Brescia città del Teatro (4) – Quant’è difficile rimborsare debiti… alla vita!

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La vita è un tapis roulant, un sentiero mobile lungo il quale bisogna camminare o correre, a seconda  dei momenti e delle situazioni, comunque faticare.

Nonostante l’impegno profuso, però, non è assolutamente detto che, alla fine dell’impresa, al di là del traguardo, ci sia sempre da aspettarsi un premio.

Anzi.

Certo, se le proprie capacità, e le proprie disponibilità, non dovessero risultare sufficienti, c’è sempre la possibilità di chiederne a credito dalla Società. Senza illudersi di poter fruire di “condizioni agevolate”, però, perché per quanto possano essere suadenti e allettanti le proposte della pubblicità, per quanto possa apparire conveniente il TAEG , rimborsare i prestiti che ti vengono concessi (sia in senso tecnico che traslato), inevitabilmente, insieme agli interessi ti porterà via anche una parte importante della vita.

Siamo proprio sicuri che ne valga davvero la pena, per una nuova coupé o per un sofisticatissimo televisore al plasma di nuova generazione?

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Lo spettacolo:

Allegro ma non troppo: sembra l’accoppiata di aggettivi che, a mio avviso, meglio descrive gli intendimenti e i ritmi di  «TAEG 4,72», proposta dal Collettivo Teatrale ZAZIE, da sempre attento ai temi e ai passaggi più sensibili della società civile, della convivenza civile, della solidarietà, dell’accoglienza e del contrasto di ogni tipologia di prevaricazione e di violenza.

Uno spettacolo, che, viaggiando in questo solco, vuole mettere in risalto quell’esasperato consumismo che, a partire dall’ultimo scorcio del secolo precedente, accelerando in progressione nei primi anni del terzo millennio, costituisce una delle in questa prima parte di terzo millennio, sempre più, attraverso la pubblicità o, semplicemente,  un malinteso spirito di emulazione artificialmente indotto nei vari strati (soprattutto in quelli più popolari) induce anche chi non ne abbia materialmente possibilità e mezzi economici a desiderare spasmodicamente ogni genere di oggetto, più o meno inutile.

È il brillante Biagio Vinella (il lavoratore) a recitare per tutta la durata della pièce camminando sempre più velocemente sul tapis roulant, fino ad arrivare a esibirsi in un’autentica corsa,  senza perdere mai lucidità ed efficacia interpretativa. Tra gli altri da citare Massimo Pedrotti  convincente e realistico nell’interpretare il volonteroso ma pavido sindacalista accorso in soccorso del protagonista) e Luisa Cacciolla incisiva dell’astuta quanto ipocrita opportunista manager. Diligente e senza sbavature, nel ruolo di contorno della Segretaria arrivista, Anna Maria Pedersoli

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Essenziali e sobrie, ma di buona efficacia, le scenografie.

Oltremodo positivo, attraverso un lungo e ripetuto applauso, il riscontro da parte del pubblico che gremiva la sala.

Per San Giovanni di Polaveno, solo l’inizio di un esperimento di teatro “a domicilio” che, nelle intenzioni degli organizzatori, sarà portato a avanti e potenziato per tutta la stagione.

 

 

  LaGiusy