Dell’Associazione Alchimia abbiamo già parlato diffusamente proprio nell’ambito di questa rubrica ( su queste pagine elettroniche – undicesimo articolo della sereie) https://cardona.patriziopacioni.com/brescia-citta-del-teatro-11-ce-alchimia-in-palcoscenico/ .
Ieri sera, al Teatro Sant’Afra, ho assistito all’ultimo appuntamento degli eventi in programma per celebrare il ventesimo anno di vita dell’associazione: «EMI – Una storia come tante...»
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Il tema dell’opera:
Tutti muoiono, affetti e persone che ci sono indifferenti, oppure ostili.
Tutto muore, prima o poi.
E ci sono mille modi di affrontare la morte: la paura, il rifiuto psicologico, la rassegnazione, l’elaborazione logica, la rabbia.
Un uomo che ha perso la madre, un altro che ha perso la donna amata, un terzo che è stato privato del figlio, rappresentano diverse angolazioni dello stesso problema, dello stesso strazio, in un dialogo disarticolato attraverso il quale si intrecciano considerazioni spesso (ma non sempre e non del tutto), discordanti e dissonanti.
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Lo spettacolo:
La regia di Massimo Alberti (anche autore dell’opera) sceglie la strada dell’espressione multidisciplinare, attraverso l’utilizzo combinato di recitazione, musica elettronica e movimenti di danza, ricavando da un (forse deliberatamente) testo piuttosto statico un’ora di spettacolo godibile e stimolante.
Decisamente positiva la prestazione degli attori “auto-narranti” (con lo stesso Massimo Alberti, Luca Muschio e Marco Passarello) e di una Maria Angela Sagona, simbolo languido e dolente di ogni persona e di ogni figura defunta, efficace nel ruolo di supporto e connettivo della recitazione corale.
Stimolante la colonna sonora, basati su movimenti semplici ma suggestivi i passaggi di danza opera della coreografa Sisina Augusta, ottimamente eseguiti dai ballerini, perfettamente in linea e adeguata la pur minimale scenografia.
Dell’eccessiva staticità della scrittura e della mancanza, alla fine, dell’emersione di una posizione sul tema e di una proposta ben definita, si è accennato più sopra. Del gradimento espresso dal pubblico con prolungati e convinti applausi, invece, lo scrivo adesso.
Resta il felice ventennio dell’attività di Alchimia.
E questa sì, che è una gran bella notizia!