《Non c’è leadership femminile senza salute》 è il tema trattato in questa Giornata con la Vittoria Alata, vale a dire l’incontro organizzato dalla sezione bresciana della F.I.D.A.P.A. BPW ITALY nel complesso costituito dall’antica chiesa e del convento di San Cristo. Una location quanto mai suggestiva, che merita la spesa di qualche immagine e di qualche parola per i non-bresciani e per quei (spero pochissimi) bresciani che ancora non abbiano avuto la fortuna di visitarla.
La chiesa fu costruita nella seconda meta del ‘400 grazie alla determinazione dei “laici bianchi” (così erano chiamati i Frati Gesuati, devoti di Gesù e dediti particolarmente all’assistenza ospedaliera) e del consistente contributo delle nobili famiglie Martinengo e Colleoni, prendendo il posto della preesistente chiesa dedicata a San Bartolomeo. Insomma, un autentico gioiello architettonico, impreziosito da affreschi e dipinti di incomparabile bellezza.
Quanto ai Gesuati, l’ordine nacque a metà del XIV secolo come fraternità di laici ispirata alla spiritualità di San Girolamo. Si trasformò poi in ordine mendicante (Frati Gesuati di san Girolamo) e, successivamente, in congregazione clericale nel 1606 (chierici apostolici di san Girolamo). Vennero soppressi nel 1668 (al termine di una storia non poco travagliata, comprensiva di un’accusa di eresia dalla quale vennero fuori assolti) da Papa Clemente IX .
“Salute e benessere al femminile?” chiederà qualcuno.
“Perché, anche la salute ha un genere?”
Certamente sì. Sia dal punto di vista “ideologico” (vale a dire l’approccio teorico-pratico di genere alle problematiche a detto tema attinenti) che da quello del soggetto da tutelare, le cui peculiarità sono per molti versi distinte e diverse da quelle maschili.
I saluti alle socie, alle autorità e agli atri intervenuti sono a carico della Presidente del distretto nord-ovest Leda Mantovani e della Presidente nazionale della F.I.D.A.P.A. Pia Petrucci.
Introdotto dalla Vicepresidente della FIDAPA Vittoria Alata, Rosaria Avisani il professor Sergio Pecorelli (Magnifico Rettore dell’Università di Brescia) apre il dibattito con un intervento energico e appassionato, che spazia dalle nuove tecniche di diagnostica attraverso il genoma, valide sia per l’uomo che per la donna, e dalla individuazione di quali siano gli accorgimenti per condurre una vita più sana, a problematiche più specifiche della salute femminile.
Mariuccia Rossini (Presidente di Korian Italia) è la manager del buon senso. Poche regole 《non scritte ma puntualmente e rigorosamente applicate》 miranti a ottenere il meglio dalle risorse umane creando un ambiente accogliente e funzionale al progetto di mantenere unite tutte le parti cui si suddivide la vita. Orari flessibili, lavoro da casa, rispetto degli orari.
Una innata timidezza non impedisce a Milena Marchini (imprenditrice, fondatrice di Antica Cucina Bio) di sottolineare l’importanza di una sana alimentazione legata all’agricoltura biologica…. e di un approccio empatico al cibo.
Impostato alla praticità e alla sostanza il contributo di Donatella Visconti (Presidente di Banca Impresa Lazio SpA) che compie un’attenta disamina sul reale “stato di avanzamento” del lungo e faticoso -ma ineluttabile- cammino che sta portando all’effettiva parità di prospettive di carriera e di affermazione professionale tra lavoratrici e lavoratori (o viceversa, fate voi).
Vera Parisio (Professore Ordinario di Diritto Amministrativo presso l’Università di Brescia) cita una corrispondenza di Natalia Ginzburg e sembra la più pertinente chiusura del convegno: 《La debolezza e la forza della donna è quella di essere sempre sull’orlo di un pozzo. Quando ci cade dentro (e può succedere), precipitando nel buio, quasi sempre riesce a venirne fuori, migliore e più ricca di prima 》.
Alla fine, dopo le numerose domande poste dalle tante donne presenti, a ulteriore testimonianza dell’interesse suscitato dall’evento, così com’era successo per il “benvenuto”, il caldo ringraziamento alle relatrici e il cordiale saluto al pubblico della Presidente della Sezione F.I.D.A.P.A. di Brescia Adriana Valgoglio Gambato, cui è seguita la chiusura dei lavori ancora da parte della Presidente nazionale Pia Petrucci.
E, per tutti, la netta sensazione di tornare a casa più ricchi di quando si è arrivati. Il che, per un evento come questo, non è risultato da poco.
Bonera.2