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Ormai non è più un segreto che, tra tutte le fonti di informazione su notizie, tradizioni curiosità e aneddoti vari riguardanti Brescia e Provincia, una delle più preziose e faconde è costituita dagli articoli che l’amico Costanzo Gatta va pubblicando da tempo immemore (beh, non esageriamo, limitiamoci a dire da qualche anno a questa parte) sull’inserto cittadino del Corriere della Sera.
Questa volta, però, il sagace giornalista si è superato e mi ha messo, devo ammetterlo, in grossa difficoltà. Stavo ancora smanettando sulla tastiera del mio Mac per riportare il “pezzo” firmato ieri che riguardava una intelligente offerta artistica mirante ad alleviare per quanto possibile le sofferenze dei ricoverati nei nosocomi cittadini che (splat!) stamattina me ne sono trovato sotto gli occhi un altro che, pur differendo significativamente dal precedente, rimaneva nel campo, appunto di quella sanità bresciana che nel titolo (provocatoriamente) ho definito”creativa & ricreativa” ma che avrei fatto molto meglio a chiamare “efficiente & (per giunta) fantasiosa q.b.” .
Basta. Finito il tempo delle ciarle, veniamo alle due notizie di buona-sanità bresciana che Costanzo Gatta ha ritenuto di mettere in evidenza in questa inattesa due giorni.
La prima riguarda l’organizzazione, da parte di un’associazione di volontari («I donatori di musica») di una serie di concerti che per quattro venerdì, a partire da oggi, 10 maggio) si terranno presso l’atrio del reparto di oncologia medica degli Spedali Civili.
Ad alternarsi nelle esibizioni saranno valenti pianisti che effettueranno le proprie esibizioni musicali in modo del tutto gratuito.
Insomma, un modo davvero intelligente di allentare per qualche prezioso momento le preoccupazioni e le sofferenze di pazienti alle prese con una laboriosa lotta contro il male che li affligge.
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La seconda, invece, si riferisce a qualcosa di più scientifico e più attinente alla pratica medica di prevenzione e cura.
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Una nuova (e innovativa) apparecchiatura, chiamata TAC più spect, capace di individuare molto più velocemente di precedenti strumenti diagnostici di vecchia generazione la presenza di processi degenerativi di natura tumorale in atto sui polmoni.
Sarebbero oltre cinquanta, secondo quanto dichiara il dr. Diego Benetti, le vite in un certo salvate dalla diagnosi precoce della grave malattia.
Un’ulteriore arma a disposizione della sanità bresciana che conferma il già conquistato e riconosciuto primato di assoluta eccellenza.