Vernissage (1) – Gi Morandini, il camuno guerriero… del bello

 

Ho superato quasi tutti gli esami della facoltà di medicina, ma proprio quando sono arrivato quasi in fondo, ho capito che non era roba per me e non mi sono laureato. Ho fatto cento lavori, impegnandomi fino in fondo in ciascuno di essi, ma c’era sempre qualcosa che mancava”

Noi montanari camuni, i cittadini possiamo metterli  tra due fette di polenta calda, e mangiarceli senza nessuna difficoltà, se vogliamo: perché chi vive in altura si  abitua sin da fanciullo a un franco ma duro confronto con la natura, e matura prima e meglio”

Autodidatta colto, onnivoro dal punto di vista culturale, sempre curioso di tutto. Goloso di notizie, aggiornamenti e novità.

La mia è una mancanza cronica e incolmabile, una carenza legata a un’infanzia e a un’adolescenza piuttosto compressa. Un po’ come quelli che hanno subito le privazioni imposte dalla guerra e continuano ad avere fame anche quando dovrebbero essere satolli“.

Comincia con matita e tempera: disegnare i tratti esalta la sua creatività, il riempimento lo rasserena e lo tranquillizza.

Nudoprimigenio (acrilico su MD – cm 70×50)

          Gacneosemplice  (collage su MD – cm 70×100)

Tumialba (acrilico su carta da acquerello – cm 50×30)

 

Gi Morandini nasce a Bienno (Valle Camonica) nel 1951. Conseguita la maturità scientifica, intraprende gli studi universitari iscrivendosi alla facoltà di Medicina. Ha al suo attivo 63 mostre personali di cui una nelle sale del Museo di Stato di San Marino e tre a Villa Vogel a Firenze.

Nel 1976 inizia la sua ricerca sui temi legati alla figurazione con particolare attenzione al fatto segnico, denominando il tutto con il neologismo neosemplicità  (in riferimento alle tematiche  ecologiste dei filosofi anglosassoni  degli anni ’60). Comincia a esporre a partire dal 1981. Nel suo percorso attraversa la figurazione, l’astrazione, la poesia visiva fino ad  opere  di  netto  impianto  concettuale (installazioni fatte con oggetti appartenuti al suo vissuto inserendo così la vita di ogni giorno nell’arte). Dal 1990  opera  anche  nel  campo della tridimensionalità  (sculture  in  bronzo, installazioni plotter-painting su tela …). Nel 1989  una sua opera  è divenuta  un annullo filatelico delle poste  nazionali. La sua attività si svolge  da più di   un  decennio  anche nel campo  della grafica  ed ha  al suo attivo numerosi manifesti,  copertine  di  libri…  Dal 11  gennaio  2005 ha iniziato la serie di azioni d’arte dal titolo Burocrazianeosemplice in cui trasla gli stilemi del lavoro di  Ufficiale  di  Stato  Civile in un  Atto d’Arte  itinerante compiuto  negli Uffici di Stato Civile dei Comuni Italiani.

  Dal 2003 è art director  dell’Associazione   Culturale  per   l’Arte  Contemporanea “La Parada“.

L’Associazione Culturale “La Parada” (che ha all’attivo moltissime mostre personali di artisti nazionali) è stata fondata nel 2003 a Brescia – in via Milano, 64 – dall’artista Gi Morandini con alcuni collezionisti ed estimatori d’arte. Lo stabile che la ospita risale agli inizi dell’800 ed era la stazione di posta per le carrozze della linea Milano-Venezia. Al suo interno la ristrutturazione dell’ambiente ha tenuto conto di quello che doveva essere l’aspetto originario, sia nell’uso dei materiali che nel design dell’insieme. Le salette adibite ad esposizione hanno il pavimento in granito nero e le pareti bianche illuminate da luce soffusa, per permettere la migliore lettura possibile delle opere. Fino ad oggi l’Associazione ha accolto le mostre personali di Fabio Annunziata, Giorgio Chiesi, Guido Zanoletti, Shalom, Rodolfo Vitone, Eikoh Hosoe (nell’ambito della Biennale di Fotografia di Brescia), Adriano Grasso Caprioli, Wolfang Kossuth, Silvestro Lodi, Giovanni Dalle Donne (Gruppo G), Massimo Bucchi, Ario Marianni, Luciano Ghersi, Giovanni Blandino, Gerico, Egidio Duina e Max Bi. Apertura su appuntamento (+39 335 563 3509)

Per chiudere, una ghiotta indiscrezione dell’ultima ora: sarà proprio Gi Morandini a realizzare la copertina del nuovo libro di Patrizio Pacioni, In cauda venenum, d’imminente uscita.  Un incontro importante, visto che se da una parte segnerà il ritorno, dopo ben sei anni di “riposo”, del commissario Cardona, dall’altra, nelle intenzioni della Serena Edizioni (che ne curerà la stampa), vuole rappresentare, anche “fisicamente” un oggetto del tutto particolare e sorprendente. 

Insomma, conoscendo la fantasia, l’entusiasmo e la vis creativa dei due artisti, chissà cos’altro ne verrà fuori.

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 Mastro Tempera