Goodmorning Brescia (21) – Alla Croce Rossa…. ditelo con un fiore.

“Mani gentili e pietose porgeranno a ognuno di noi il simbolico fiore dei tre gloriosi colori” annunciava La Sentinella Bresciana del 30 dicembre 2011, occupandosi della prima iniziativa organizzata a livello nazionale dalla Croce Rossa Italiana nell’intento di raccogliere i fondi necessari alla sua meritoria attività.

Con un certo compiacimento, poi, i primi giorni di gennaio, si raccontava di   “signore e signorine facevan assalto gentile in piazze e sagrati e -su richiesta- nella case degli infermi, cui la resa era pronta” .

L’obolo minimo per ricevere il gadget, costituito uno spillone sormontato da una coccarda realizzata con un nastro tricolore da appuntare al bavero o al corsetto, sì da sembrare un fiore, era fissato in un centesimo (“ma la vendita fu molto più profittevole” riferiscono le cronache.

Ebbe così inizio la Fiera Nazionale del Fiore, vale a dire l’evento al quale, oltre un secolo più tardi, hanno inteso richiamarsi, andando oltre la classica cena di beneficienza “mordi e fuggi”, Marta Nocivelli, Elena Bonometti e le altre organizzatrici hanno ideato e realizzato Dîner de Fleurs, la serata di gala che si è tenuta venerdì 30 settembre nell’elegante location del Museo Mille Miglia.

  

Nel nome con il quale abbiamo deciso di battezzare questo importante appuntamento di solidarietà, oltre al richiamo ai tempi eroici della nostra Associazione spiega Elena Bonometti  c’è inclusa anche la possibilità che si è data ai “cavalieri” presenti di omaggiare con un fiore le loro dame, aggiungendo nel contempo un ulteriore contributo 

   

  Tra l’elegante aperitivo, allietato dalle note discrete e morbide del pianoforte, e la gustosa cena, servita su tavole apparecchiate con eleganti tovaglie rosse, gli intervenuti hanno potuto assistere a una pièce, scritta e curata da Ettore Oldi e interpretata dai giovani quanto talentuosi attori bresciani Antonio Panice e Matteo Bertuetti: tema trattato, e  non poteva essere altrimenti, importanti momenti della vita di Henry Dunant (fondatore della Croce Rossa) dallo shock subito al cospetto della terribile strage della battaglia di Solferino e San Martino, da cui gli derivò l’idea di dar vita a quella che destinata a diventare l’associazione umanitaria più grande del mondo e della storia, all’attribuzione, sia pur tardiva, del primo premio Nobel per la Pace. 

Da sottolineare lo straordinario riscontro. anche in termini di partecipazione numerica, che l’evento, concluso con il saluto di commiato del Presidente della Croce Rossa bresciana, Lucio Mastromatteo, è riuscito a riscontrare nonostante la sfidante concomitanza della “prima” operistica al Teatro Grande e di altri attraenti eventi cittadini.

Su questo, però, a breve avremo ancora modo di tornare.

   Bonera.2