Goodmorning Brescia (227) – La storia del cibo e la Storia con la maiuscola

Introduce e presenta l’evento Carla Boroni, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Civiltà Bresciana, nonché professore associato di Letteratura Italiana Contemporanea presso la Facoltà di Scienze della Formazione del Dipartimento di Italianistica e Comparatistica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Brescia. «Questo di oggi è il secondo di cinque incontri su cibo e letteratura / storia Bresciana in questo maggio del gusto» esordisce, presentando poi la relatrice del giorno, Giusi Villari, mettendone in risalto la carriera di storica dell’arte e accademica, le molte e importanti pubblicazioni e le prestigiose cariche che è  stata chiamata a ricoprire a cominciare dall’attuale incarico di Presidente sezione Lombardia dell’Istituto Italiano dei Castelli.

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«Il tema  da trattare è  molto ampio, dunque ho deciso di limitare questo intervento al cibo in generale e non alle singole pietanze del periodo di cui ci andiamo a occupare (dal 1300 alla fine del ‘600 ndr)». Ciò premesso, Giusi Villari passa a illustrare una nutrita serie di slide a partire dall’affresco del Banchetto facente parte del ciclo di affreschi presente nel castello di Malpaga (o castello Colleoni).

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Cavernago, Castello di Malpaga o Castello Colleoni, Salone d’Onore: ciclo di affreschi raffigurante la visita di Cristiano I¡ di Danimarca a Bartolomeo Colleoni, di Marcello Fogolino, (da alcuni attribuiti al Romanino), 1474 .

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«Si può  fare archeologia anche attraverso lo studio dell’alimentazione e delle norme di buon comportamento a tavola e sulle avvertenze per la migliore conservazione del cibo in cascine, ville e castelli, alla cui locazione e alla cui edificazione (anche) per questo, si presentava grandissima attenzione» spiega la relatrice, specificando che i criteri adottati per valutare la migliore situazione riguardavano la sicurezza contro ladri e predatori di ogni genere e provenienza e per la sicurezza dei personaggi di maggior rilevanza che ne avrebbero frequentato i siti. «Basta pensare alle precauzioni che venivano praticate in occasione dei conclavi o, venendo ai giorni nostri, quelle che, presumibilmente, stanno adottando gli addetti alla sicurezza di personaggi per l’alimentazione del nuovo zar, Vladimir Vladimirovič Putin e il suo entourage.

Con il supporto delle numerosissime immagini proiettate, di opportuni riferimenti storici e di dotte  e argute citazioni, Giusi Villani conduce per mano i presenti in un articolato viaggio nel tempo (più o meno dal 14° al 16° secolo)   arricchito da puntuali e suggestivi riferimenti storici prevalentemente (ma non solo) lombardi.

Un particolare interessa suscita la ricognizione del munizionamento (inteso non in termini bellico-militari, ma in senso alimentare, vale a dire la collocazione di cibarie e acqua in appositi magazzini e cisterne.

Altrettanta attenzione suscitano le digressioni finali puntate su Orzinuovi, creata come borgo franco fiscale per favorire il trasferimento del più alto numero possibile di cittadini, con le difficoltà legate all’allocamento in loco delle vettocaglie di ogni tipo  (soprattutto granaglie) e su Brescia, vista come terreno di battaglia di guerre tra Potenze per procura (vi dice qualcisa?) con la conseguente necessità di provvedere a sfamare in qualche modo un numero imponente di soldati presenti nel territorio.

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Qui si conclude (ma solo perché il tempo è nemico) l’ennesimo riuscitissimo appuntamento presso la Fondazione Civiltà Bresciana, seguito da qualche prezioso momento di confidenziale tra le brillanti relatrici e alcuni dei presenti.

E se il quadro è bello, e la cornice (ovvero la location) è suggestiva e accogliente come la sede di vicolo San Giuseppe, non potranno non avere analogo successo anche i prossimi incontri.

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