Il direttore Gian Mario Bandera avvia la conferenza stampa per la presentazione del progetto Le città invisibili. Il futuro è un dovere, ideato dal Centro Teatrale Brescianoin occasione dell’anno di Capitale italiana della Cultura salutando i numerosi giornalisti presenti presso la Sala Giudici del Comune di Brescia e ringraziando Intesa San Paolo e a2a che con il loro appoggio e il loro sostegno hanno reso possibile la realizzazione di uno spettacolo (anzi due!) ambiziosi e visionari, praticamente unici nel loro genere.
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«Il testo, la storia molto particolare e articolata di due sorelle (come Brescia e Bergamo) e la suggestiva location (vale a dire Hangar 68 in via Zara)» aggiunge poi, prima di passare la parola alla presidente del C.T.B. «fanno di questo spettacolo un appuntamento assolutamente originale e di forte richiamo»
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«I drammaturghi Marco Archetti e Silvia Quarantini hanno lavorato su un progetto ambizioso che coinvolge una ventina di attori, di quegli concepiti di solito per festival di una certa importanza» fa presente Camilla Baresani Varini. «Si tratta dunque un’opera particolare e impegnativa, come non se ne erano viste fino a questo momento in città; due testi distinti ma anche indissolubilmente collegati scritti per l’anno della cultura, ma destinati ad andare anche oltre. Teatro che esce dal teatro per manifestarsi e rivelarsi in un’area grandiosa inserita in un contesto di archeologia industriale: l’Hangar 68 di via Zara»
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«Sono parecchi anni ormai che mi onoro di rappresentare non si limita a svolgere i propri compiti aziendali ma s’impegna anche, in stretta collaborazione con il C.T.B. nella diffusione della cultura attraverso la pratica teatrale» afferma il consigliere della a2a Fabio Lavini. «In effetti non c’è stata opera, nell’offerta di spettacoli dell’Ente che io ricordi non essere stato caratterizzato da grande qualità e aver giustamente meritato apprezzamento convinto e generalizzato»
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«Nei due spettacoli si narra della storia di due sorelle che, in realtà, impersonano concetti diversi di vita che possono apparire antitetici, ma solo in apparenza: il custodire da una parte e l’attraversare/esplorare dall’altra» spiega Fausto Cabra che ne è l’ideatore e regista «Una storia complessa e articolata costruita sulle esistenze (separate ma collegate) delle due sorelle che scandiscono lo scorrere del tempo comprese tra le due grandi guerre del ‘900 in un’epopea dal sapore checoviano». Cabra aggiunge che le due pièces interpretate coralmente da una ventina di attori (tra i quali egli stesso) e intitolate rispettivamente Il palazzo e L’impero sono fruibili anche singolarmente ma tra loro collegate e complementari. «Andranno in scena dal 27 giugno al 1 luglio e dal 4 all’8 luglio in un grande hangar, in una location grandiosa e di forte suggestione. In un Teatro che forse con il trascorrere dei secoli ha bisogno di nuovi impulsi, il maggior dono che possiamo assicurare a chi verrà a vederci, a pensarci bene, è al tempo stesso una novità assoluta e l’assunzione da parte nostra di un grande rischio: personalmente io non ho mai assistito in Italia a eventi di tale complessità. È ora, insomma, che qualcuno ritrovi il coraggio, come non avviene più da tanto tempo, di sfidare Shakespeare».
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Conclude la conferenza l’intervento del neo sindaco (vivissimi auguri di buon lavoro a lei e alla Giunta) Laura Castelletti: «Si tratta di un evento che s’inserisce tra gli eventi di questo anno straordinario di cultura e di spettacolo ma che, al tempo stesso, sono certa che andrà oltre. Un appuntamento irrinunciabile che, mi auguro, sarà in grado di avvicinare al Teatro anche un pubblico normalmente non avezzo alla sua frequentazione. Una nuova e innovativa iniziativa che conferma ad abundantiam la validità del lavoro del Centro Teatrale Bresciano con il quale il Comune ha ferma intensione di proseguire e intensificare la collaborazione».
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E, prima dei saluti finali e del congedo con la stampa, immancabile la foto di rito e di buon auspicio. Eccola qui, accanto alla locandina:
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