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L’economia dello spazio (o Space Economy) è uno dei settori più promettenti di sviluppo dell’economia mondiale dei prossimi decenni, da cui possono scaturire molteplici e interessantissime opportunità di business e nel quale l’Italia ricopre una posizione di assoluta eccellenza.
Questo particolarissima e innovativa branca della economia mondiale prende le mosse dalla ricerca, dallo sviluppo e dalla conseguente realizzazione delle infrastrutture spaziali di ogni tipo fino ad arrivare alla generazione dei prodotti e servizi innovativi concernenti le telecomunicazioni, la navigazione e il posizionamento, il monitoraggio ambientale, le previsione meteo, etc. etc. Il giro dì affari stimato a essa legata (secondo quanto calcolato nello studio Global Space Economy pubblicato da NSR) è previsto nel decennio compreso tra il 2019 e il 2029 in oltre un trilione di dollari di ricavi cumulativi.
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«Tutto nasce dalla convinzione che il trasferimento delle tecnologie prodotte per le missioni e la ricerca spaziali rappresentino un’importante prospettiva non solo del presente ma anche del futuro produttivo e commerciale del territorio bresciano e lombardo.» ci dichiara Chiara Chiesa,
«Con questo progetto, che ha richiesto quasi tre anni di lavoro, la tradizione manifatturiera potrà infatti affrontare con lungimiranza la sfida dell’idicnnovazione tecnologica intersettoriale. La contaminazione tra tecnologie spaziali e l’indiscutibile capacità manifatturiera locale rappresenta una frontiera evolutiva cui tendere con determinazione per accelerare il percorso di crescita e sviluppo di tante imprese, favorire la complessiva crescita economica locale e (attraendo investimenti, nuove professionalità di alto livello) permettere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, offrendo ai tanti giovani del territorio maggiori possibilità di occupazione. L’intento è quello di dare vita ad un ecosistema produttivo capace di guardare a nuove frontiere tecnologiche, pur salvaguardando l’eccellenza della tradizione.»
«Come e quando è nato tutto ciò?» mi viene naturale chiederle.
«Il progetto è frutto di quasi tre anni di lavoro.» è la prontissima risposta.
«Organizzando NASA Space Apps Challenge per Brescia, mi sono resa conto che non esistevano incubatori spaziali per startup nel nord italia, ma che ve ne era presente uno affiliato ad ESA vicino a Roma. Così è iniziato un lungo processo di business intelligence per raccogliere dati ed esperienze degli altri ESA Bic in Europa e a informarmi delle opportunità che venivano offerte non solo alle startup ma anche ad aziende già avviate. Da li, insieme a Paolo Bellagente, ricercatore del dipartimento di ingegneria dell’informazione e man mano insieme a tutto il team composto da professionisti come Raimondo Bruschi, senior Innovation manager e Guido Parissenti CEO e ingegnere aerospaziale abbiamo lavorato affinchè il progetto di aprire un centro di trasferimento tecnologico da spaziale a terrestre, un portale spaziale per startup e aziende supportato dal brand ESA potesse prendere vita. Abbiamo incontrato tante difficoltà ma anche tante persone ed enti che hanno creduto nel nostro progetto e che ci hanno concretamente aiutato a presentare la nostra partecipazione al bando ESA BIC Italy. Attenderemo il riscontro del bando ESA ma comunque vada noi procederemo per portare a Brescia tutte le opportunità della tecnologia spaziale e i fondi appositi per svilupparla.»
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(nelle foto Chiara Chiesa ripresa con: 1) Tommaso Cardana, presidente Italy-America of Commerce of Miami and South East e la vice presidente Alessia Marcenaro; 2) Paolo Bellagente; 3) 4) e 5) Guido Parissenti;
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«I have a dream» («Io ho un sogno») disse Martin Luther King in occasione del discorso tenuto il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington.
Lungi dal fare paragoni impropri, ma…
Di sogno ce ne ha uno (anzi, molti più di uno!) anche Chiara Chiesa e, conoscendola un po’, conoscendo il suo amore per lo spazio e per Brescia, so che, insieme ai suoi compagni di strada, farà di tutto per trasformarlo al più presto in una solida realtà… e mettere in orbita la Leonessa.
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