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La prima indagine nell’oscuro mondo di Monteselva (località immaginaria pensata e realizzata con dovizia di particolari nel processo narrativo di un’articolata saga poliziesca e scelta come location ideale per altre storie di grande spessore drammatico) condotta da Leonardo Cardona, commissario presso la questura di Piacenza, risale all’ormai lontano aprile 2006, allorché, per le stampe della Effedue Edizioni, uscì “Essemmesse”, romanzo giallo della tipologia delitto della stanza chiusa.
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nel 2008 fu la volta delle suggestioni magiche e arcane di “Malinconico Leprechaun” edito da Sampognaro & Pupi, seguito dal dramma tragico e corale narrato in “Seconda B” (2009), poi dall’originale e colto “Delitti & Diletti” scritto a quattro mani con Lorella De Bon (2010), entrambi pubblicati da Melino Nerella Editore.
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Seguì un intervallo di sei anni, prima dell’avvio della proficua collaborazione con la Casa Editrice Serena con i due romanzi brevi raccolti nell’adrenalinico “In cauda venenum” (2016) e l’ironico e spensierato “Cardona e gli ardori del giovane pensionato” (2018).
Entro fine anno, se saranno rispettati i tempi previsti, vedrà la luce il settimo volume dedicato al commissario, un complesso e corposo romanzo dal titolo «Le notti di Monteselva» che segna il ritorno della collaborazione con la scrittrice veneta Lorella De Bon.
.Ora, dopo diversi tentativi, finalmente l’Eroe creato dalla fantasia di Patrizio Pacioni ha un volto “definitivo” (sempre che, per dirla con le parole dello stesso autore, in questo mondo ci possa essere davvero qualcosa di tale).
Ma ecco cosa ci ha detto in proposito il papà del commissario Cardona:
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«Ho sempre avuto ben presente in testa, naturalmente, le fattezze del personaggio, più volte descritto nelle pagine dei miei romanzi, ma ho molto faticato ad associare la mia “visione” con l’interpretazione dei diversi disegnatori che si sono alternati nella ricerca di un “volto ufficiale” per il commissario Leonardo Cardona, soprannominato il Leone di Monteselva» ricorda lo scrittore romano che, dopo tante peregrinazioni in tutta Italia, ha scelto ormai in Brescia la sua nuova città.
«Nei primi due romanzi ci si cimentò il giovane illustratore Fabio Follia, dandone una lettura naif e retrò. Interessante fu l’esperimento tentato con il talentuoso Vasco Gioachini, in una corposa storia a fumetti che avrebbe dovuto vedere la luce nel 2010 ma che saltò per l’improvvisa chiusura della casa editrice che ne aveva opzionato la pubblicazione. Altri illustratori (non includo nel novero il maestro bresciano Gi Morandini, curatore delle illustrazioni che hanno caratterizzato le copertine degli ultimi due romanzi usciti in libreria, che ha preferito rappresentare le fattezze del commissario in modo del tutto simbolico e surreale) s’impegnarono poi in tentativi che, considerata la mancata rispondenza alla mia idea del personaggio, si fermarono al livello di primo studio, finché…»
Segue una breve pausa, che lo scrittore consuma annuendo sobriamente, con l’espressione soddisfatta.
«… finché non è arrivata Sonicelart (per l’anagrafe Sonia Perrone n.d.r.) che, dopo l’attenta lettura delle mie opere, seguita da un lungo ed esaustivo colloquio tra noi, in poco tempo, aggiustando un paio di tentativi iniziali, è riuscita a “fotografare” con esattezza l’immagine di Leonardo Cardona.»
ESATTAMENTE QUESTA IMMAGINE:
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«E adesso?» chiedo io.
«Adesso questo ritratto diverrà, per sempre, il simbolo e la base di qualsiasi altra interpretazione del commissario. Sarà questo volto che i lettori dei miei romanzi dovranno associare al personaggio ogni volta che si avventureranno, insieme a lui, nel cuore nero di Monteselva e ovunque i delitti e le indagini porteranno in futuro “Il Leone”»
«E gli altri protagonisti della saga?» azzardo.
«Chiederai a Sonicelart di dare vita anche ai loro volti?»
Pacioni risponde senza pensarci neppure un attimo.
«Visto il risultato ottenuto con il personaggio principale, sarà doveroso farlo. Cominceremo dalla sensuale amante, la giornalista Diana De Rossi e dal fedele agente Gaetano Gargiulo, per poi passare alla dolce moglie Luisa e, naturalmente, al terribile Vassili Abramov, meglio conosciuto come “L’Orco”»
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Di Sonia Perrone (in arte Sonicelart) si era occupato l’amico Bonera.2 nel post n° 164 del 6 novembre u.s della sua rubrica «Goomorning Brescia»
Ospite di uno degli appuntamenti di Conversas Brescia, condotti presso il Caffè Letterario Primo Piano di Brescia dal versatile Marco Passarello, Sonia aveva parlato della sua passione per la ritrattistica sia dal punto di vista grafico che in chiave psicologico-creativa.
«Durante la quarantena dovuta al Covid-19 non ho permesso al forzato isolamento di abbattermi , anzi!» mi ha confidato recentemente.
«Ho fatto in modo, invece, di approfittare positivamente di tutto quel tempo a disposizione per scavare ulteriormente dentro me stessa, trovando la voglia di sperimentare liberamente nuove modalità espressive e utilizzando l’arte come collegamento fra il mio mondo e quello degli altri che mi sono vicini o che, semplicemente, mi capita d’incontrare e conoscere, anche casualmente.»
In tale periodo, per sopperire alla mancanza di eventi realizzabili attraverso incontri effettivi con il pubblico, Sonicelart ha partecipato a numerosi contest e concorsi online «L’arte non si ferma davanti a nulla, nemmeno con il lockdown! Essa è riuscita infatti, se possibile, a collegare ancora più saldamente tra loro gli esseri umani, unendoli sotto uno stesso hashtag!» è la sua profonda convinzione.
In vista degli eventi che si terranno una volta tornati a un’accettabile normalità, Sonia si è concentrata sugli sguardi, sulle emozioni che traspaiono dal linguaggio del corpo e del volto (parole sue), ed è proprio grazie a queste caratteristiche che una delle sue nuove illustrazioni, ha letteralmente fatto il giro del mondo, arrivando fin nel lontano Brasile.
Sono molte le idee che ha in mente per salutare la ripartenza e per farsi sempre più spazio nel mondo dell’arte, a partire da una nuova mostra collettiva che si dovrebbe tenere, sempre a Brescia, nel prossimo mese di settembre. Un altro obiettivo è quello di riuscire a collaborare con iniziative del mondo dell’editoria come illustratrice per copertine o libri illustrati; un sogno che coltiva da molto tempo e per il quale si sente pronta ad accendere la miccia.
E, a giudicare dalla splendida lettura e interpretazione di Leonardo Cardona, nonché dai commenti entusiasti del suo creatore, è facile pensare che non avrà difficoltà ad affermarsi anche in questo settore creativo.
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