Goodmorning Brescia (226) – Yatra Project: magico viaggio attraverso la musica

La prima cosa che si avverte varcando la soglia della porta blu per la quale si accede alla sala del Piccolo Cinema Paradiso (a Brescia, in via Francesco Lana 15 – tel. 3755173573), è la sensazione che il tempo, lì, passi le giornate a girare su se stesso e giochi a scivolare come un grosso felino lungo le pareti della penombra che domina l’intera stanza. Luoghi come questi, mistici e fragili al contempo, conservano la propria identità culturale grazie alle donne e agli uomini che ne ampliano e ne arricchiscono la storia attraverso l’arte che di volta in volta portano con sé.

Tutto questo è stato immediatamente chiaro dal momento in cui Arup e Jamal hanno appoggiato le loro mani sugli strumenti che di lì a poco avrebbero suonato con tutta la maestria del mondo.

.

.

Arup Kanti Das e Jamal Ouassini: due musicisti fortissimi che con il loro YATRA PROJECT hanno consegnato al pubblico del Piccolo Cinema Paradiso uno spettacolo che va ben oltre il concetto di performance. Il progetto è un viaggio (yatra vuol dire appunto “viaggio” in hindi e in sanscrito) attraverso gli strumenti musicali intesi come archivi storici dell’umanità e comprende in realtà un terzo nome, quello di Ashanka Sen, assente alla serata per motivi di salute, come spiega Ouassini prima dell’esibizione.

.

..

La serata è un’illuminazione collettiva. Un violino e i tamburi delle tabla, Jamal ed Arup, Tangeri e Calcutta, uno in piedi e l’altro seduto a terra. I corpi dei due artisti, sopportando la tensione e lo scontro che si creano con gli strumenti, restano piegati per tutto il tempo su di essi, riuscendo a farne scaturire note con le quali la platea riesce a dialogare. Chiudere gli occhi e lasciarsi trascinare è un dovere per tutti i presenti. Il violino volteggia prima a destra e poi a sinistra assecondando e accompagnando il respiro della stanza, mentre le mani di Arup discendono come tuoni sulle tabla in un’esasperante marcia attraverso tutta l’Asia. L’atto meschino (si scherza, naturalmente!) di riaccendere le luci a fine spettacolo, viene ben presto dimenticato dai presenti grazie al cibo gustoso del dopo spettacolo e all’atmosfera di condivisione che solo luoghi come il PCP riescono a creare.

.

.

.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è FedericoFerrari-1020x1024.png    Federico Ferrari

.

.

L’articolo che avete appena letto è il primo intervento di un nuovo amico che, ne siamo certi, contribuirà ad arricchire di contenuti questo blog, come hanno fatto altri prima di lui e come, ci auguriamo, faranno ancora molti altri in un prossimo futuro, per rendere questo contenitore sempre più completo e interessante. Adesso, però, ritengo opportuno (prima ancora che doveroso) sottoporvene un’adeguata presentazione.

.

.

.

Federico Ferrari, scrittore e giornalista, collabora con il quotidiano Bresciaoggi. Dopo un soggiorno di un anno per studi a Groningen, nel nord dei Paesi Bassi è rientrato a Brescia, città in cui è nato e nella quale affondano le sue radici.
Avendo optato per una  formazione classica, qualche tempo dopo avere terminato il liceo ha cominciato a coltivare discipline come la scrittura, la filosofia e l’arte. Nel frattempo ha sperimentato esperienze lavorative varie ed eterogenee, non sempre legate al mondo letterario: dall’assistenza all’handicap nelle scuole primarie, alla ristorazione, fino ad arrivare alla carriera sportiva e in particolare cestistica, una passione maturata sin da piccolo e destinata a restare una costante nella sua vita.
Attualmente, navigando tra i venti e i trenta,  collabora in vari progetti artistici. Non dimenticandosi di impegnarsi a fondo in un importantissimo progetto: quello di creare una nuova famiglia che, con il recente arrivo del piccolo Giacomo, sta lentamente ma decisamente prendendo forma e sostanza.