalizzati ad “approfondire alcuni fondamentali eventi della storia cittadina”. A maggior sottolineatura dell’importanza dell’evento, la conferenza stampa di presentazione, tenuta nella Sala Giunta della Loggia è stata aperta dall’intervento del Sindaco Emilio Del Bono.

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«Si tratta di un nuovo format di cui io e la Giunta ci sentiamo particolarmente soddisfatti e orgogliosi. Ci siamo concentrati sulle biografie di grandi bresciani posizionati in scenari complessi- Un’operazione assolutamente necessaria, a mio avviso, per meglio comprendere, attraverso le tracce lasciate dal passato, la realtà del presente e le tendenze del futuro» spiega Mario Maviglia, quasi cinquant’anni di vita spesi nella scuola e (soprattutto per la scuola). Per ricordare poi che «La cifra stilistica che contraddistingue questa offerta culturale è quella di mettere insieme argomenti storici e tipologie di narrazione diverse, prima tra tutte quella resa possibile e praticabile dall’approccio teatrale»

Il professor Roberto Chiarini, già titolare della cattedra di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano, membro dei Comitati scientifici della Fondazione Turati di Firenze, della Fondazione Lucchini di Brescia, della Fondazione Craxi di Roma e del Comitato di redazione della rivista “Ventunesimo secolo” motiva la scelta delle personalità alle quali sono dedicati gli incontri  e dei rispettivi relatori.

«Si tratta di personaggi che al rilievo locale affiancano anche un rilievo nazionale e internazionale e che simboleggiano i principali movimenti d’idee che hanno caratterizzato il percorso del ‘900: liberalismo, interventismo e anti-politica, fascismo e nascita della comunicazione di massa. Cattolicesimo politico. Nell’ordine Papa Paolo VI, Gabriele D’Annunzio, Augusto Turati e Giuseppe Zanardelli».

Le conclusioni sono tirate da Gian Mario Bandera, Direttore del C.T.B.

«Il Centro Teatrale Bresciano vuole essere “Facilitatore culturale”: un punto di primario e costante riferimento all’interno della città e del suo territorio. Questa nuova iniziativa si innesca in un’operazione di memoria che si è intrapresa già da anni. Per comprendere l’importanza che attribuiamo a questi eventi, basti citare gli attori che abbiamo scelto per portarla in palcoscenico: Franca Muti (oltre che prestigiosa attrice, devota del brescianissimo Papa Paolo VI) Graziano Piatti, Fausto Cabra, Monica Ceccardi e Anna Scola. Per garantire la massima diffusione del messaggio si è deciso di aprire a tutti la partecipazione con prezzi poco più che simbolici e offerte ulteriormente vantaggiose riservate agli studenti.

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La conferenza si conclude qui, e resta l’aspettativa di una Brescia che, a dirla con le parole dei relatori, “si guarda allo specchio e si lascia guardare”.

 

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