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In giro ci sono tante buone idee, un mucchio di edificanti propositi, ma poi, quando si tratta di passare dalla teoria alla pratica, quando viene il momento di rimboccarsi le maniche e darsi da fare… è tutt’altro discorso. Ecco un esempio (per fortuna dall’esito positivo) per così dire “di scuola“.
Il problema: presso la scuola dell’infanzia Fiumicello,
i bambini che hanno optato per la frequentazione “light” (venticinque ore settimanali) non hanno. diversamente dagli altri, la possibilità di frequentare la mensa, non prevista nell’opzione. Per loro prevista è previsto l’abbandono dei locali scolastici alle ore tredici senza fruire del servizio e senza rientro pomeridiano. Di conseguenza, bambini che sono stati impegnati per quattro ore, e che alle ore dodici dovrebbero consumare il pasto con i compagni che, invece, si trattengono anche nel pomeriggio, sono costretti ad attendere un’ora ancora a digiuno e, considerando i tempi di spostamento nelle loro case, a potersi sedere a tavola non prima delle due di pomeriggio.
Le conseguenze: insomma, tutti scontenti. Brontolii, indignazione, mal di pancia generale ma, come (purtroppo) spesso accade, nessuno che faccia niente di costruttivo.
No, un momento: “nessuno” è impreciso e persino ingiusto, perché qualcuno che si attiva con prontezza e decisone nella direzione giusta, per fortuna, c’è anche questa volta.
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Il problema: presso la scuola dell’infanzia Fiumicello, i bambini che hanno optato per la frequentazione “light” (venticinque ore settimanali) non hanno. diversamente dagli altri, la possibilità di frequentare la mensa, non prevista nell’opzione. Per loro prevista è previsto l’abbandono dei locali scolastici alle ore tredici senza fruire del servizio e senza rientro pomeridiano. Di conseguenza, bambini che sono stati impegnati per quattro ore, e che alle ore dodici dovrebbero consumare il pasto con i compagni che, invece, si trattengono anche nel pomeriggio, sono costretti ad attendere un’ora ancora a digiuno e, considerando i tempi di spostamento nelle loro case, a potersi sedere a tavola non prima delle due di pomeriggio.
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La soluzione: ogni martedì, d’ora in poi, il Circolo Bissolati, nella persona del presidente Giovanni Lai, recupererà, per trasformarli in snack-spuntino a disposizione dei bambini che rimangono esclusi dalla mensa, di frutta e prodotti da forno donati dalla Coop.
Fatto. Era così difficile? Probabilmente no, ma neanche tenere in piedi un uovo, prima che Cristoforo Colombo insegnasse il metodo più sicuro di farlo, lo era.S
E adesso? Visto che l’iniziativa sembra poter funzionare alla grande, i due partner del progetto meditano di estenderlo ad altri istituti scolastici: si comincerà con ogni probabilità, dalla Scuola dell’infanzia di Passo Gavia, le cui problematiche sono del tutto analoghe a quelle affrontate e risolte per la “Fiumicello”.
Tirando la riga: è anche e soprattutto per questa straordinaria capacità di imprenditorialità sociale (oltre che per il gran cuore dei bresciani) che la Leonessa d’Italia mantiene e consolida primato ufficioso, ma effettivo, di «Capitale nazionale della solidarietà».
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