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La conferenza stampa di oggi, tenuta presso il Teatro Sociale, è dedicata alla presentazione della quinta edizione di Teatro Aperto (nato da una intuizione di Elisabetta Pozzi) interamente dedicata alla drammaturgia italiana.
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«Ai tre appuntamenti in programma per la rassegna in questo inizio di stagione faranno seguito altri cinque nel corso del prossimo anno Da gennaio a maggio)» dice Gian Mario Bandera, introducendo l’incontro con la stampa. «Un percorso che intendiamo portare avanti con grande convinzione» assicura, prima di dare la parola a Felice Scalvini.
«Questa iniziativa ci piace molto, la riteniamo una iniziativa un progetto che coinvolge la città e molto utile per essa per la quale allocare parte delle risorse a disposizione.» dichiara il presidente di Fondazione ASM , prima di passare la parola a Elisabetta Pozzi in collegamento da Genova.
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«Prima di tutto ringrazio Gian Mario, il CTB e soprattutto il pubblico o che ha sempre seguito e sostenuto Teatro Aperto con affetto ed entusiasmo. Arrivare a questo traguardo del quinquennio per un progetto unico in Italia nel suo coinvolgere direttamente il pubblico, è per noi un grande risultato. Dopo il covid dobbiamoscoprire in cosa si è trasformato il mondo e cosa siamo realmente diventati noi.Quello che mi piacerebbe raccomandare agli spettatori è proprio di aggiungere alla valutazione di ciò cui hanno appena assistito, anche delle riflessioni su questa “ripresa” dopo l’incubo della pandemia, e sul proprio stto d’animo nel tornare a teatro» dice l’attrice, regista… e chi più ne ha più ne metta. Un ringraziamento particolare va a Silvia Quarantini, responsabile del coordinamento organizzativo del progetto.
L’ultimo intervento è di Marco Archetti: «Devo dare atto a Gian Mario per la fiducia che ha sempre riposto in questo progetto. Io ci sono da quest’anno, in qualità di consulente artistico. Ci tengo a sottolineare come la lettura di un copione, a ben vedere, sia più complessa di quella (il più delle volte lineare) di un libro. Al normale esame del testo, infatti, occorre aggiungere anche la capacità di intuire come si rivelerebbe una volta portato in palcoscenico.» èesordisce, per poi rivelare, su domanda di uno dei giornalisti presenti, che i testi pervenuti (a centinaia) rivelano, per la grande maggioranza, una adeguata conoscenza e familiarità del metodo di scrittura teatrale.
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Questi i primi tre spettacoli della rassegna che, a conferma della crescente importanza che il Centro Teatrale Bresciano attribuisce a Teatro Aperto, si terranno tutti al Sociale con inizio alle ore 16:
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20 novembre: «I signori dell’Universo» di Tobia Rossi
27 novembre: «Visita alla mamma» di Margarita Egorova
18 dicembre: «Procedura» di Renato Gabrielli
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Bonera.2