FaIDa Morgana – Gli sbagli, gli abbagli e i ragli del Web (4)

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I furbetti del quartierino (anti-vaccino)

Il disegno è semplice ed efficace: compare un post su facebook che , come spesso accade in certi casi, realizzato mettendo insieme (poca) verità e (molte) bugie/maliziose omissioni, si presenta diretto e suggestivo.

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Federica Livio,

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Ecco il percorso:

C’è un bambino (anzi una bambina, ora adulta, che risponde al nome di Alessandra Martinelli)  rimasto paralizzato in seguito all’inoculazione di un vaccino → Ergo: i vaccini fanno male o, quanto meno, possono risultare molto pericolosi;

Un Ente pubblico (la Regione Liguria) costretto a rifondere i danni  → Ergo: un giudice ha riconosciuto la nocività o quanto meno il potenziale pericolo rappresenato dai vaccini;

Un immunodepresso, finché non si ammala mortalmente, sta meglio di un bambino danneggiato irreparabilmente da un vaccino → Ergo: se proprio dobbiamo scegliere, meglio difendere i sani che i malati (teoria forse di stampo ugenetico ma, considerando la maggioranza dei sani sui malati, effettivamente efficace;

Alla luce dei punti elencati, il vaccino obbligatorio, oltre a una lesione della libertà di scelta, è un attentato alla salute pubblica.

Una bufala ben costruita, bisogna riconoscerlo. una fake di tipo “professionale” capace di ingannare chiunque non trovi tempo e voglia di verificare quale sia la notizia VERA. E qui, ovviamente, entra in gioco la sottoscritta.

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Prendiamo un quotidiano a caso (in questa occasione il primo che mi è capitato sotto gli occhi è La Stampa) e leggiamo una ricostruzione più completa (e LEGGERMENTE diversa di quanto accaduto.

.L’articolista, nell’ambito di un’attenta e approfondita analisi, esprime questo concetto di basilare importanza per arricvare alla realtà dei fatti:

«Anche se l’errore viene commesso, come nel caso di Alessandra, da un medico di base, quindi un libero professionista, perché quel medico – è il ragionamento dei giudici – operava per conto della Asl. è un principio rivoluzionario perché prima, anche se la colpa del medico era accertata, difficilmente quest’ultimo aveva i mezzi economici per risarcire una vittima che avesse subito i danni di una paziente come Alessandra. »

Riandiamo allora a leggere cosa ne dice la stessa Repubblica.it e ci chiariamo ancora meglio i termini della vicenda:

«Sarebbe bastato somministrarle del cortisone per evitare la reazione al vaccino. Nonostante le pressanti richieste di intervento della madre alla guardia medica di Susa e al medico di base appena sorti i primi sintomi, il caso fu trattato in modo sbrigativo, come se si trattasse di una semplice convulsione da febbre»

Ecco, avete capito? Al posto del vaccino avrebbe potuto esserci un qualsiasi farmaco capace di causare reazioni allergiche, come -per esempio- uno a base di penicillina. Ma siccome in questo caso si trattava di un vaccino, la notizia viene caricata come una pallottola nella pistola dei no-vax.

Un pericoloso proiettile che, ancora una volta, abbiamo appena provveduto a privare di ogni significato, di ogni attendibilità e, dunque, di ogni effetto.

Mi riferisco a chi ancora non ha messo a dormire il cervello, naturalmente.

 

 

Fate i bravi e non becvete tutto quello che vi versano nel bicchiere, d’accordo? Buon Ferragosto da