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Di questo singolare gruppo di artisti, composto al momento da Fabio Laporta, Anita Treccani, Sonia Perrone, Margherita Cambon e Federico Ruggeri, ci siamo già occupati diffusamente in un precedente articolo, pubblicato nell’ambito di questa stessa rubrica, nel novembre 2021. A quasi un anno e mezzo di distanza da allora, sono tornato a visitare una loro collettiva ospitata, stavolta, all’interno delle austere stanze del Museo Diocesano di Via Gasparo da Salò.
Rimando chi, prima di dedicarsi a questo articolo, preferisse leggere (o rileggere) quel precedente appunto, al sottostante link:
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Il suggestivo titolo della mostra di arte contemporanea che è in corso presso il Museo Diocesano in via Gasparo da Salò e che si protrarrà fino al prossimo 19 marzo è “After the storm“. Ne chiediamo ragione a Sonia Perrone, arguta “ritrattista dell’anima” che, mi fa piacere ricordarlo in questa sede, è anche l’artista che più di ogni altro è riuscita a dare le giuste sembianze al nostro beneamato Commissario Leonardo Cardona, protagonista delle indagini narrate da Patrizio Pacioni.
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«Nasce dall’esigenza del gruppo Sestaimpronta
di realizzare un secondo atto che faccia seguito alla precedente mostra “Nella Tempesta”, tenutasi a palazzo Facchi lo scorso novembre, per significare l’esigenza, comune a tutti noi, di riemergere dai turbolenti stati emotivi causati da un periodo complesso quanto difficile per ritrovare pace, equilibrio e serenità. Inten diamoci, non è che tutte le nubi siano scoparse, ma ora ci appaiono più lontane. Insomma, dopo la tempesta, ogni artista del gruppo intende manifestare a modo suo il disagio di vivere, ma anche la speranza in un mondo migliore», è la pronta risposta.
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«E, intanto, è aumentato per tutti noi il desiderio (e l’impegno) della sperimentazione di nuovi percorsi, sia in tema di materiali utilizzati che di tematiche prima mai sperimentate» aggiunge Anita Treccani che a un transitorio ma fastidioso inconveniente di salute, risponde con una sorprendente quanto suggestiva ricerca sull’anatomia del piede. «E, a proposito di piedi… Sesta Impronta… per cinque artisti?», chiedo a Fabio Laporta che espone, invece, una serie di opere realizzate grazie alla certosina ricerca e all’esasperato utilizzo di materiale da riciclo.
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«In effetti qualche tempo fa, per motivi personali, è uscito dal gruppo Maurizio Sabbatini» ci confida, per fare notare però, subito dopo, che in questa occasione il numero delle Impronte non è variato, visto che l’esposizione delle opere è accompagnata e impreziosita dai versi dedicati alle opere esposte scritti e declamati dalla poetessa Giulia Deon.
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La mostra (patrocinata dal Comune di Brescia, con il particolare coinvolgimento dell’Assessorato alle POlitiche Giovanili e Pari Opportunità, con la collaborazione dell’Associazione UCAI e del Museo Diocesano) inaugurata lo scorso 4 marzo, sarà visitabile fino al 19 p.v. con orario il giovedì e venerdì dalle 15 alle 18 e ingresso anticipato alle 10 nei weekend.
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articolo bellissimo!!
Grazie mille, onorati della tua presenza.