Dicesi “brocardo” (o “broccardo”) una regola generale di diritto espressa con precisa concisione. Se a tale definizione uniamo la sintetica razionalità della lingua latina, ecco che la frase utilizzata per il titolo descrive con fotografica evidenza (a moltissimi pixel, per chi ama la tecnologia) il messaggio e il significato del monologo andato in scena ieri sera a Brescia. In poche parole (in realtà soltanto quattro!) con «Non volevo essere femminista» si descrive infatti alla perfezione la situazione della persona vittima di una violenza psichica che, sotto l’influsso di una minaccia grave e ingiusta, decide, per timore, di compiere un atto che non avrebbe posto in essere se non vi fosse stata costretta.
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Eccoci dunque allo spettacolo, per la precisione un monologo, che ha visto una Anna Teotti in gran forma e in straordinaria sintonia con il folto pubblico che per due serate consecutive ha gremito (per quanto permesso dalla prudenziale normativa anti-covid) , la grande platea del Teatro Sant’Afra.
Un soliloquio agrodolce. ben scritto dall’autrice Stella Pulpo (scrittrice e blogger tarantina in prima linea in lotte di rivendicazione sociale e civile in tematiche di natura preminentemente femminista, come il body shaming e -appunto!- la parità di genere) e portato in scena con rigore scenografico spartano condito di armonica fantasia e di sapiente gestione di tempi, suoni e luci dall’esperto e mai banale regista Sergio Mascherpa.
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Un testo, se si vuole proprio cercare di spaccare in quattro il proverbiale capello, che palesemente non dimostra, da parte dell’autrice, la volontà di risultare particolarmente originale e/o enunciare novità sensazionali: il tema (purtroppo, perché evidentemente si tratta di un’erba velenosa dura da estirpare) è sempre quello della discriminazione di genere, dei diritti attenuati, delle molestie formalmente deprecate ma spesso tollerate, della disparità di trattamento economico tra lavoratori e lavoratrici, e non certo a favore di queste ultime. Quella che scorre in palcoscenico è una rapida ma efficace panoramica del troppo lento cammino verso una uguaglianza a tutti gli effetti tra esseri umani che non risenta di considerazioni e pregiudizi difficili da smontare relativi a censo, razza, religione, appunto, identità sessuale.
Bene così: perché viene in soccorso, in questo caso più ancora che in altri, un altro detto latino, valido più che mai sia per questo spettacolo che (anche) per gli obbiettivi di educazione e sensibilizzazione che il Comune di Brescia si è prefisso pensando il progetto Target:
REPETITA IUVANT
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Tutto ciò premesso, perfettamente logico e conseguente che, in considerazione della tipologia dello spettacolo, le maggiori attenzioni sia da parte degli spettatori presenti in teatro che dei… critici rompiscatole come me, si appuntino sull’unica interprete presente in scena: Anna Teotti.
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Una esibizione, la sua, di altissimo livello. Come si dice fin troppo spesso e fin troppo banalmente, “a tutto tondo”. Spontanea, irriverente, appassionata, sarcastica, sfrontata, ammiccante quando serve, arrogante e urticante quanto basta nei momenti opportuni. Con una padronanza dello spazio e dei tempi davvero riguardevoli che, al sottoscritto, ha ricordato analoghe doti di quella vera e propria eccellenza del monologo italiano che risponde al nome e cognome di Lucilla Giagnoni.
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Resta ancora da ricordare che lo spettacolo è stato preceduto da un saluto di Roberta Morelli (Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Brescia).
«Con questo appuntamento si concludono dieci mesi di intensa attività ideata e coordinata dall’Amministrazione Comunale di cui faccio parte, in difesa dei diritti personali e della comunità, dell’uguaglianza di genere, di una informazione e di una circolazione d’idee corretta e depurata da odiosi stereotipi.» ha detto, ricordando poi come negli ultimi tre mesi siano stati organizzati ben venticinque eventi on line e di persona. Tantissime le panchine rosse inaugurate in tutta la Provincia (ottantacinque solo in città) grazie alla collaborazione dei vari comuni, allo scopo di portare all’attenzione dei cittadini temi e problematiche di scottante attività, come la violenza contro le donne.
