Donato Altomare, giovane attore pugliese, è una delle due new entry (dell’altra vi parleremo a breve) nel cast di «Sua Eccellenza è servita» , la commedia scritta da Patrizio Pacioni e Salvo Boccafusca per la regia di Giancarlo Fares che andrà in scena a Palermo da venerdì a domenica prossima, al Teatro San Raffaele di Palermo (produzione Le Ombre di Platone). Ve lo presentiamo in questa breve intervista.
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Uomo e artista dalle molteplici risorse: canto, musica, danza (balla praticamente tutto). Per non parlare alla pratica dello sport. declinata in un numero persino ingombrante di specialità, e delle abilità circensi da giocoliere. Ti piace vincere facile, eh?
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Effettivamente leggere il tutto elencato in questo modo fa un certo effetto ma non mi sento speciale o superiore ad altri. Sono una persona molto curiosa e amante delle nuove esperienze. Questo mi ha portato ad avvicinarmi a diverse forme d’arte in modo più o meno approfondito tentando di arricchire le mie conoscenze e le mie esperienze in modo poi da riversarle sul mio lavoro.
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Con un simile biglietto da visita, ovvio che nel tuo curriculum abbondino i musical: da «Rapunzel» (fianco a fianco con Lorella Cuccarini) a «Non si uccidono così anche i cavalli», a «Mamma mia», a «Fame», «Evita»… qual è stato quello che ti ha fatto sentire più realizzato?
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Ogni singolo spettacolo a cui ho preso parte nella mia breve carriera ha significato qualcosa per me e ha aggiunto un tassello al professionista che sono oggi. Ma se proprio dovessi sceglierne qualcuno non potrei non pensare al mio debutto come professionista in “Rapunzel” al Teatro Brancaccio di Roma con Lorella Cuccarini e a “Billy Elliot” lo spettacolo del Teatro Sistina con la regia di Massimo Romeo Piparo che mi ha accompagnato negli ultimi 3 anni in giro per tutta Italia interpretando un ruolo che ancora porto nel cuore. (Tony Elliot, il fratello di Billy)
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Dall’11 al 13 di gennaio sarai in scena al Teatro San Raffaele di Palermo (per la regia di Giancarlo Fares) con la commedia «Sua Eccellenza è servita», di Patrizio Pacioni e Salvatore Buccafusca. Vuoi parlarci del tuo approccio allo spettacolo e del personaggio al quale sei chiamato a dare vita, il sapido e scaltro oste Osvaldo (interpretato negli spettacoli andati in scena fino a questo momento, ad Acquapendente e a Roma, dal bravissimo Francesco Sala)?
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Il testo è sicuramente molto divertente senza però privarsi di bei momenti di riflessione sulla società odierna. Sono partito da ciò che ha egregiamente fatto Francesco per poi virare ad un approccio totalmente personale sia nell’accento scelto (il pugliese) sia nelle movenze. In questo ringrazio i colleghi e il regista Giancarlo per l’avermi aiutato a cercare la giusta chiave interpretativa.
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Qual è il tuo rapporto con il pubblico? Cosa pensi di dare agli spettatori delle rappresentazioni che ti vedono coinvolto in qualità di interprete e cosa pensi di ricevere in cambio?
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Sul palco non c’è altra soluzione se non il darsi totalmente in pasto al pubblico. Viviamo in un momento storico in cui siamo continuamente bombardati di informazioni velocissime. Questo ci ha resi paradossalmente più distratti, questa distrazione latente si avverte anche in teatro rendendo il lavoro di noi attori molto più difficile ma anche, quando si riesce a farlo a pieno, più gratificante. Il mio obiettivo, quando sono in scena, è portare a termine il mio compito nel miglior modo possibile sempre al massimo ricordandomi che il pubblico è lì presente e, se sei abbastanza convincente, riesce a raggiungerti nella storia e a ricompensarti con applausi che ti ripagano di tutto.
Il mio obiettivo, quando sono in scena, è portare a termine il mio compito nel miglior modo possibile sempre al massimo ricordandomi che il pubblico è lì presente e, se sei abbastanza convincente, riesce a raggiungerti nella storia e a ricompensarti con applausi che ti ripagano di tutto.
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Descrivi in poche parole ciò che il teatro rappresenta nella tua vita, personale e professionale.
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Non faccio altro da anni. Certo, si accettano compromessi, come tutti. Lontano dalla propria famiglia, sempre con una valigia pronta a seguirti e lo spauracchio dell’instabilità lavorativa. Ma non immaginerei mai la mia vita senza un palco su cui salire.
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Prossimamente? Gli appuntamenti e i progetti per il futuro di Donato Altomare.
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Spero di potervi dare qualche news al più presto. Per adesso, mi godrò a pieno questi giorni a Palermo, i miei primi giorni a Palermo non essendoci mai stato. Non vedo l’ora!