Tre importantissime ore a sostegno della vita

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Ad Augusta, Falconara, Gela, Livorno, Manfredonia eTaranto (in rigoroso ordine alfabetico) si è tenuta sabato scorso la grande manifestazione delle “magliette bianche”

Piazze gremite, flash-mob, cortei, dibattiti per destare l’opinione pubblica nazionale sulla necessità dell’urgente bonifica dei siti SIN. Si è richiesta al governo e alle autorità regionali competenti per materia una maggiore attenzione per i problemi di inquinamento e per i rischi corsi dalla salute dei cittadini

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Dopo una immagine della manifestazione, troverete le motivazioni alla base di questa grande mobilitazione che ha visto protagonisti cittadini di ogni età e ceto vestiti del candore di semplici maglie bianche.

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1) Partenza delle bonifiche ambientali in tutti i siti SIN d’Italia, senza compromessi o rinvii;
2) Sviluppo di un piano energetico nazionale, basato esclusivamente sull’utilizzo di fonti rinnovabili;
3) Incentivare la creazione di abitazioni e villaggi sostenibili, indipendenti da fonti energetiche esterne e di origine fossile (valutare partenza dalle zone terremotate), nonché la creazione dei presupposti per un efficientamento energetico complessivo delle abitazioni già esistenti;
4) Creare un piano industriale italiano, volto al cambiamento delle politiche produttive, con una normativa che incentivi la realizzazione di prodotti ecosostenibili, venduti in imballaggi compostabili, con progettazione a priori dello smaltimento a fine vita. In questa ottica, lo Stato, senza falsare il mercato, visto
l’alto tasso di poveri assoluti che nel 2018 si è attestato all’8,4% della popolazione italiana, potrebbe
creare nuovi stabilimenti produttivi di generi alimentari e di prima necessita, non vendibili e “fuori mercato”, favorendo il lavoro per alcuni dei molti disoccupati nella creazione di prodotti ecosostenibili, indirizzati gratuitamente a famiglie e persone meno abbienti, oltre che ad associazioni operanti nel non
profit.
5) Incentivare, anche con sgravi fiscali, i pensionati che si stabiliscano in piccoli borghi italiani, oggi abbandonati o semi-abbandonati, purché vi acquistino o prendano in affitto una abitazione che sia o divenga, in breve tempo, a basso impatto energetico;
6) Forte inasprimento delle pene per chi commette reati ambientali, frodi o falsificazioni alimentari, con ancora una maggiore tutela del Made in Italy ed una maggiore promozione e tutela delle eccellenze di biodiversità territoriali;
7) Venga approntata una nuova normativa ambientale individuando un regime particolare per i siti SIN, in
cui abbiano titolo di partecipare delegati del Ministero della Salute, volta altresì a verificare la sommatoria
delle emissioni degli stabilimenti produttivi, ad alto e medio impatto ambientale concentrati e con ricadute
in una determinata area, per verificare la sostenibilità ambientale generale ai fini della tutela della popolazione. Nonché siano effettuate per ogni procedura di autorizzazione ambientale una VIS (Valutazione di Impatto Sanitario) ed una VIIAS (Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario),
oltre a definire delle linee guida specifiche per la redazione del piano della qualità dell’aria nei pressi dei siti SIN e per le ispezioni da eseguire nelle attività a rischio di incidente rilevante;
8) Siano effettuati, in breve tempo, dal Ministero della Salute per il tramite dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS) o dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), studi epidemiologici di coorte per ogni sito SIN od area italiana ambientalmente compromessa;
9) Creazione di una apposita normativa “semplificata”, volta a favorire la tutela degli individui da un punto di vista giudiziario, che vivono od hanno vissuto vicino ai siti SIN e che potrebbero aver visti lesi, negli anni, dei loro diritti;
10) Formare gli alunni delle scuole elementari e medie con appositi corsi, sulla importanza della tutela ambientale, del rispetto per il prossimo, della tutela e della partecipazione al bene comune e sulle libertà fondamentali dell’uomo.

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Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è NicolaGualerci.jpg     «Sono richieste da accogliere, secondo noi, da chi ha a cuore il futuro, la salute dei cittadini e della nostra nazione» ci spiega Nicola Gualerci, laureato giovanissimo in economia aziendale all’Università di Pisa che ha ricoperto vari ruoli di livello in svariate società anche multinazionali, organizzatore di eventi culturali, mostre anche internazionali, conferenze nazionali, da sempre attento alle tematiche sociali ed ambientali.
«Chi abita in zone limitrofe ai siti SIN, vive situazioni spesso inaccettabili per un paese come il nostro. Chiediamo una maggiore attenzione alle tematiche ambientali e sanitarie da parte della istituzioni preposte, con anche nuove ed apposite leggi governative, in virtù di una maggiore sensibilità ambientale e tutela nei confronti della popolazione. Ogni Individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona”, recita l’articolo 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, parte del testo complessivo approvato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1984. Questa iniziativa è scaturita dalla voglia di cambiare in meglio i nostri territori. Non consentiremo a nessuno di strumentalizzare le nostre azioni. L’invito è rivolto a tutti gli abitanti di zone inquinate, stanchi di subire passivamente “ingiustizie”, che potrebbero avere ripercussioni sulla propria salute ledendo il proprio diritto alla vita»

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   Valerio Vairo