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Anna Teotti: attrice, scenografa, regista, formatrice teatrale, animatrice in Psicofonia: nel ’87 si diploma alla scuola d’arte di Guidizzolo (Mn), nel 2006 si laurea al D.A.M.S di Bologna e nel ’99 si diploma alla Scuola Superiore per attori di prosa a Modena progetto dell’ERT-Emiglia Romagna Teatro. Inizia la sua formazione nel ’90 seguendo diversi laboratori e il lavoro teatrale della regista Paola Teresa Bea. Nel ’92 si trasferisce a Bologna dove inizia la sua formazione sia teorica che pratica e incontra i suoi maestri più significativi, Marco Sgrosso e Elena Bucci, Anne Zenour, Stefano Vercelli, Maria Grazia Mandruzzato, Magda Siti, Maud Robardth, Erique Vargas, Giuliano Scabia, Claudia Contin.Nel 95/96 inizia la Scuola Superiore per attori di prosa a Modena progetto dell’ERT-Emiglia Romagna Teatro e nel ’99 si diploma continuando la sua collaborazione con Stefano Vercelli. Nello stesso anno rincontra Paola Bea e collabora come attrice. Nel ’97 inizia la formazione e collaborazione con Anne Zenour e nel 2003 si trasferisce a Siena dove fonda insieme alla regista e altri attori Il Teatro della pioggia. Dopo questa importante esperienza passa sei mesi in Spagna portando il suo lavoro attraverso laboratori teatrali e lavorando in due festival: Marionette Titirimundi e Festival Internacional de Pajassas di Andorra. Ritorna a Brescia, dove porta la sua formazione e poetica attraverso l’attività artistica, collaborando con diverse realtà teatrali bresciane, scuole, scuole di teatro e danza e continuando il suo lavoro come attrice anche fuori Brescia collaborando con Drama Teatro. Nel 2010 incontra Alessandro Garzella con il quale lavora come attrice e continua la sua formazione e l’incontro fra teatro e follia e la relazione con gli animali. Attrice in: «Re nudo», «Vangeli Storti» e «Nel segno di Caino» presso il Teatro Stalla di Verdello Comunità il Germoglio – Fondazione Bosis. Fa Parte della compagnia Animali Celesti – teatro d’arte civile. Dal 2010 ad oggi ha prodotto e curato l’ideazione e regia degli spettacoli: «L’anima canta… », «Ho conosciuto una famiglia intera di pinocchi», «La smarrita», «Vassilissa la bella», «La lepre che sta sulla Luna», «Petite Salvata dai lupi» e «Big Mama, la natura fluente del femminile», «In una notte un sogno», «Sono Nata!» (con Camilla Corridori): indagando la poetica della fiaba e facendo incontrare l’arte attoriale con l’arte di costruire oggetti. Nel 2012 è regista dello spettacolo «A proposito di Edipo re!» In collaborazione con Idea Teatro – Chiari. Drammaturga e coregista dello spettacolo di Danza e Teatro «Aurora, la bella addormentata» e «La Strada» in collaborazione con la scuola Danza Studio. In questi anni incontra Pierre Doussaint e Julyen Hamilton, Marina Rossi, Stefania Ruffini, Sonya Mura, Cinzia De Lorenzi appassionandosi alla danza. Con Alessandro Fabrizi inizia a seguire il metodo Linklater e con Elisa Benassi studia e approfondisce dal 2007 lo studio della Psicofonia. Nel 2016 si diploma in Animatore di Psicofonia presso l’Accodemia di Psicofonia – Elisa Benassi. Nel 2015/2016 Collabora con il C.T.B. Centro Teatrale Bresciano con lo spettacolo itinerante «Autoritratti in Viaggio» regia di Fausto Cabra. Ideazione e messa in scena di In una notte un Sogno, spettacolo per bambini prodotto dal Teatro delle Ali di Breno da un idea di Vittorio Pedrali. Nel Giugno del 2016 durante il ponte di Christo sul lago d’Iseo e Monte Isola è attrice e autrice in «Around the Floating Piers», spettacolo itinerante. Nel 2016 inizia la collaborazione con Teatro Laboratorio è attrice in Stella corre scappa via ! e Sorelle. E’ attiva nella formazione per bambini e adulti con laboratori teatrali, di costruzione, e regia. Tiene laboratori specifici sulla voce e il canto in movimento e Gruppi di Canto seguendo il metodo della Psicofonia per adulti e bambini, famiglie e mamme in gravidanza.
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Il Teatro Laboratorio , nato nel 2012 per proseguire l’esperienza e le attività della Compagnia Coop, a sua volta nata nell’ormai lontano 1974 con il nome di GGIP (Gruppo Giovani di Iniziativa Popolare). Attenta alla conservazione della memoria teatrale, sensibile all’esigenza di recupero e di valorizzazione di forme tradizionali di spettacolo che, come il teatro di burattini, rischiano spesso di venire dimenticate, la Cooperativa aveva creato (nel 1979) il Centro per la ricerca e la documentazione sul teatro d’animazione. Nel 1981 uscì il primo numero de “Il Melograno”, bollettino trimestrale la cui pubblicazione si protrasse per dieci anni. Attualmente il Teatro Laboratorio si dedica (accanto a numerose altre iniziative di promozione culturale) alla realizzazione della rassegna Pressione Bassa` giunta ormai alla sua ottava edizione, frutto della consolidata collaborazione da tempo avviata con il Centro Teatrale Bresciano, con un cartellone tradizionalmente ricco di spettacoli di genere diverso.
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Anna Teotti è un’attrice di grande capacità espressiva, ha saputo declinare tra il serio e il faceto ogni aspetto del problema sulla parità di genere e sulla donna vittima di violenza. La performance straordinaria è supportata dal testo dell’autrice Stella Pulpo: efficace nel ritmo, nel tenere sempre desto e curioso lo spettatore, intrattenendolo in modo spassoso, facendolo anche ridere e spesso. Per niente facile visto l’argomento! Un tema storico e sempre, purtroppo, attualissimo.
Suggerirei, a pandemia finita, di renderlo uno spettacolo itinerante a cielo aperto. Per la bravura e l’efficacia di tutti coloro che lo mettono in scena, sarà sempre originalissimo fino a quando non ci saranno più vittime.
Interpretazione appassionata e di altissimo livello.
La parità è ancora lontana e spettacoli come questo possono contribuire a sensibilizzare uomini e donne su questa tematica.
Uno spettacolo che espone la diversità di genere ed evidenzia quanta strada deve ancora percorre la donna per raggiungere la parità con il sesso maschile.
Ottima interpretazione.