Le uova di Colombo (28) – Errare humanum est, perseverare…

Attenzione: qui si trattano OVVIETÀ NON PERCEPITE: spunti di riflessione su quegli argomenti che sembrano banali e scontati ma che, per molteplici quanto validissime occasioni, molto spesso non risultano affatto tali.

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Elezioni presidenziali francesi, facciamo i conti in tasca alla famiglia Le Pen, cominciando dal 2002. In quell’occasione si arrivò al ballottaggio tra Jacques Chirac (candidato dal Raggruppamento per la Repubblica e Jean Marie Le Pen (padre di Marina, uscita sonoramente sconfitta dalle urne poco fa) allora in pista per il Fronte Nazionale.

Cinque anni più tardi, vale a dire nel 2007, al ballottaggio con il marito di Carla Bruni, monsieur Nicolas Sarkozy, arrivò (perdendo per il 53% contro il 47%) la socialista Ségoléne Royal. Quanto a Le Pen il vecchio, fermò la sua corsa (si fa per dire) al primo turno, quarto tra gli aspiranti con un misero 10,4%.

Veniamo al 2012. Marine Le Pen, rampolla di belle speranze, fa il suo esordio nell’agone presidenziale: impallinata, anche lei e ahilei, al primo turno, non riuscendo a raggiungere neanche il 18% dei consensi. Al ballottaggio con il futuro presidente (il socialista François Hollande, va l’uscente Sarkozy, battuto di corto muso 51,6% a 48,3%) .

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Nel 2017 Marine, sconfitta ma non doma, ritenta la sorte. Questa volta al ballottaggio ci arriva, ma viene sepolta con il rovinoso risultato di 20.700.000 voti per il rivale, il nuovo arrivato della politica transalpina Emmanuel Macron (con il suo movimento-neo partito LaREMLa République en marche) contro i suoi 10.600.000. In percentuale, oltre il 66% contro neanche il 34%: insomma, quella che i cugini francesi chiamano una vera e propria debacle.

E siamo a ai giorni d’oggi. Anzi no: proprio a oggi, per la precisione pochi minuti fa. Risultato pressoché definitivo: Macron sopra il 58%, la signora Le Pen, ovviamente, sotto il 42%. Per dirla in poche parole: ancora una volta è arrivata seconda.

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Qual è, allora, l’Uovo di Colombo di questa puntata? Mais c’est facile! , qualunque sia l’orientamento politico di chi si trova a valutare questo tragico (per i Le Pen e per la destra gallica). Dopo ben cinque, dico cinque!, sonorissime sberle consecutive ricevute da parte del popolo francese (che sarà pure sciovinista, ma non certo scemo) nell’arco di un ventennio, la famiglia Le Pen l’avrà capito che all’Eliseo non ci arriverà mai?

A meno che, s’intende, non si stia allevando da qualche parte, in chissà quale sperduta fattoria della opulenta campagna francese, un nuovo virgulto della sempre nutrita e feconda famiglia dei perdenti.

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Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è PatCdSott20Rid.jpg  Patrizio Pacioni (*)

(*)  Scrittore, drammaturgo e blogger