Fabio Mundadori nasce a Bologna il 16 gennaio 1966, ma vive a Latina, dove si occupa di sistemi e sicurezza informatica. Scrive di giallo, thriller, fantascienza e horror. Il suo primo racconto «Eroi» viene premiato nel 2006 a Fondi (Premio letterario Ieri Oggi Domani), nel 2008 ha vinto la seconda edizione del premio “Giallolatino” con «Notti di Luna Iena». Ancora nel 2010 pubblica l’antologia personale «Io sono Dorian Dum» (EGO Edizioni. Nel 2011 vince “Garfagnana in giallo“. Nel 2012 il primo romanzo «Occhi Viola» (EGOEdizioni), seguito nel 2015 da «Dove scorre il male» (Damster). Nel 2016 pubblica, sempre per Damster, «L’altra metà della notte» che nel 2017 viene premiato ai “Pegasus Awards” di Cattolica. Nel 2018, sempre nella collana #comma21 di Damster ha pubblicato «Ombre di vetro-Bologna non muore mai». Nel 2017 partecipa con suoi racconti alle antologie «Notti oscure» (La Corte editore) e «Le 13 porte» (Damster – collana #comma21) di cui è anche curatore.
Dal 2014 è coordinatore della giuria del Premio “Garfagnana in giallo”, per la sezione romanzi editi, ebook e premio speciale della giuria, dal 2016 di “Civita in giallo” e “LuccaNoir”. Nel 2017 e nel 2018 è stato co-organizzatore della rassegna bolognese “Paura sotto la pelle” , prima e seconda edizione. Nel 2018 è stato organizzatore del “NeRoma Festival” di Roma. Dal 2016 al 2019 è stato Direttore editoriale della collana noir ‘Comma 21’ per Damster Edizioni.
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La trama:
Questa volta niente Bologna. Niente commissario Naldi, né Luca Sammarchi. La protagonista di «Le lacrime di Dio» è la dottoressa Valeria Primavera, una vicequestore (o vicequestora) ormai alle immediate soglie del pensionamento, che tutto vorrebbe tranne che ricevere, del tutto inaspettatamente, lo sgradito regalo di Natale di un’indagine che definire complessa e spinosa può apparire riduttivo. La moglie e la figlia di Andrea Veronesi sono scomparse nel nulla proprio alla vigilia della festa più importante dell’anno. Nell’appartamento addobbato con tanto di festoni e presepe c’è solo il gatto Nemo. Sono scomparsi persino i pacchi deposti sotto l’albero, a eccezione di uno, il cui contenuto, una volta scartato, rischia di devastare l’equilibrio mentale del padrone si casa. solo l’inizio di una caotica gimkana tra misteri, delitti e sconvolgenti rivelazioni, in un oscuro e crudele affare di famiglia i cui protagonisti, in molti casi, sono depositari di oscuri segreti e portatori di inconfessabili interessi. Un nero puzzle le cui tessere saranno messe al proprio posto, in un frenetico susseguirsi di colpi di scena, solo nell’ultima riga dell’ultima pagina.
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Secondo me:
Un romanzo breve, che va valutato per quello che è. In termini cinematografici un mediometraggio thriller in cui lo stile di scrittura deve adattarsi, nello stesso tempo, alla quantità dello spazio a disposizione e alle caratteristiche di genere. L’immediatezza dei fatti prevale sull’approfondimento psicologico dei singoli personaggi che, probabilmente per precisa scelta narrativa, viene solo delineato a larghi tratti. E se a fine lettura, in effetti, non rimane molto del vissuto di Valeria Primavera, né di quello di Andrea Veronesi e del suo ombroso futuro genero Simone Greco, né tantomeno degli altri personaggi di contorno descritti in modo essenziale, a partire dall’assistente, nonché spalla comica, della vicequestora, Cangemi, è solo perché, nelle intenzioni di Mundadori (e negli effetti su chi lo legge in questa occasione) credo che le vere protagoniste di tutto siano… l’azione, l’adrenalina e la tensione.
Se questi sono l’intento e la ratio, allora si tratta di un esperimento pienamente riuscito.
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Titolo: Le lacrime di Dio
Autore: Fabio Mundadori
Editore: Sette Chiavi
Anno pubblicazione: 2024
Pagine: 196
Prezzo: 9,90 €
EAN: 979-12-80947-14-7
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Il Lettore