«La prima parola che è uscita dalla mia bocca di bimbetta non è stata “mamma”, e neanche “papà” o “pappa”, per dire il vero, ma… “calma”. Proprio così e, con ogni evidenza, per un esordio verbale talmente singolare… dovrà pur esserci una ragione, no?»
Esordisce così, Federica Quaranta davani al numeroso pubblico che, come sempre, risponde agli eventi organizzati da Biagio Vinella nell’accogliente location dello Spazio Illich. Valente musicista a tutto tondo e, in particolare virtuosa del violino, con numerose esperienze professionali ai livelli più alti, si racconta con grande spontaneità e simpatia, sollecitata (stavo per scrivere incalzata) da una incontenibile e trascinante Marina Brognoli, nota voce di Radio Bruno.
Racconte del suo travolgente amore per la montagna e per il trekking, trasmesso dal padre insieme a un paio di vecchi sci di legno.
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«Misurarsi con le vette è misurarsi con se stesso, ognuno con il suo passo ma con la stessa feroce volontà di ascendere fino alla cima. Una forma di terapia psicologica che consente di ridimensionare il proprio ego al cospetto della maestosità della Natura, fino a sentirsi un nulla insignificante, ma, nello stesso tempo, scoprirsi parte integrante e palpitante della immensità dell’universo.»
per non parlare delle sue lauree. Non si è limitata a conseguirne uno, come succede per i comuni mortali, o due, per quelli un po’ più desiderosi di apprendere e di migliorarsi, ma ben cinque tra cui quelle in psicologia e sociologia. La musica la insegna anche, oltre a suonarla.
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Ha pure pubblicato un libro, intitolato libro 《Buonanotte a domani》 , diario dalla quarantena scritto nel momento dell’infuriare della pandemia.
Insomma, dall’incontro dell’Illich viene fuori il ritratto di un’anima, un orecchio e due mani toccate dalla magia della Musa Euterpe e una voce d’angelo da ascoltare a occhi chiusi per lasciare spazio al volo senza limiti della fantasia.
E poco importa se le ali di questa fantasia siano di un angelo o di un diavoletto amante della musica classica ma sempre pronta a evocare imprevedibili sfumature elettronico / heavy metal: ciò che importa, che importa davvero, è che ‘importante è che Federica con le sue melodie, ci faccia volare in alto.
E che sia nella luce o nelle tenebre, dopotutto, che importa?
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