Nuvole di parole (6) – Dylan Dog «Remake 2»

Qualcuno dice che la pastasciutta ripassata in padella per la cena,  magari con l’aggiunta di un po’ di mozzarella, può risultare ancora più gustosa di quella servita “nuova” all’ora di pranzo.

Non è un granché, come similitudine, me ne rendo conto io per primo, però…

… però, se si immagina che nella padella del “ripasso” serale, con l’aiuto della fantasia, si possono aggiungere altri ingredienti, i più diversi, che alla fine finiscono per rendere la pastasciutta una pietanza sostanzialmente diversa da ciò che era a prima botta, beh, credo che ci si possa avvicinare molto allo spirito e alle intenzioni dei questo doppio colpo di remake messo in pista per Dylan Dog, ovvero il fumetto più amato dagli italiani.

Eccoci dunque, dopo che un anno è passato (come suol dirsi) in un amen, al secondo umero consecutivo di Dylan Dog Color Fest dedicato alla rivisitazione di storie create da Lui. Proprio da Lui, sì, il sommo-eccelso-ineguagliabile Tiziano Sclavi.

 

Tre le rivisitazioni comprese in questo albo, vediamole e valutiamole una per una. Il metodo che ho scelto in questa occasione (opinabile quanto gli altri e non necessariamente migliore o peggiore degli altri) è di valutare le tre storie PRESCINDENDO dagli originali, sforzandomi, cioè, di mettere mentalmente da parte quanto pubblicato in precedenza.

  • Il Lungo Addio», affidata a Paola Barbato e Carmine Di Giandomenico è la prima del trittico, non solo perché comincia a pagina 3, ma, anche e soprattutto, perché il lavoro di introspezione psicologica, il dolente e languido romanticismo, il dolceamaro cupio dissolvi che ha saputo così bene assemblare Paola e che ne permeano ogni quadro, lo rendono (semplicemente) delizioso e indimenticabile. Perfettamente in linea con la narrazione i disegni vagamente flou del suo “complice” Carmine. Eccezionale.
  • Di rimescolare «Caccia alle Streghe» si occupano Tito FaraciNicola Mari e Luca Saponti. Il male si annida DAVVERO solo da una parte? Siamo sicuri che sia così facile distinguere con certezza tra il Buono dal Cattivo?  Narrazione nervosa, sincopata, mozzafiato. In più, in questa storia si getta il seme per la futura introduzione di un’altra valida maschera che potrà andare ad arricchire l’amato universo dylaniato: il tostissimo Daryl Zed. Molto promettente.
  • «Golgonda!» è stato ripreso da un monocratico (sceneggiatura, disegno e colore) Fabio Celoni, e qui, purtroppo, vengono meno le note positive. Storia caotica, confusa, fondata su sensazioni epidermiche e su evocazioni grafiche che (per dire la verità fino in fondo) non risultano neppure particolarmente originali e/o innovative. In più, i colori acidi scelti per l’illustrazione, probabilmente con l’idea di creare atmosfere allucinatorio-lisergiche, sortono l’unico effetto di affaticare la vista. Rimandato agli esami di riparazione. 

REMAKE 2

 

Il Lungo Addio

Soggetto e sceneggiatura: Paola Barbato

Disegni e colorazione: Carmine Di Giandomenico

Lettering: Marina Sanfelice

 

Caccia agli inquisitori

Soggetto e sceneggiatura: Tito Faraci

Disegni: Nicola Mari

Colorazione: Luca Saponti

Lettering: Alessandra Belletti

 

La grande baraonda  

Soggetto, sceneggiatura, disegni e colorazione: Fabio Celoni

Lettering:  Alessandra Belletti

 

Sergio Bonelli Editore

Prezzo: 4,90 €

98 pagg. 

9 agosto 2017

9 771971 947007