Goodmorning Brescia (18) – La mia edicolante è differente

… li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno …

Ecco. Per l’incipit di questo articolo mi servo di una strofa tratta da La città vecchia, una delle più belle e suggestive tra le tutte belle e suggestive ballate create e cantate dal grande Fabrizio De Andrè.

Solo che Faber, nel suo testo, si riferiva ai pensionati, mentre la categoria di cui voglio occuparmi oggi è quella degli edicolanti.

Perché davvero lì trovi lì, nel loro casotto, fra giornali, riviste e libri, o nelle immediate vicinanza, in ogni stagione e nelle condizioni atmosferiche della cui regia si può occupare solo il buon Dio: freddo, pioggia, neve, sole torrido, umida e mefitica calura, fate voi. Ma anche, per fortuna, nei frizzanti pomeriggi primaverili e nelle morbide giornate autunnali.

Punti di riferimento, accoglienti rifugi, luminosi fari di cultura, informazione e puro svago incastonati nel grigiore dell’asfalto della città.

Ma….

… ma non tutte le edicole sono uguali. Né, a maggior ragione, gli edicolanti.

Quello (anzi quellA) di cui voglio narrare oggi si chiama Antonella, la distinta, simpatica e arguta signora che da tempo gestisce il chiosco di Piazza del Mercato.

È una che, oltre a venderla, la sua merce, la LEGGE anche. Non legge tutto, certo, sarebbe impossibile per chiunque, ma molto.

Cosicché, quando si è indecisi su un acquisto, c’è la possibilità (corredata da una ragionevole probabilità di ottenere una risposta consapevole e, il più delle volte, rispondente a verità) di ottenere da lei un parere sulle pubblicazioni messe in interiore ballottaggio tra mente, cuore e borsellino. Che si tratti di un libro, di una rivista oppure di un fumetto, poco importa: Antonella qualcosa ne sa o, nella peggiore delle ipotesi, ne ha sentito dire, e non prende paura nell’esprimere un parere. Insomma, visto quanto amo (anche fisicamente) la carta stampata, potrei rifarmi ancora, come prima, all’album Non al denaro, non all’Amore né al Cielo (ispirato al capolavoro di Edgar Lee Master  Antologia di Spoon River) che considero il più straordinario parto artistico di sempre di Fabrizio De André. Potrei rivolgere anche alla mia amica giornalaia la fatidica domanda posta da Jones il suonatore  al mercante di liquore nel brano Dormono sulla collina: “Tu che lo vendi cosa ti compri di migliore?”

Premesso questo, però, è arrivato il momento di svelare da dove davvero nasce l’idea di questo post.

Da un cartello, ecco da dove. Esattamente da questo, appeso a una parete dell’edicola chiusa per le ferie agostane:

Un messaggio intimo e dolce. ma al tempo stesso articolato con straordinaria costruzione “narrativa”.

Una deliziosa e fresca spremuta di parole tra confidenza, complicità, affetto e stima, che ha il potere, se poure ce ne fosse bisogno, di far desiderare che il giorno della riapertura arrivi al più presto. Passate in Piazza del Mercato e, se troverete ancora il chiosco senza presidio, niente paura: Antonella sta bevendo un caffè in compagnia delle sue amiche, lì a sinistra, a venti metri di distanza dalla sua edicola, seduta a uno dei tavoli all’aperto della Latteria Ghidoni.

Basta chiamarla e lei arriva. Pronta a vendere giornali e a regalare (attenzione, questi inserti sono sempre in omaggio) quei prodotti preziosi e rarissimi che si chiamano umanità e sorriso.

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   Bonera.2

 

2 commenti su “Goodmorning Brescia (18) – La mia edicolante è differente

  1. >>Un messaggio intimo e dolce. ma al tempo stesso articolato con straordinaria costruzione “narrativa”.
    E, se mi è concesso, con una grafia abominevole.

    1. Grazie del riscontro ASD. Facile scrivere bene di una bella persona.Quanto alla grafia (ma questi sono problemi della ciurmaglia di redazione) mi dicono che il carattere usato è un “Georgia” 14. Se ne hai da suggerire uno che Ti piaccia di più, il Tuo contributo sarà gradito. Così come sarà oltremodo gradita ogni nuova segnalazione di quanto accade in città (nel bene e nel male).
      Intanto. mi raccomando, continua a seguire Goodmorning Brescia!

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