Goodmorning Brescia (74) – Carla Boroni e un manuale che è anche antologia

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Scuola e Letteratura,  apparentemente un connubio naturale quanto inevitabile e indissolubile.
Ma le cose stanno proprio e davvero così?

Oggi alla libreria Università Cattolica del sacro Cuore, proprio di questo si è parlato, prendendo spunto dalla recente “uscita” firmata Carla Boroni per le stampe di SEFER Edizioni.

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«Il libro è nato da una grande e lunga storia d’amore sia con l’una che con l’altra» esordisce Carla Boroni, al cospetto di un pubblico talmente numeroso che le sedie non bastano per tutti. Poi lascia la parola al professor Francesco De Nicola (professore di Letteratura Italiana Contemporanea presso l’Università di Genova) insieme al quale -annuncia- varerà una nuova collana didattica. sempre per le stampe di SEFER Edizioni.

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«Al momento dell’Unità italiana, in presenza delle consistenti difformità che si registravano (anche per la scuola) tra il nord (governato nello specifico dalla legge di riforma varata dal ministro della pubblica istruzione del Regno di Piemonte e Sardegna Gabrio Casati,  e il sud del neo-costituito regno, si decise di affidare l’ardua impresa di un riequilibrio a varare una legge attraverso la quale provare a riequilibrare le situazioni» spiega De Nicola, partendo esattamente dall’inizio, allorché, con l’unione, cominciò effettivamente la storia del rapporto tra scuola e letteratura italiana.

L’incarico di una impresa a dir poco ardua e ingrata, visto che a quel tempo, a quanto si dice, la competenza specifica avesse ancora qualche importanza nel nominare un ministro, fu chiamato un certo Francesco De Sanctis.  Uno studioso, ma prima ancora un giovane che, scendendo dalle montagne dell’Irpinia, aveva avuto modo di capire cosa volesse dire diventare prima studente e poi professore. Nell’autobiografia   《La giovinezza 》dettata dall’autore negli ultimi due anni di vita alla nipote Agnese, possono individuarsi suggerimenti pedagogici validissimi ancora oggi: metodo, disciplina e sacrificio.

Per rendere più digeribile l’obbligo scolastico  imposto dai “piemontesi”, inasprito dalla legge Coppino del 1877 che  elevava da due a tre gli anni di obbligo scolastico per fanciulli e fanciulle, imponendo alla fine del biennio un anno di corso serale o festivo, introducendo sanzioni per le famiglie che disattendevano all’obbligo, fu invece messo in azione Edmondo De Amicis, che rispose da par suo con il celeberrimo «Cuore».

«Nel libro viene fuori la storia della Scuola Italiana fino ai decreti delegati,   fino ai nostri giorni.  Grazie all’incontro tra letteratura e scuola cominciano a scrivere le donne (che pure resteranno purtroppo, ancora in netta minoranza tra gli autori, fino agli anni ottanta)»

Tra queste ricorda  Ida Baccini con 《Il romanzo di una maestra» , prima edizione nel 1901.

«Il libro di Carla Boroni si può leggere sia come saggio che come antologia»  conclude il professore. 

 Tra gli autori entrati nella  storia della nostra letteratura, ci sono stati moltissimi insegnanti, come Caproni, Sciascia, Venturi, Fucini,  Pasolini, Coppini, il Mastronardi de 《Il maestro di Vigevano》…

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Io ho sempre insegnato con la pancia》 fa presente Carla Boroni, prima della lettura di Candida Toaldo dall’autobiografico 《Ricordi di scuola》  di  Giovanni Mosca, il più celebre e personale tra i suoi romanzi che racconta la dolcezza di un maestro un po’ speciale, dall’animo mite, nella Roma degli anni ’30.

Chiude l ‘Editore Alessandro Bruciamonti:  «Chi fa il mio mestiere si deve confrontare attivamente con il mondo e con i tempi. Fare cultura è sempre meno considerato e sempre più eroico».

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