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Questa volta voglio parlarvi di una cosa bella. Anche perché, in questo periodo, difficile forse come mai prima, di cose belle ce n’è proprio tanto bisogno. Di notizie, informazioni e iniziative che ci diano consolazione e ci facciano vedere un po’ di luce in fondo al tunnel. Come avrete senz’altro intuito dal titolo, parliamo di Arte. Di Arte figurativa. Dipinti, statue, affreschi, insomma capolavori presenti nei musei o nelle case museo.
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Dipinti, statue, affreschi disponibili per tutti. Ma proprio per tutti.
Anche per gli ipovedenti. Anche per coloro che la vista non ce l’hanno più.
Si tratta del progetto DescriVedendo, che ho visto nascere pochi anni fa all’interno di una ONLUS milanese: l’Associazione Nazionale Subvedenti (ANS).
L’idea è semplice, ma geniale: utilizzare le parole – parole scelte con cura, con precisione, anche con pignoleria, se vogliamo – per descrivere minuziosamente un quadro, un affresco, un bassorilievo, una statua. L’obiettivo creare un’immagine quanto più simile all’originale nella mente di una persona con ridotta o nulla capacità visiva. Insomma, una cosa un po’ come quella – se ve ne ricordate – che fece Omero nel XVIII libro dell’Iliade con lo scudo di Achille forgiato da Efesto.
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Simile a quella, ma non uguale. Perché la differenza sostanziale è che dietro DescriVedendo c’è un metodo. Sì, perché le parole possono portare ad una varietà di narrazioni a seconda di chi presta i propri occhi o le proprie parole ad un ipovedente. E questo può disorientare, invece che aiutare.
Ecco, quindi, che è stata fatta un’approfondita ricerca sperimentale, grazie ai cui risultati sono state tracciate delle precise linee guida. Sono nate così le “descrizioni certificate” che raccontano, con chiarezza e coerenza, i contenuti di un capolavoro.
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Il progetto ha avuto un successo che è andato aldilà delle più rosee aspettative. Prima Casa Museo Boschi di Stefano. Poi la Pinacoteca di Brera, il Museo del Novecento, il Cenacolo Vinciano, il Museo archeologico di Angera, il Museo Diocesano C. M. Martini, il Museo Diocesano di Pozzuoli.
Ma oltre all’accoglienza favorevole che al progetto è stata fatta dai curatori di musei e dai fruitori, DescriVedendo ha permesso di scoprire un’altra cosa. Piccola, forse, ma preziosissima: questa semplice –e al contempo sofisticata –idea è utilissima per tutti, anche per coloro che ci vedono benissimo. E amano l’arte.
Infatti, grazie a DescriVedendo, tutti possono godere dei particolari di un dipinto, di un affresco, di un bassorilievo o di una statua, particolari che spesso per la fretta, per l’ansia di vedere qualcos’altro, si sono perduti. Insomma, anche per i normovedenti, un modo nuovo di vedere l’arte!
Se vi ho incuriosito, vi lascio qui sotto l’indirizzo Web per approfondire:
https.//www.descrivedendo.it/
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Patrizia Serra (*)
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(*) Patrizia, detta Zizzia (solo da sua madre), farmacista, ma anche copywriter e direttore creativo. Quindi multiforme o incasinata. Comunque da sempre fortemente resiliente, anche in era ante Covid.