Nino Nicolosi e gli occhi della memoria: un patrimonio da valorizzare

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Le immagini non sono e non potranno mai essere “la Storia”, ma la Storia la possono documentare, più e meglio di ogni altro strumento disponibile.

Certo, le fotografie scattate in certe situazioni (come la bandiera alzata dai soldati americani a Iwo Jima, o il ragazzo cinese ripreso mentre, in piazza Tienanmen, fronteggia da solo, impavido, i minacciosi carrarmati della repressione, il rogo del monaco vietnamita  Thích Quảng Đức che negli anni sessanta si diede fuoco a Saigon per protestare contro il regime di Ngô Đình Diệm) riuscirono a fissare in modo mirabile la memoria di certi avvenimenti di portata globale ed epocale ad alto valore simbolico.

Accanto a queste istantanee, però, esistono altre immagini, senz’altro meno drammatiche, capaci però di rendere tangibili, oserei dire  fisicamente percettibili, atmosfere non epiche ma permeabili in modo interessante e significativo allo scorrere dei giorni, dei mesi e degli anni, testimoniando l’evolversi lento ma inesorabile della comunicazione di idee, progetti, speranze, manifestazioni sociali e civili, sindacali e politiche, spettacoli, momenti di vita associativa, informazione pubblica e quant’altro.  

Bene. Di questo secondo tipo di suggestioni visive c’è un uomo che, in sessant’anni di vita e di lavoro incessante e infaticabile, ne ha collezionate una quantità ai limiti dell’incredibile, mettendo insieme migliaia di manifesti (circa 5.000, per dare un riferimento numerico), oltre a un’impressionante assortimento di depliant, volantini elettorali (i cosiddetti “santini”), locandine di spettacoli e di altri raduni / eventi pubblici, raccolte di periodici di cui è ormai cessata da tempo la pubblicazione,  monete e banconote fuori corso, bandiere, calendari, tessera annonarie dei tristi e drammatici anni della guerra, persino i “lenzuoli” sui quali, nei seggi elettorali, venivano (e vengono tuttora) esposte le liste di partiti e candidati, e l’elenco non finisce qui.

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Quest’uomo si chiama Nino Nicolosi, e il suo tesoro è raccolto nella bella villa di Misterbianco, in via Strada per San Giovanni Galermo, piena di mirabilia della cronaca e, appunto, della Storia come uno di quei gustosi e felicemente sapidi panini imbottiti che rendono .giustamente famosi gli ambulanti di Catania e dintorni.

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Ambienti in cui, attraverso il prezioso materiale cartaceo raccolto, si respirano le ombre sia di personaggi famosi a livello nazionale e mondiale, come quelle di Alcide De Gasperi, Benito Mussolini, Iosif Stalin, Don Luigi Sturzo e John Fitzgerald Kennedy (ripreso in un’istantanea scattata all’epoca del suo famoso viaggio in Italia del 1963 proprio -guarda un po’!- accanto al padrone di casa); camere fuori dalla realtà dell’oggi, in cui ci si lascia perdere nelle ombre di un passato irripetibile come tutti i passati ma, in questo caso, forse ancora di più; scrigno della memoria locale, attraverso testimonianze specifiche di fatti e personaggi immortalati dall’obbiettivo di una macchina fotografica, di un ritaglio di giornale, dalla semplice elencazione sui verbali di elezioni politiche e amministrative annotati con straordinaria meticolosità e precisione dallo stesso Nicolosi.

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Un mondo magico, se mi è consentito dirlo, la cui aurea non può rimanere chiusa nella pur bella casa, ma che dovrebbe (e deve!) diventare patrimonio comune non solo per i Misterbianchesi, i catanesi, i siciliani, ma anche per studiosi e semplici curiosi di tutta Italia. Perché “occhi” e “mani”  pubbliche degne di chiamarsi tali, non possono e non debbono perdere una occasione del genere, non possono disperdere per scarsa sensibilità culturale e civile, o per ignavia, un capitale di questa portata e consistenza.

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Un deciso appello a Comune, Provincia, Regione e Autorità centrali: ciò che (più che opportuno) è indispensabile fare da parte di amministratori e politici, senza ulteriori indugi e nel migliore dei modi, è la costituzione e la messa in opera, in spazi idonei e con supporti fisici e tecnologici di adeguato livello, di una esposizione permanente, cartacea e virtuale, capace di rendere fruibile al maggior numero possibile di persone questo autentico mosaico di Storia intesa come “maxima magistra vitae” di noi tutti. 

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Funzionario pubblico, più volte eletto come consigliere e nominato assessore comunale, membro della commissione elettorale. Fin da giovane ha maturato una genuina e vivace passione per il collezionismo, dapprima come hobby, poi maturata nel corso degli anni, ma tenuta riservata fino a poco tempo fa. In seguito, spinto da alcuni degli amici che hanno avuto l’occasione di passare in rassegna l’ingente e interessantissimo materiale raccolto, ha deciso, di attivarsi per mettere a disposizione della comunità il frutto di questo lungo e complesso lavoro. Il progetto più immediato è quello di sottoporre la collezione a insegnanti e studenti delle scuole di Catania e provincia (Covid permettendo!) fin dal prossimo anno scolastico.

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Patrizio Pacioni

3 commenti su “Nino Nicolosi e gli occhi della memoria: un patrimonio da valorizzare

  1. Una raccolta davvero straordinaria!
    Grazie di avercene svelata l’esistenza, adesso speriamo che chi può… faccia.
    Emanuele

  2. Siamo in presenza di un patrimonio culturale che merita di essere conosciuto per assecondare il miglioramento del sapere e per capire da dove veniamo.

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