Goodmorning Brescia (232) – Il rimpianto di quando molto si fa, ma si potrebbe fare qualcosa in più.

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Lo spettacolo:

La serata, nella suggestiva cornice del cortile del Broletto, è introdotta da Francesco Buffoli che approfitta dell’occasione per presentare i prossimi appuntamenti di Contaminzioni.

Poi vengono i numeri. Terribili. Spaventosi. Apocalittici. Polveri sottili, fiumi e laghi avvelenati dagli sversamenti industriali e da quelli degli allevamenti intensivi, falde rese tossiche dall’interramento di impressionanti quantità di materiali di scarto di ogni tipo… che rendono la situazione ambientale di Brescia e provincia peggiore della maggior parte (se non tutte) le altre già ecologicamente compromesse province lombarde. Li snocciola, li scandisce uno per uno, Pietro Gorlani (il Giornalista), mentre Alberto Cella (il Poeta) disserta liricamente dei quattro elementi che compongono l’universo così come lo conosciamo e che, squilibrati nei loro assetti dalla miope e stolida azione dell’essere umano, minacciano di determinarne la definitiva dissoluzione. Poi c’è la musica, con il Polistrumentista Daris Trinca che accompagna un irrefrenabile e scatenato Dellino Farmer, principale protagonista dell serata con le sue canzoni.

Tutto bene, dunque? Vediamolo insieme.

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Come l’ho visto io:

Immaginate di trovarvi in una cucina attrezzatissima con a disposizione una serie di ingredienti di prima scelta: olio del Garda, carciofi del Sulcis, peperoncini siciliani, cioccolato svizzero, tagli di carne pregiata e di prima qualità, pomodorini di Pachino, pesce azzurro appena pescato, prosciutto San Daniele, soppressata calabra, Parmigiano Reggiano, bottiglie dei vini più pregiati, dal Brunello, al Sassicaia, al migliore Champagne di Francia, e poi caviale del Volga, escargot Montorgueil, e chi più ne ha più ne metta.

Presi uno per uno, l’assoluta eccellenza alimentare, ma… se si provasse a metterne insieme un po’ alla rinfusa, metterli in pentola o in padella e accendere il fornello, probabilmente quando verrà il momento di mettere nel piatto ciò che ne è risultato non darà il risultato che ci si sarebbe aspettato.

Tutto ciò per spiegare quanto è accaduto ieri sera nella suggestiva location del Broletto: bravi i due lettori / attori; bravo il musicista, brioso e bravissimo il cantante e orecchiabili, pieni di ritmo e coinvolgenti i brani musicali, ma…

È mancato il giusto collante, vale a dire un collegamento organico e coerente tra il testo ispirato all’ecologia, alla vibrante e sacrosanta denunzia dei malanni e dei veleni che affliggono l’aria, la terra e le falde di Brescia e provincia (opportunamente corredata da pertinenti e azzeccatissime citazioni sui quattro elementi basici  (aria, acqua, terra e fuoco) proprie della cultura comune a tutte le cosmogonie… e il resto.

Per “resto”, in questo caso, s’intende però la polpa dello spettacolo, vale a dire l’intrattenimento canoro e verbale condotto con maestria  dal già citato Dellino Farmer, incentrato -sostanzialmente- sulla malinconica evocazione di una brescianità che va perdendo con il trascorrere degli anni spessore e sapore, che è parso completamente slegato dal messaggio culturale e sociale che s’intendeva valorizzare.

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Ma si sa quali sono le regole di questo giuoco: i critici criticano, ma è al pubblico che sono dedicati e diretti gli spettacoli, e il pubblico della serata di ieri ha dimostrato di apprezzare molto ciò che veniva offerto, con ripetute manifestazioni di consenso a scena aperta e con un lungo e caloroso applauso finale. Il che, decisamente, non è esito trascurabile.

Da parte mia, resto convinto che, con opportuni accorgimenti, tesi a creare un’effettiva armonia tra i vari momenti e passaggi, la riproposizione di questo appuntamento non potrà che trarne un decisivo giovamento.

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Un commento su “Goodmorning Brescia (232) – Il rimpianto di quando molto si fa, ma si potrebbe fare qualcosa in più.

  1. Lo spettacolo è vivace e godibile e tratta temi importanti. Merita di essere visto. Peraltro condivido le critiche dell’articolista circa la necessità di meglio amalgamare le diverse parti che lo compongono.
    Alessio Scanavini

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