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Il gioco di parole è piuttosto banale e rozzo, lo ammetto, ma parlando di chi, come appunto Carla Boroni Donati, della parola e della scrittura ha fatto un potente e suggestivo strumento di divulgazione letteraria, giocare con le parole è tentazione troppo grande da poterle resistere.
Una nuova gemma sulla storia della letteratura italiana con attenzione centrata sugli autori locali, va così ad aggiungere un nuovo grano alla già ricca collana creata dalla Prof eccellente e per eccellenza, formatrice di centinaia di studenti, che l’hanno stimata e amata e che continuano a stimarla e amarla anche dopo aver portato a termine i loro corsi di studio.
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Se ne è curato, con la solita curiosa attenzione, Costanzo Gatta, sulle pagine bresciane del Corriere della Sera di domenica scorsa, scrivendo di «Figure bresciane nella cultura e nella letteratura fra otto e novecento» ( 2019 – Gammarò Edizioni – 260 pagg. – 24 € – EAN: 9788899415662), saggio arricchito dalla prefazione di Ermanno Paccagnini, scritto con il dichiarato «intento di far conoscere, soprattutto ai giovani, l’anima letteraria di un luogo, di una provincia come Brescia».
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Una galleria di scrittori che comprende, tra dotte valorizzazioni e impietose stroncature, tra dotti riferimenti e stuzzicanti curiosità, autori quali Gian Battista Corniani, Camillo Ugoni, Giuseppe Nicolini e Costanzo Ferrari.
Il tutto permeato della profonda originalità di analisi e nello scorrevole, intrigante, vivace e mai scontato stile di Carla Boroni.
E scusate se è poco.
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