Goodmorning Brescia (141) – A San Faustino, quando meno te l’aspetti…

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Secondo chi lo conoscepersonalmente e chi ne ha solo sentito parlare, Costanzo Gatta è persona dotata da Madre Natura (oltre che di una forte personalità e di una bulimica curiosità sulle cose del mondo), di una statura nella media e di una vista assolutamente normale. Quando, però, si aggira per le vie della città, il giornalista si trasforma in una specie di gigante Argo dai cento occhi, al quale non sfugge niente e nessuno.

Figuriamoci, poi, se il suo percorso si dipana tra le bancarelle della Fiera di San Faustino.

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Quel che ne viene fuori, come minimo, è un articolone di due pagine piene come quello uscito sul Corriere della Sera all’indomani della tradizionale festa dei Santi Patroni.

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Tra le leccornie (tutte rigorosamente anti-dieta) dei tanti stand gastronomici, tra le antiche statue duplicate alla meglio e scaltri  mercanti che gongolano per i recenti successi delle calcistiche “Rondinelle”, offrendo magliette e gadget biancazzurri a prezzo di realizzo, tra banchi stracolmi di capi di abbigliamento e biancheria per tutti i gusti e mirabolanti offerte di prodotti tecnologici e/o fantasiosi, Gatta si aggira per le vie del centro insieme migliaia e migliaia di persone che rendono difficile persino camminare e pericoloso stare fermi.

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Tutto vede e tutto annota sul taccuino da cronista: dal set  di affilatissimi coltelli messo in vendita a solo 10 € all’Ombrello Arturo che si chiude (comodamente al contrario) per finire al mitico panno al carbonio Tornado, capace di pulire senza essere strizzato e asciugato e (ma questa forse è solo una leggenda metropolitana!) neppure strofinato sullo sporco!

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Meraviglie per tutti, da portare a casa e mostrare con orgoglio ai familiari stupefatti, ma la vera sorpresa, da bravissimo giornalista-scrittore- drammaturgo quale Gatta è, rimane per tutto il “pezzo” riservata, nascosta e insidiosa come una mina anti-uomo, proprio nell’ultima riga: forse per la prima volta nella Fiera di San Faustino (udite! udite! udite!), in una certa bancarella, c’è stata anche occasione di acquistare un buon libro.
Che sia proprio questo… l’ennesimo miracolo di San Faustino e del suo compagno Giovita?

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Bonera.2