Non credo ci sia bisogno di specificare chi sia il monarca in questione. Basti dire che si tratta di un noto scrittore americano, autore di oltre ottanta romanzi che si sono rivelati puntualmente best sellers, nato a Portland (US) il 21 settembre 1947. Sì, è proprio di lui che ci si occupa in questa puntata di Ex Libris e, soprattutto, del suo ultimo libro uscito in Italia, «Fairy Tale» . Per i più pigri o per i meno informati aggiungo che questo immenso artista risponde al nome di Stephen King.
Ma veniamo al romanzo, al suo contenuto e alle sensazioni che ho ricavato dalla sua lettura.
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LA TRAMA:
Charlie Reade è un liceale come tanti, con profitto e voti nella media e una discreta propensione per lo sport, baseball, football e (seppure in minore misura) basket. Perde la madre in un tragico incidente stradale quando è ancora bambino. Il padre, affranto dal dolore, come tanti disperati trova rifugio nella bottiglia. La prima adolescenza di Charlie è segnata dalla frequentazione di brutte compagnie, che rende egli stesso promotore ed esecutore di scherzi crudeli e distruttivi. È, come spesso accade, la necessità di porre freno al progressivo e apparentemente irreversibile degrado di ciò che rimasto della sua famiglia, con il padre che perde il lavoro e la conseguente impossibilità di far fronte a ogni impegno economico, a maturarlo: il ragazzo si rimbocca le maniche, s’ingegna con qualche lavoretto per contribuire al traballante budget familiare, si dedica al volontariato. Poi un incontro fortuito quanto decisivo per lo sviluppo della sua vita: un giorno si imbatte in un vecchio solitario, Howard Bowditch e nel suo grosso cane Radar. L’uomo e il suo inseparabile amico vivono reclusi in una vecchia casa posta il cima alla collina, dal cui capannone posto in cortile emergono strani suoni innaturali. Alla sua morte, il vecchio lascia al ragazzo in eredità la casa, una quantità indescrivibile di monete d’oro e un’audiocassetta con una storia incredibile. La porta del capannone apre i battenti a un universo parallelo, i cui abitanti sono in pericolo. Riuscirà Charlie a salvare il mondo fantastico, la bellissima principessa in esilio, gli uomini e le donne minacciate da una terribile creatura proveniente da un’altra dimensione?
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LA MIA LETTURA:
A un certo punto il romanzo si spacca.
No, non mi riferisco a un cedimento fisico, causato da una brossura malfatta: Sperling & Kupfer, oltre alla predisposizione di un catalogo sempre stimolante e aggiornata, conoscono alla perfezione l’arte di pubblicare libri in modo impeccabile.
Quello che accade, invece, è che la solida e complessa struttura narrativa e lo stesso straordinario stile di scrittura proprio di King che caratterizzano la prima parte della narrazione, lasciano inopinatamente il posto a una raffazzonata saga a cavallo tra il fiabesco, il magico e un pizzico di fantasy. Generi già sperimentati con successo da “The Chosen One“ (soprannome derivato da una copertina che Sports Illustrated dedicò allo scrittore quando aveva appena 18 anni), ma che, in questo caso…
Insomma, da affezionatissimo lettore di Stephen King mi duole molto dirlo, in questo caso sembra che si sia in presenza di un mal riuscito minestrone nel quale il cuoco-scrittore abbia gettato nel pentolone una grande quantità di verdure., ortaggi e spezie quasi a casaccio, senza curarsi di come i vari sapori si amalgamino tra loro. Ne esce un testo che, seppure (e aggiungerei ovviamente) ben scritto, non riesce a coinvolgere il lettore e attingendo, al contrario, l’unico risultato di confonderlo e, sostanzialmente, annoiarlo.
Un vero peccato, un piccolo inciampo (simile a quelli registrati a suo tempo e a mio avviso con The Dome e Cell) che di sicuro non intacca minimamente la validità di uno straordinario autore.
.n p.
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