Al Caffè Letterario Primo Piano teatro giovane che più giovane non si può.
Biagio Vinella presenta Tutta colpa del ping!, spettacolo preparato in sette mesi con i più giovani allievi della sua scuola di recitazione (tutti in età da seconda media).
“Il teatro dei ragazzi dev’essere fatto dai ragazzi” è l’idea guida.
“Il mio corso è stato frequentato da circa trenta allievi; insegnare recitazione a questi attori in erba costituisce per me occasione di un grande accrescimento personale e professionale che, mi auguro, ripeterò in modo ancora più strutturato, anche il prossimo anno“
Il testo scritto dallo stesso conduttore di “… e quindi?“, il talk show dal vivo 100% bresciano che tanto interesse ha suscitato in città e tanto successo ha riscosso con i primi quattro appuntamenti, è una snella pièce di tema (apparentemente) fantascientifico: in essa si narra del primo lancio di un astronauta bresciano da una scalcagnata base aerospaziale della provincia in cui tecnici fannulloni e dediti a chattare con lo smartphone e chiacchierare (rigorosamente in dialetto) delle più ordinarie banalità, anziché impegnarsi nel lavoro, perdono ben presto il controllo della situazione. Non manca neanche la scienziata che, invece dell’ingegnere spaziale, ambisce a trovare un impiego da cassiera in un Mc Donald.
L’astronave sembra destinata a perdersi nel buio siderale, ma l’astronauta, invece di preoccuparsi del proprio destino, non trova di meglio che lamentarsi del vitto, chiedendo che l’avveniristico ma insipido cibo dispensato da un sofisticato apparato per essere succhiato da una super-tecnologica cannuccia, venga sostituito da un bel piatto di casoncelli.
Di fronte alla drammatica emergenza venutasi a creare nello spazio, non mancano naturalmente i riflessi dei media, rappresentati da un cinico giornalista che (non curandosi della possibile tragedia che sta per avvenire nello spazio) si preoccupa solo dell’audience.
I tempi sono snelli, i giovanissimi interpreti perfettamente a proprio agio nelle parti, la scenografia “minimal” ma non priva di “effetti speciali”, ingenui ma suggestivi.
Il finale, naturalmente, è lieto, ma non banale.
Il messaggio dell’opera piuttosto trasparente: gli adulti, nella maggior parte dei casi, vengono visti come inconcludenti cialtroni (e forse è proprio così che le giovani generazioni li considerano, vista la pessima “eredità” ricevuta dalle precedenti generazioni) .
Agli spettatori più attenti, invece, viene da chiedersi se è proprio così che, fatte le dovute proporzioni, i governanti dell’Italia e del Mondo gestiscono i pesanti problemi in cui da troppo tempo si sta dibattendo l’intera Umanità.
E… la macchina che fa ping? Oh, è un po’ come il sarchiapone, un tormentone comico utile, in questo caso, a simboleggiare una certa comunicativa pseudo-tecnica che, una volta che se ne vengono smontate le posticce sovrastrutture, si rivela assolutamente inutile e pretestuosa.
Tanti applausi alla fine, sia per gli attori che per l’istruttore/drammaturgo/ regista Biagio Vinella.
E Brescia, sempre più, è la città del teatro, per tutti i gusti e per tutte le età.
Bonera.2