Ha più di seicento anni ma non li dimostra. Si parla di Borgo Trento, sorto nel XIV secolo con il nome di Borgo Pedriolo nei pressi di Porta Pile, assecondando il corso del fiume Garza, lungo il quale furono costruiti numerosi mulini che diedero impulso a molteplici attività artigianali. Già nell’epoca romana, però, in zona era presente una comunità dedita alla concia delle pelli, per la cui lavorazione si ricorreva al “riciclo” dell’ammoniaca raccolta in un orinatoio pubblico a edicola, di quelli ideati dall’imperatore Vespasiano. Spiccando un grande balzo nel tempo, il “borgo”, diventato quartiere, trasse nuovo impulso e sviluppo grazie alla presenza della fermata della ferrovia che collegava Brescia alla Valtrompia, ultimata qualche anno prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. La favorevole congiunzione logistica incoraggiò l’insediamento di botteghe specializzate nella lavorazione del ferro e della fabbricazione di armi, il che comportò inevitabilmente la crescita della sua popolazione attraverso la costruzione delle abitazioni necessarie per la residenza di operai e impiegati e quella degli edifici pubblici indispensabili alla nuova realtà, prime tra tutte due scuole.
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Oggi è un caratteristico quanto tranquillo angolo della città, che i bresciani hanno imparato con il trascorrere del tempo a frequentare e ad amare in modo particolare.
Attirato “sul posto” dalla locandina che pubblicizza un evento in programma domenica prossima, 23 ottobre, ho avuto modo di scambiare qualche parola con l’entusiasta e dinamica (e voglio aggingere di mio anche infaticabile, a giudicare dal numero e dalla qualità degli eventi pubblicizzati sulle pagine della nostra omonima e collegata pagina di Facebook) presidentessa del Consiglio di Quartiere Borgo Trento Beatrice Nardo . Quel che segue ne è un succinto resoconto.
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Beatrice, puoi spiegarci in poche parole cos’è questo “Premio Borgo Trento al merito della partecipazione e del volontariato”?
Certo che posso, e lo faccio molto volentieri. Era già da un po’ che si pensava a organizzare qualcosa che avesse come scopo quello di esaltare i valori della solidarietà, del civismo e dello spirito collaborativo nella valorizzazione del territorio di riferimento. Finché, nel luglio dello scorso anno, il Consiglio di Quartiere Borgo Trento ha deliberato di istituire uno specifico riconoscimento a chi in ciò si fosse partricolarmente distinto. A questo scopo è stato diffuso l’invito a segnalare al CdQ Borgo Trento persone particolarmente attente ai bisogni della comunità locale e disponibili a supportare generosamente i bisogni. Ed è così che è nato il “Premio Borgo Trento”. La prima edizione (che ha riscosso un successo inatteso -almeno in queste proporzioni, rinforzando il senso di comunità e i legami sociali della popolazion. La seconda invece, di cui pure siamo particolarmente soddisfatti, avrà il suo epilogo nella premiazione pubblica che si terrà domenica prossima sul sagrato della chiesa Cristo Re.
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A questo punto mi vengono in mente due domande.
Avanti con la prima, allora.
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Ovviamente la curiosità più immediata è conoscere il nome di chi si è aggiudicato la prima e la seconda edizione e le motivazioni che hanno portato la giuria a sceglierlo.
A questa è facile rispondere: per il 2021 il Consiglio di Quartiere, tra le segnalazioni pervenute, ha accolto la proposta formulata dal Parroco di Cristo Re Don Renato Baldussi, che ha segnalato la presenza nel Quartiere di un operatore ecologico dipendente da Aprica, sig. Roberto Piotti, che si è molto attivato non solo per la pulizia e il decoro del Quartiere Borgo Trento ma anche per aiutarne gli abitanti con piccole commissioni e spese consegnate spontaneamente a domicilio durante la pandemia.
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E per il 2022?
Quest’anno, dopo attenta valutazione, si è ritenuto di attribuire il “Premio Borgo Trento al merito della partecipazione e del volontariato” – 2022” al sig. Ernesto Caprioli, con la seguente motivazione:
«Quale pensionato volontario si dedica con encomiabile spirito di servizio al quartiere e alla parrocchia. Con generosa abnegazione contribuisce al sostegno delle persone che vivono in situazioni di particolare disagio e difficoltà, mostrando sempre affabilità e gentilezza».
Ma c’era un’altra domanda che mi volevi porre, mi pare.
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Esattamente. È anche l’ultima della serie, e riguarda proprio il ruolo e la persona di Don Renato Baldussi, nonché le evidenti sinergie tra il Consiglio di Quartiere e la parrocchia di Cristo Re.
Come noto, i Consigli di Quartiere nascono con una forte vocazione di interfaccia con il territorio, deputati a interpretare i bisogni della cittadinanza e svolgere una azione di collegamento con gli organi istituzionali comunali. Per svolgere in modo ottimale questa funzione, è importante avere delle proficue relazioni con i soggetti rappresentativi del Quartiere. Da questo punto di vista, la relazione con Don Renato, Parroco di Cristo re, e suo tramite con gli Organi Parrocchiali, si è connotata subito per essere collaborativa, cordiale e sempre rivolta a “fare comunità” cioè a stringere quella rete di rapporti che poi, tutti insieme, costituiscono una solida struttura sulla quale i cittadini possono contare. Appena arrivato, Don Renato ha dovuto affrontare l’emergenza COVID in un Quartiere appena conosciuto, eppure la sinergia si è subito avviata e si è poi consolidata con una serie di attività, tutte improntate alla solidarietà e allo sviluppo delle relazioni sociali.
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Bene. Grazie a Beatrice e da Borgo Trento per il momento (ma solo per il momento, badate bene!) è tutto. Ci si vede domenica sul sagrato della chiesa del Cristo Re.
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