Mi sono concesso (imposto), da un sabato all’altro, un periodo di assoluta pausa.
«Di astinenza» mi correggerà qualcuno.
Sto parlando di un’intera settimana detox lontano da post, like, fake, poke, selfie e link vari, con annessi e connessi.
Sì, avete capito bene: uno come me, che quotidianamente riceve dal Signor Feisbùc le congratulazioni per la quantità di post inseriti e per gli straordinariamente veloci tempi medi di risposta, uno che le 1.000e “amicizie” le ha superate già da molto tempo (etc. etc. etc.) per sette giorni di fila, pari a 168 ore, che al cambio corrente fanno 10.080 minuti oppure 604.800 secondi, fate voi, decide senza costrizione alcuna, vale a dire spontaneamente, di sigillare l’accesso al suo account facebook.
Per procedere all’esperimento, un po’ come facevano i ciclisti ai tempi delle grandi sfide al record dell’ora su pista, che andavano in cerca di elevate altitudini per godere di un minore attrito dell’aria, ho scelto di salire sul primo aereo in partenza per andare qui.
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«E bravo che sei, in un posto del genere è più facile dimenticarsi di navigare!» osserverà lo stesso qualcuno di prima. Intendendo certamente navigare in Rete, perché invece, parlando di navigazione vera, un mare del genere insieme a certi colori e a certe atmosfere, non può che fare venire una voglia pazza.
Sia pure, ma dovendo giocare una partita difficile, mi sarà permesso di scegliere il campo che più si confà alle mie possibilità, o no?
Così ce l’ho fatta.
Davvero, ce l’ho fatta. Mai una volta, dico una, ho digitato la password di accesso a questo o ad altri social. Ho letto, ho giocato a scacchi, ho fatto il bagno, ho conosciuto intimamente e sensualmente posseduto la cucina locale, ho visto antiche città e anditi di una bellezza assolutamente straordinaria, per una volta dal vero e non dalle istantanee postate su istagram dal fortunello in vacanza di turno.
Sono sopravvissuto io e, soprattutto, sono tranquillamente sopravvissuti alla mia assenza i più di 1000 amici che mi onorano di dichiararsi informalmente e informaticamente come tali.
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Non che mi sia convinto di avere portato a termine chissà quale impresa, sia ben chiaro.
Solo che erano più di dieci anni che non saltavo un giorno e, nel frattempo, qualche sospetto di essermi beccato una bella dipendenza, lo confesso, mi era venuto.
Dai, su: provateci anche voi. Mettete insieme tutto il coraggio e lo spirito di sacrificio di cui disponete e mettete fuori un cartello (virtuale) come questo:
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Scegliete voi il posto: Acapulco, Saint Moritz, Porto Cervo, Ibiza, Cannes, Miami, Ostia Lido, Varadero, Rimini, Milano Marittima, Gallarate o Colleferro, fate voi.
Ah, dove sono stato io non ve l’ho ancora detto ?
Allora cercatemi su Facebook: anche le foto di questa vacanza (ovviamente) le posterò tutte sul mio profilo!
Valerio Vairo