
Per gli uomini rappresenta la sorella preferita, la fidanzata, la moglie ideale, ma anche l’affascinante amante segreta. Per le donne l’amica del cuore fedele e sempre disponibile alla quale tutto si può confidare e tutto si può chiedere. Per i genitori la figlia di cui essere orgogliosi, quella che più degli altri sa portare in famiglia concordia e allegria. Per molti bambini, ne sono certo, una mamma dolce, affettuosa ed efficiente come quelle che appaiono, oltre che in poche fortunatissime famiglie, solo negli spot pubblicitari della tv.
Per chi scrive, sinceramente, una professionista dello spettacolo preparata e brillante, dotata di una notevole capacità espressiva, nonché, eclettica in ognuna delle sue innumerevoli interpretazioni artistiche.
Quando, qualche giorno fa, l’ho incontrata a Roma, non mi sono lasciato sfuggire l’occasione di intervistarla per voi.
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Produttrice di spettacoli e film, attrice cinematografica e teatrale, conduttrice televisiva, showgirl… ma anche mamma. E qui, talvolta, cominciano i problemi, principalmente al femminile. Non per Te, però: nel corso della tua articolata e ricca carriera hai trovato modo di conciliare alla perfezione lavoro e famiglia: qual è il segreto?
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Non c’è nessun segreto, è solo questione di organizzazione. Con tanta fatica e con tanti sacrifici, ma si può fare. Ora i miei figli sono grandi, ma quando erano piccoli ho fatto i salti mortali per tornare da loro la notte, quando ero in tournée in giro per l’Italia, ma è stato sempre qualcosa di piacevole, quando li riabbracciavo mi sembrava di toccare il cielo con un dito.
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Hai cominciato la tua carriera da giovanissima. Come ti sei avvicinata al mondo dello spettacolo? Quando e come precisamente hai individuato in te il desiderio e la volontà di proporti al pubblico? Come ti sei formata?
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Il mio interesse per la recitazione nacque nella nativa Torre Annunziata, al cinema con i miei genitori. Poi la scintilla scoccò vedendo «Hai mai provato nell’acqua calda» con la straordinaria Ivana Monti al fianco di Walter Chiari. «Voglio diventare anche io un’attrice come lei», pensai… e così fu. Quando poi Pietro Garinei mi vide in televisione in un programma estivo intitolato «Il piacere dell’estate» e mi chiamò per un provino, m’impegnai allo spasimo. Evidentemente fui brava, perché venni scelta per “A che servono gli uomini” con Giorgio Gaber, Ombretta Colli, Massimo Ghini e Stefano Santospago… cominciando dunque direttamente dalla serie A. Con Garinei lavorai ancora nel ’91, in «Foto di gruppo con gatto», una commedia scritta da due autori del calibro di Iaia Fiastri ed Enrico Vaime. Nel cast, oltre a me, Gino Bramieri, Marisa Merlini e Gianfranco Iannuzzo.
Quanto alla formazione, cominciai a studiare da giovanissima al San Carlo di Napoli come ballerina. Poi, arrivata molto presto a Roma, debuttai con il grande Corrado nella trasmissione «Gran Canal» (in particolare con l’esecuzione della canzone Bang che mi portò immediatamente un grande successo). Dopo di che cercai di migliorare la danza (che resta comunque la base della mia passione per lo spettacolo) affiancando a quanto già avevo preparato e messo in pratica con la danza classica anche il ballo moderno, jazz e contemporaneo, lavorando nel frattempo ad affinare la dizione e la recitazione.
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Passando a esaminare più in dettaglio la tua attività artistica, accanto alla tua versatilità e al successo che riesci a riscuotere ormai da molti anni, emerge che nel corso dei meravigliosi quarant’anni di attività ti sei trovata a lavorare praticamente con il meglio del mondo dello star system nazionale. Cito a caso e in modo promiscuo: Luca De Filippo, Sergio Martino, Peppino Di Capri, Pietro Garinei, Massimo Ghini, Giuliano Gemma, Ombretta Colli, Gigi Proietti, Debora Caprioglio, Gianfranco Funari, Gino Bramieri, Debora Caprioglio, Pier Francesco Pingitore, Tiberio Timperi, Adriana Volpe, Franco Oppini, Michele Placido, Raoul Bova, Ambra Angiolini, Rocco Papaleo, Alessandro Gassman, Pupi Avati, Gianfranco D’Angelo… e mi fermo qui, chiedendo umilmente perdono a coloro, altrettanto bravi e noti che certamente ho dimenticato di menzionare. In che modo ti senti arricchita da simili frequentazioni professionali? C’è qualche aneddoto particolare che ti viene in mente relativo a qualcuno di loro?
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La risposta è semplice: chi per un aspetto, chi per un altro, per me sono stati tutti di fondamentale importanza e mi hanno lasciato non molto, ma moltissimo. In particolare cito per primo, Luca De Filippo, quando lavorai con lui come protagonista della fiction «Petrosinella», si rivelò per me, che allora ero giovanissima e inevitabilmente ancora inesperta, un vero e proprio maestro, cortese, disponibile e, soprattutto, mi regalò indicazioni e consigli di grandissimo valore. Il più grande di tutti è stato Corrado e, subito dopo, metterei Pietro Garinei della premiata ditta Garinei & Giovannini.
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Tra le tue caratteristiche peculiari c’è quella di essere amata e seguita in ugual modo da uomini e donne. Per ciò che riguarda i primi, penso che il tuo brio e il tuo fascino possano contribuire; per le seconde, ti viene evidentemente riconosciuto il ruolo che hai scelto di assumere nella difesa e rivendicazione dei diritti femminili, esplicitato dalla tua militanza nell’Associazione Genere Femminile.
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Non sono militante di nessun movimento organizzato, ma sicuramente mi sento molto vicino alle problematiche e alle istanze delle donne che, a differenza di quanto facciano gli uomini (che in effetti in prima istanza sono attratti dal mio lato estetico) mi seguono assiduamente e amano di me il fatto che, con un pizzico di follia intellettiva, io riesca a esprimere una femminilità senza fraintendimenti. Una qualità intrinseca che, sempre con misura e con modalità legate all’età, ogni donna può’ mostrare e dimostrare in ogni stagione della propria vita.
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Per concludere facciamo un bagno nel presente e un salto nel futuro: a cosa stai lavorando in questi giorni? Puoi darci un’anticipazione?
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Ciò che mi prende e mi occupa di più in questi ultimi tempi non attiene né al teatro, né al cinema e neppure alla televisione, bensì alla scrittura. Nel 2023 è uscito il mio primo libro, un testo autobiografico intitolato «Ho scelto di sorridere». Adesso è il turno del mio primo romanzo «After the fall» che uscirà in libreria dopo il 25 di questo mese. La protagonista è la giovanissima Ella che, persi i genitori nei sobborghi di Londra, dove vive, decide di andare a trasferirsi a Napoli con sua nonna. Lì è costretta ad affrontare peripezie di ogni tipo, in un susseguirsi di sorprese e colpi di scena (non privi qua e là di un pizzico di erotismo) che non mancheranno di tenere avvinti alla trama i lettori.
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