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Far sorridere la gente in mezzo alle brutture che in questi tempi oscuri, troviamo ad aspettarci ogni mattina, quando ci alziamo dal letto.
Riuscire a farlo, per di più, senza ricorrere a volgarità e al repertorio completo di doppi o tripli sensi e versacci tipico dei c.d. cine-panettoni.
Può sembrare facile, ma non lo è affatto.
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È uno “sporco lavoro” che qualcuno deve pur fare, però, perché, come dice il noto comico Gino Carista che ieri sera si è incaricato d’introdurre la prima delle tre rappresentazioni di «Divorzio al peperoncino» in programma a Palermo con il suo irresistibile e coinvolgente brio, «Non ridere nuoce gravemente alla salute».
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Numeroso il pubblico affluito ieri sera allo spazioso e accogliente Teatro Sant’Eugenio per salutare il debutto in città della Compagnia Stabile del Teatro Petrolini di Roma (in concorso con Le Ombre di Platone), diretta con fantasia, professionalità ed energia da Margarita Smirnova e il ritorno nella natia Palermo dell’attore Salvo Buccafusca, dopo il successo raccolto un anno fa con «Sua Eccellenza è servita».
Una scelta più che indovinata che ha permesso agli spettatori di cominciare nel miglior modo possibile questo sereno e tiepido weekend invernale, visto che la commedia scritta da Annamaria Plini, nel solco della più tradizionale e genuina pochade, si è rivelata intrigante e intricata quanto basta e non priva di spunti originali quanto divertenti, suscitando da parte della platea numerosi applausi a scena aperta.
«È stato proprio il pressoché totale coinvolgimento del pubblico palermitano, ad avermi piacevolmente sorpreso e colpita» dichiara Margarita, visibilmente emozionata al termine dello spettacolo. «Un fenomeno alchemico che non è così consueto come si potrebbe credere, ma che, in teatro, sale dalla platea al palcoscenico, arrivando agli attori che, pur impegnati nella recitazione, non possono fare a meno di sentirlo e assimilarlo, arrivando a dare il meglio della propria sensibilità artistica e della propria professionalità. Cosa che è regolarmente accaduta stasera ai miei “ragazzi”».
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In effetti il ritmo e i tempi scanditi dalla regia sono stati precisi e incalzanti; in effetti l’introduzione di piccole ma efficacissime coreografie (fino al movimento di danza conclusivo, ideato da Caterina Boccardi ha vivacizzato ulteriormente l’impianto narrativo; in effetti, soprattutto, Federica Giovannoli, Lella Perrone, la già nominata Caterina Boccardi, Vito Garofalo, Dario De Vecchis e Maria Pia Cardinali si sono rivelati tutti impeccabili nell’interpretazione degli strampalati personaggi chiamati a impersonare.
Manca dall’elenco Salvo Buccafusca, al quale lasciamo i cosiddetti “titoli di coda”.
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«Per qualcuno che non mi conosce personalmente potrà sembrare un’affermazione banale e scontata, ma davvero il teatro, se non “tutta” la mia vita, ne rappresenta una parte importante e irrinunciabile. Mi butto in ogni nuovo lavoro sempre con l’entusiasmo di un neofita, anche se di esperienze, ormai, ne ho davvero alle spalle tante, numerose delle quali importanti. Ti confesso, però, che ogni volta che vengo a esibirmi a Palermo, ciò che provo è assolutamente travolgente. Ho due progetti, nel cuore, che mi piacerebbe portare presto anche qui: una pièce in cui si parla in modo assolutamente originale e irrituale delle figure dei magistrati Falcone e Borsellino e dei loro… contendenti, e un’altra in cui a valori di grande spessore civile, come la lotta contro ogni tipo di sopraffazione politica, si mescolano le suggestioni della musica argentina e di una grande danza popolare, come il tango».
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Niente da ribattere, se non che i palermitani, e non solo loro, aspettano con trepidazione che il suo desiderio venga esaudito al più presto.
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ATTENZIONE. LE REPLICHE DI «DIVORZIO AL PEPERONCINO» ANDRANNO IN SCENA OGGI (ORE 21) E DOMANI (ORE 17) AL TEATRO COLOSSEUM. LO SPETTACOLO SARÀ COMPLETATO E IMPREZIOSITO DALL’ATTIVA PRESENZA E DALL’INTERVENTO DELL’ATTORE GIOVANNI CANGELOSI
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