Il Teatro in TV (01) – L’inquietante empatia di un mostro

In un blog in cui il Teatro la fa da padrone, inizia con questo articolo una nuova rubrica dedicata in esclusiva ai drammi, alle commedie, ai musical e a quant’altro di questo genere NON visti dal vivo, in un apposito spazio ad hoc, ma sul piccolo (a vote neanche tanto piccolo) schermo. Gran parte delle opere che recensirò con scadenza rigorosamente random, è presa dalla prima (e per il momento unica) piattaforma che proprio al Teatro on line è dedicata in esclusiva, vale a dire Proscaenia. Di questa iniziativa ci siamo occupati in un precedente post pubblicato poco meno di un anno fa:

Ciò doverosamente premesso, senza ulteriori indugi vado a raccontarvi del primo spettacolo che ho avuto modo di scegliere e gustare nell’ampio catalogo della piattaforma, alla quale potete abbonarvi con un modesto canone annuale.

.

*°*°*°*°*°*°*°*°°*°*°*°*°*°*°

Del mostro brutto, sporco e cattivo non è poi così difficile diffidare e, dunque, adottare le misure più idonee a difendersi.

Il vero problema, fa presente Luca Buongiorno, autore, nonché principale interprete, di questa scomoda quanto urticante pièce, si presenta quando, invece, il deviato, il malvagio, il maniaco di turno, scegliete voi il termine che ritenete più adatto, si propone al suo prossimo addirittura ammantato di un pizzico di simpatia.

È esattamente quel che accada per i protagonista di «Il mostro» messo in scena diretto dalla compagnia Imprenditori di sogni per la regia di Martin Loberto e l’interpretazione, oltre che del già nominato e opportunamente trasognato Luca Buongiorno, da un’ispirata e accorata Laura Schettino (la madre) e da un severo e straniato quanto basta Yuri Napoli (il padre).

Il meccanismo narrativo, grazie alla fluidità del testo e all’attenta regia, scorre senza inceppamenti dall’inizio alla fine. In ciò funziona alla grande la scenografia essenziale ma decisamente suggestiva costruita con un gioco di luci e di lenzuola. Una serie di cortine “morbide” che acquisiscono, di volta in volta, la funzione di schermatura e negazione di una realtà troppo cruda e scomoda da essere contemplata impunemente nella sua orrida essenza, oppure quella di vele che gonfie del vento della più inaccettabile delle depravazioni, quella della corruzione di giovanissimi esseri umani, psicologica prima ancora che carnale, spinge a tutta forza l’oscuro vascello del Male nell’oceano tempestoso della vita. Oppure…

…quella di sudari immacolati che nascondano pietosamente lo scempio di povere vite spezzate quando ancora non sono del tutto germogliate.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è image-10.png Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Mostro03.jpg

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Mostro04-683x1024.jpg Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Mostro01.jpg

.

Uno spettacolo di non facilissima somministrazione che però, grazie alla impeccabile scrittura e all’accorto allestimento ed eccellente messa in scena, può servire più di un saggio a descrivere e incidere (senza pesantezza) nell’anima dello spettatore, gli abissi morali della pedofilia e la descrizione dell’inaccettabile banalità del Male.

Insomma, «Il Mostro», che ha debuttato alla terza edizione del festival InDivenire nel 2018, vincendo il premio per il miglior spettacolo per la giuria popolare (casa dello spettatore), andando poi in scena allo Spazio Diamante di Roma nel 2019, dove gli è stato conferito il premio Napoli Cultural classic e infine ha partecipato al festival patologico vincendo sia il premio per la migliore opera che quello per la miglior regia…

… è una piccola perla nello scrigno di Proscaenia da non lasciarsi sfuggire.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è GuittoCirc.png   GuittoMatto